Cammino di Santiago, le tappe e i consigli per farlo in bici

Fare il Cammino di Santiago (del Nord) in bici a tappe è un'esperienza emozionante, un viaggio sempre più praticato, di un'intensità paragonabile a quella di chi fa il Camino a piedi: qui trovi i nostri consigli, dopo averlo fatto.

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Non c’è un unico Camino de Santiago, ma bensì tre che passano per la Spagna.
Oltre al Camino cosiddetto Francés, ovvero quello che parte da Lourdes e arriva a Santiago de Compostela passando per Burgos e Leon, ce ne sono altri due: il primitivo, che parte da Oviedo e raggiunge Santiago de Compostela in 13 tappe ed ha una lunghezza di circa 320 km, e il Camino del Norte, a detta di tutti il più spettacolare, dato che percorre tutta la costa nord della Spagna, tra picchi di montagna e mare del Nord.
Ebbene, ho pensato di percorrere proprio il cammino del Norte, o meglio, pedalare da Bilbao a Santiago de Compostela con la mia mountain bike, 800 chilometri di montagne con oltre due mila metri di dislivello visto che attraversa Paesi Baschi, Cantabria, Asturie e Galizia. Ve lo racconto in questo articolo.

Cammino di Santiago, le tappe e i consigli per farlo in bici

Dopo il Coast to Coast in Italia lungo il Parallelo 43 e il tour della Valdobbiadene e del Prosecco, per il ‘mio’ Cammino di Santiago (qui tutti i nostri articoli) sono partita da Bilbao, cittadina dei paesi Baschi meravigliosa, piena di vita, di cultura, musei, movida e piste ciclabili. Immancabile una visita al Guggenheim e alla vicina spiaggia (ci si arriva in metro anche con bici a bordo) di Sopelana (se fate surf, approfittatene è uno spettacolo). Dalla città parte proprio una pista ciclabile per il Cammino del Nord, che porta prima a Portugalete, dove esiste uno dei pochi ponti “colganti” in ferro con tanto di carrucola, poi a Pobena, una spiaggia davvero spettacolare. Da qui inizia la salita, abbastanza tosta perché i Paesi Baschi non scherzano, fino a Castro Urdiales, un paesino medievale a picco sul mare, bellissimo.

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Cosa vedere in Cantabria

Seconda tappa, prima città della Cantabria, è Laredo. Città molto turistica e sacra, votata alla Madonna, da cui poi si raggiunge la più intima Santona in barca (5 minuti di attraversata, sono ben organizzati grazie al turismo). Da qui è un susseguirsi di sterrati a picco sul mare che tolgono il fiato per la bellezza, ma anche per le salite da fare, soprattutto se in mtb e con i bagagli. Ma ogni panorama merita tantissimo, è tutto molto selvaggio e naturale, compresi gli appezzamenti di terra con cavalli, asini, capre e mucche lasciate in libertà.
La prima città che mi ha accolto è stata l’elegante e regale Santander, un giorno non basta per visitarla tutta, ma credo sia davvero una delle città più vive e belle della Spagna, mare compreso. Tappe fondamentali anche quelle di Santillana del mar, una cittadina medievale curatissima (al punto da sembrare una ricostruzione, ma non lo è) e Comillas, dove si può visitare la casa costruita da Gaudì El Capricho – unica nel nord della Spagna, tra le montagne e il mare. Che spettacolo!

Le città più belle delle Asturie sul Cammino di Santiago

Superata San Vincente de la Barquera, si entra nelle Asturie. Una regione molto più selvaggia della Cantabria, caratterizzata da montagne molto più imponenti, strade più scoscese, una natura di grande impatto, con boschi, paludi e vegetazione spesso incolta, e un clima molto più piovoso e fresco. Una regione famosa in tutto il mondo per la Sidra, un fermentato di mele che viene consumato un po’ come la birra: si trovano cantine sparse un po’ ovunque, di lunga tradizione, e con tanti aromi diversi.

Prima tappa è stata Llanes, una città che si raggiunge attraversando una vera e propria foresta. Llanes è davvero un gioiello: medievale, ogni edificio è in pietra, ha un porto turistico dove si assemblano le persone e i pescatori e un cuore storico, con una rocca e una cattedrale (Basilica di Santa María del Conceyu) ricoperta dai fiori.  Da Llanes si procede per una strada che costeggia il mare. Il cammino passa all’interno di poderi privati, dove i proprietari lasciano appositamente il cancello aperto, si snoda tra campi, boschi e montagne a strapiombo sul mare.
cammino-santiago-bici-cartello Ribadesella è una piccola cittadina turistica divisa in due parti connesse da un lungo ponte: la prima, portuale, è la più turistica, con bar, ristoranti e vie dedicate allo struscio.
Da qui si riparte con tante salite e tanti sterrati (è il tratto più duro, termina a Luarca) e si arriva a.Gijon. Se avessi potuto, mi sarei fermata almeno due giorni per godermi la città: unisce una zona residenziale moderna e piena di servizi a un centro storico racchiuso in un’isoletta curatissimo e pieno di cose interessanti da visitare, dalle piazze alla torre dell’orologio.
Si arriva infine in Paradiso: Luarca. Una lunga discesa mi ha portato in questo paesino tutto bianco e a picco sul mare, abitato ancora solo da pescatori e contadini, che tra loro vivono scambiandosi prodotti e piaceri.

L’arrivo in Galizia

Per raggiungere Ribadeo si attraversa Il ponte Dos Santos, dove si può ammirare un panorama fantastico, fatto di spiagge, scogliere e dal fiume Ria de Ribadeo. Un piccolo riposo dove bisogna assolutamente assaggiare il pulpo a la gallega prima della crisi: la tappa successiva, per arrivare a Villalba, passando per Mondonedo, prevede 89 km con un dislivello di oltre duemila metri totali.
Da Villalba (non c’è nulla, ma non ce n’è bisogno perché sarete morti) si raggiunge Sobrado Dos Monxes: una tappa corta, circa 65 km, pianeggiante, che attraversa boschi e strade sterrate, ma senza particolari difficoltà. All’interno dei boschi si possono incontrare meraviglie della natura come laghi, foreste di eucalipto, animali di ogni genere.

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La Catedral di Santiago e la Credencial

Infine, l’ultima tappa, dove i tre cammini principali (il francès, il primitivo e quello del nord) confluiscono: Arzua e poi, a un certo punto, il monte Do Gozo. Per raggiungere la vetta c’è un susseguirsi di salite molto ripide che ogni volta sembrano portarti in cima, ma in realtà ce n’è subito un’altra ad aspettarti. Ma alla fine, eccola, bellissima, la cima. E da lì su riesci a vedere la città di Santiago che ti guarda, con le sue guglie e la sua cattedrale, pronta ad accoglierti.
Da questo momento è impossibile non commuoversi, per arrivare poi lentamente, con la bici a mano, fino davanti alla Cattedrale di Santiago. Ringraziando la vita che ti ha portato fino a lì, facendoti scoprire cose meravigliose.

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Cammino di Santiago (del Nord) in bicicletta: cosa portare

Prima cosa, non dimenticare la Credencial. E’ la carta che viene timbrata nei vari ostelli dove ci si ferma a dormire e che alla fine, a Santiago, ti darà diritto al ritiro dell’attestato finale. Si può chiedere mandando una mail e una piccola offerta a questo link: Confraternita di San Jacopo di Compostella o comprare direttamente dai centri di partenza lungo il Cammino, come Bilbao o San Sebastian.
Seconda cosa, fondamentale, scaricare l’App El camino. Si trova tutto: percorsi, consigli, ostelli, servizi per i pellegrini. E’ davvero ben organizzata e ormai con la connessione dati libera in tutta Europa ti salva la vita quando non capisci qualcosa, dal percorso al pernottamento. Sono utili anche le mappe di Google, in Spagna è attivo il servizio “bici”.
Infine, cosa portare? Non sono partita con valigie, ma con sacche da attaccare alla bici con lo stretto indispensabile, soprattutto due camere d’aria e una catena in caso di forature o incidenti.

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Come imbarcare la bici per il Cammino di Santiago?

Io ho deciso di imbarcare in aereo la mia mtb: ho scoperto che su Amazon vendono cartoni delle misure adatte (131 x 77 x 21) a contenere la bici sgonfia, con pedali e ruote smontate, per rimontarla sbarazzandomi di tutto l’imballaggio per raggiungere il primo ostello non appena sono arrivata in aeroporto. Con Iberia mi è costato sugli 80 euro, con Ryanair 50.

 

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