Nel Parco nazionale della Majella, in Abruzzo, il Cammino di Celestino è un itinerario di circa 90 km da Sulmona a Serramonacesca, pensato in 6 tappe. Ricalca in parte lo storico Sentiero dello Spirito ma evita i passaggi più tecnici alla vetta del Monte Morrone e alla Rava dell’Avellana.
È un cammino di montagna: servono allenamento, attrezzatura adeguata e attenzione ai periodi migliori. Lungo il percorso si incontrano eremi rupestri, abbazie e borghi legati alla figura di Pietro da Morrone, Celestino V.
Cos’è il Cammino di Celestino e perché è speciale
Un itinerario escursionistico nato nel 2018 che unisce valore paesaggistico, storico e spirituale della Majella, seguendo in parte le vie percorse da Pietro da Morrone prima e dopo l’elezione a Papa Celestino V.
Il Cammino di Celestino è dedicato al Papa che “fece il gran rifiuto”, il già povero eremita Pietro da Morrone che nel 1294 venne eletto 192° Papa della Chiesta Cattolica con il nome di Celestino V e che Dante nella Divina Commedia pone tra gli ignavi dell’Antinferno per l’abbandono dell’incarico anche su pressione, o suggerimento, del Cardinal Benedetto Caetani che gli succedette come Papa Bonifacio VIII. Pietro da Morrone Celestino V fu un Santo e Papa rivoluzionario per l’epoca, ed è parte sostanziale dell’identità e della religiosità abruzzese.
Il Cammino ripercorre con buona probabilità le vie che Pietro utilizzava per muoversi da un eremo all’altro durante la fase eremitica e che percorse nel 1273 per raggiungere la Via Francigena e il Concilio di Lione in Francia.
Lungo il percorso del Cammino di Celestino si incrociano 7 eremi rupestri, 2 abbazie, un sito di tombe rupestri, 2 siti archeologici e 10 comuni (Sulmona, Pacentro, Roccacaramanico, Caramanico, Decontra, Roccamorice, Abbateggio, Lettomanoppello, Manoppello e Serramonacesca) sempre procedendo sui sentieri ufficiali del Parco della Majella con pochissimi e brevi tratti su strade sterrate o secondarie.
È quindi un cammino di montagna che unisce all’interesse paesaggistico e naturalistico anche quello storico e spirituale radicato in queste terre di Abruzzo.
Le tappe del Cammino di Celestino
Ufficialmente sono 6 le tappe del Cammino di Celestino, con appunto le due varianti possibili dello storico Sentiero dello Spirito. Sono comunque tutte tappe catalogate come E (Escursionisti) o EE (Escursionisti Esperti, talvolta con tratti attrezzati) e che quindi richiedono abitudine al cammino di montagna, capacità escursionistiche, buona condizione fisica e attrezzatura adeguata. I sentieri sono percorribili esclusivamente a piedi, il finale di tappa è sempre previsto in luoghi abitati dove trovare una sistemazione per il pernottamento (tranne che per le due varianti dove però si possono trovare bivacchi e rifugi non custoditi). Presso l’Ente Parco Majella (Badia Morronese – Via Badia, 28, 67039 Sulmona (AQ)) è possibile ritirare sia la Charta Peregrini da far timbrare a ogni tappa che la Carta Escursionistica Ufficiale del Parco. Prevedendo anche dei tratti attrezzati e passaggi in quota è consigliabile anche informarsi preventivamente presso l’Ente Parco se tutti i tratti di sentiero sono effettivamente aperti e percorribili.
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
Date le quote raggiunte e la tecnicità di alcuni passaggi il Cammino di Celestino non è un cammino invernale: il periodo migliore è quello che va dalla primavera all’inizio dell’autunno, tenendo conto che in estate può fare veramente molto caldo, mentre nelle stagioni di passaggio non è improbabile trovare la neve alle quote più alte. In piena estate invece occorre prevedere con attenzione il rifornimento di acqua, perché è vero che lungo il percorso sono segnalati numerosi fontanili ma durante l’estate potrebbe capitare che non vi sia acqua.
Infine può essere utile sapere che Sulmona è facilmente raggiungibile in treno da Pescara e da Roma e dai collegamenti ferroviari per L’Aquila, Rieti e Terni verso nord e per Isernia e Napoli verso sud. Da Serramonacesca invece c’è solo un servizio autobus verso Pescara ed è bene informarsi in anticipo su orari e corse.
Tappa 1: da Sulmona a Pacentro per la Valle peligna (13km)
L’inizio del Cammino di Celestino è presso la l’abbazia di Santo Spirito al Morrone, o badia celestiniana, di Sulmona da dove si parte verso il monte Morrone in direzione dell’ Eremo di Sant’Onofrio al Morrone. Da qui, in 5 ore, tra campi agricoli e strade di campagna si arriva a Pacentro.
Tappa 1 – Variante: da Badia Morronese a Caramanico per la vetta del monte Morrone
Questa è una delle 2 varianti più tecniche e impegnative, con il percorso segnalato per EE (Escursionisti Esperti) che consente di tagliare la tappa 2 di Pacentro – Passo San Leonardo. Seguendo il tracciato dell’antico Sentiero dello Spirito, dall’Eremo di Morrone si raggiunge quello di San Pietro e poi si passa per la vetta del Monte Morrone (2.061) e si scende al rifugio Laccio della Madonna lungo il versante opposto. Da qui si raggiunge Caramanico Terme per la strada asfaltata per un totale di 9 ore di cammino.
Tappa 2: da Pacentro a Caramanico Terme per il Passo San Leonardo (1293 m.s.l.m.)
Con questa seconda tappa di 6 ore e 30 di cammino per complessivi 19 km si parte da Pacentro, arrivo della prima tappa, e si passa dalla Valle Peligna alla Valle dell’Orta aggirando il Morrone, il che consente di affrontare la salita in modo più graduale fino al Passo San Leonardo da cui si gode una magnifica vista sul massiccio della Majella. Dal passo poi il cammino è tutto in discesa, al cospetto del Monte Amaro e della catena del Gran Sasso fino al sentiero per Caramanico.
Tappa 3: da Caramanico Terme a Decontra per la Valle dell’Orfento
La terza tappa del Cammino di Celestino risale per intero la valle del fiume Orfento fino al borgo di Decontra (m. 810 – ristoro e ricettività). A una prima parte in discesa fino al Ponte di San Benedetto corrisponde una seconda parte immersa nella faggeta in leggera salita fino alla passaggio attrezzato con cavo in acciaio della cengia. È uno dei passaggi più tecnici, contrassegnato EEA, da cui si ridiscende al Ponte di San Benedetto da cui dirigersi a Decontra in complessivi 18 km.
Tappa 4: da Decontra a Mammarosa per i prati della Maielletta
La quarta tappa alterna tratti nei boschi di faggio e acero ad altri in aperte praterie, con spettacolari affacci sulla valle dell’Ofanto. Da Decontra si sale a Pianagrande da dove si devia per il Blockhaus, transitando dal rifugio “Di Marco” e traversando poi i prati della Majelletta fino al sentiero cha porta al ristoro). Sono 24,5 km con un dislivello notevole e alcuni tratti esposti all’eremo di San Giovanni.

Ra Boe / Wikipedia, CC BY-SA 3.0 DE, via Wikimedia Commons
Tappa 5: da Mammarosa a Macchie di Coco per la Macchia di Abbateggio
Da qui si sale tra i prati e poi si scende nella faggeta giungendo all’eremo di Santo Spirito a Maiella con bellissimi scorsi sul Vallone di Santo Spirito e il Gran Sasso. Dall’eremo si continua a scendere, si attraversa la Macchia di Abbateggio e poi ancora nel Vallone di San Bartolomeo per poi risalire ancora a macchie di Coco. Sono 13 km, molti dei quali in discesa, con un paio di strappi in salita su fondo asfaltato.
Tappa 5 – Variante: da Decontra a Macchie di Coco per Pianagrande e Valle Buglione
La seconda variante del Cammino di Celestino sui passi del Sentiero dello Spirito è quella che consente in 22 km di andare direttamente da Decontra a Macchie di Coco passando per Pianagrande e Valle Buglione. È una tappa lunga, fisicamente impegnativa, con notevole dislivello ma che consente in pratica di tagliare 1 giorno di cammino passando per Pianagrande, l’eremo di San Giovanni, quello di Santo Spirito, e il vallone di San Bartolomeo.
Tappa 6: da Macchie di Coco a Serramonacesca per il Vallone S. Angelo
L’ultima tappa va da Macchie di Coco all’Abbazia di San Liberatore in 13 km. Il primo tratto su strada asfaltata porta la colle di Acquafredda, da qui il sentiero scende nel Fosso Sant’Angelo di Lettomanoppello con le pareti della Grotta Sant’Angelo. Da qui si risale fino a vedere il mare in lontananza e poi si scende all’eremo di Sant’Onofrio di Serramonacesca, da cui si prosegue sempre in discesa fino all’Abbazia di San Liberatore.
Informazioni presso l’Ente Parco Majella
Per maggiori informazioni rivolgersi all’Ente Parco Majella o scaricare la brochure dedicata dal sito di Abruzzo Turismo.
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