Autunno d’acqua e oro: sono queste le cascate più suggestive d’Italia da vivere nella stagione dei colori

CASCATE DELL’ACQUAFRAGGIA - I salti d’acqua si aprono come nastri bianchi tra le rocce, mentre i boschi autunnali riflettono colori caldi e l’aria è piena di spruzzi freschi
Cascate di Lequarci, Sardegna
Cascata delle Marmore, Umbria
Cascata delle Vallocchie, Emilia Romagna
Cascata di Tret, Trentino Alto Adige
Cascate del Dardagna
Cascate Del Serio
Cascate dell'Acquafraggia
Cascate di Lequarci

L’autunno porta un cambio di ritmo. L’acqua scorre più decisa, l’aria diventa chiara e la luce affonda tra rocce e spruzzi. Le cascate italiane in questo periodo sembrano svegliarsi di colpo, come se l’estate le avesse lasciate in pausa. Il rumore dell’acqua riempie i sentieri, la nebbia fresca sfiora la pelle e gli alberi attorno si accendono di rame e ocra. È un modo diverso di vedere il paesaggio, più vero e più diretto. Chi arriva vicino a queste gole capisce subito perché vale il viaggio: l’acqua sembra raccontare qualcosa che le foto non riescono a trattenere. Basta restare qualche minuto e ci si sente parte del movimento, senza forzature e senza effetti speciali. Scopri nella gallery quali sono le cascate più belle d’Italia in autunno.

Cascate di Lequarci, Sardegna

Le Cascate di Lequarci scendono per circa 70 metri da una parete di roccia calcarea di Ulassai. Dopo le piogge autunnali aumentano di forza, l’acqua diventa compatta, il fragore riempie le gole e la nebbia fine si posa sulle piante attorno. Le foglie virano al rame, il terreno profuma di muschio e la luce crea riflessi chiari sugli sbuffi d’acqua. Il sentiero per raggiungerle offre una camminata semplice, l’ambiente cambia passo dopo passo, poi la cascata appare all’improvviso con un colpo d’occhio quasi teatrale. Lequarci in autunno mostra tutta la sua energia: acqua bianca, rocce scolpite, alberi che si preparano al freddo e vento che spinge gli spruzzi verso chi osserva.

 

Cascata di Tret, Trentino-Alto Adige

Alla Cascata di Tret l’autunno si sente prima negli schizzi che arrivano sulla pelle. Alta circa 70 metri, qui l’acqua cade con forza, si polverizza a metà salto e crea una nuvola fresca che avvolge il punto di osservazione. Il rumore è pieno, rimbalza sulle pareti scure e sembra uscire dal terreno. Dopo qualche minuto l’occhio segue la traiettoria del getto e risale verso l’alto, ammirando una colonna bianca che si tuffa tra rocce umide e venature scure. Il bosco attorno accende le sue foglie, giallo, rame e qualche tocco di rosso. Per raggiungerla occorre intraprendere un tratto tra abeti e faggi, ponticelli in legno e radure tranquille.

Cascata delle Marmore, Umbria

Un ‘altra delle cascate più belle d’Italia per l’autunno si trova in Umbria. Parliamo della Cascata delle Marmore, che nei fatti nasce da un’idea antica: i Romani aprirono un varco nella rupe e dirottarono le acque del Velino verso la gola del Nera. Da quel gesto arrivò una caduta d’acqua enorme, tre salti per un totale di circa 160 metri, tra pareti chiare e vegetazione fitta. Durante questa stagione la portata cresce, l’aria diventa più fresca e la luce inclinata crea un velo di riflessi. Gli spruzzi si alzano dalla base e bagnano la passerella in legno, gli alberi virano al bronzo e al giallo e il muschio diventa lucido come seta.

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Cascate dell’Acquafraggia, Lombardia

All’Acquafraggia si può udire l’acqua prima di vederla. Un mormorio profondo, poi un ruggito breve e poi di nuovo quiete. L’aria vibra e porta goccioline leggere fino ai prati attorno. La valle di Piuro resta sullo sfondo, con le case di pietra e la montagna che sale verticale. Le cascate scendono in più salti e arrivano in fondo come nastri bianchi che brillano sulla roccia scura. L’acqua si frantuma a metà discesa, crea ventagli e ritorna subito in mille rivoli. Attorno ci sono prati verdi, muretti in pietra, sentieri che avanzano verso quote più alte. Il salto principale misura circa 170 metri, un muro d’acqua che riempie l’aria e lascia una scia di freschezza sulla pelle.

Cascate del Dardagna, Emilia-Romagna

Poi ancora le Cascate del Dardagna, che possono essere raggiunte tramite un sentiero che sale tra abeti e faggi. In zona la terra è morbida e coperta di foglie gialle e rosse, al punto che si sentono passi che scricchiolano e il respiro dell’acqua lontana, un richiamo crescente mentre si avanza tra curve e radure. L’aria fresca di questo periodo profuma di muschio e corteccia bagnata, con piccoli sprazzi di sole che filtrano tra i rami. All’improvviso l’acqua appare, prima in mormorii, poi in un salto netto di circa trenta metri.

Cascata delle Vallocchie, Lazio

Molto bella è anche la Cascata delle Vallocchie che prende vita dentro una valle stretta e verde. Il sentiero parte vicino al borgo di Castel di Tora e segue il torrente con piccoli ponti in legno. L’autunno cambia subito l’atmosfera. Le foglie prendono toni caldi, il terreno diventa morbido e l’acqua acquista energia. Il percorso è breve e scorre fluido tra faggi e rocce chiare. Si sentono gocce che scivolano dai rami e si vede il vapore salire dal fondo della gola. A un certo punto l’acqua appare: un getto alto circa 12 metri, compatto e luminoso, che si getta in una vasca naturale incassata tra pareti di pietra.

Cascate Del Serio, Lombardia

Infine le magnifiche Cascate del Serio che cadono con un salto complessivo di 315 metri, divise in tre salti consecutivi che le rendono le più alte d’Italia e le seconde d’Europa. Il primo salto misura circa 105 metri, il secondo 74 e il terzo 75, formando una sequenza potente e armoniosa. L’acqua arriva dalle montagne e viene regolata artificialmente dalla diga del Barbellino a Valbondione, aprendo i rilasci solo in giornate precise durante l’anno. Quando l’acqua scende, la valle si riempie di fragore e movimento, un muro liquido che sorprende e avvolge chi osserva.

Foto di Canva

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