Cosa mangiare sul Lago di Garda, enogastronomia del Garda Trentino

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Un trionfo di colori, sapori, profumi: il Garda Trentino è un territorio eclettico – per la sua estensione dalle rive nord del Lago di Garda fino alle Dolomiti di Brenta – da cui nasce una sorprendente varietà di prodotti locali unici, spesso protagonisti di esperienze multisensoriali. Quelli di stagione? Le noci verdi e le susine di Dro.

Cosa mangiare sul Lago di Garda, enogastronomia del Garda Trentino

Dall’incontro tra gli influssi del Lago di Garda e quelli delle montagne ancora più a nord prende vita il particolare microclima del Garda Trentino, che contribuisce alla qualità dei sapori dei suoi territori (Riva del Garda, Arco, Nago-Torbole sul Garda, Dro, Drena, Tenno, Valle di Ledro, Comano e Valle dei Laghi). Vere e proprie eccellenze enogastronomiche, molte delle quali hanno ottenuto il riconoscimento di DOP, De.Co. o Presidio Slow Food: l’olio EVO DOP, con la produzione tradizionale più a nord del mondo; le Susine DOP di Dro; il Broccolo di Torbole e le noci del Bleggio, entrambi Presidio Slow Food.garda-trentino-enogastronomia

A questo panorama, si aggiungono le tante varietà di ortaggi, spesso coltivati secondo rigorosi criteri biologici; i frutti, come mele, pere, fichi, frutti di bosco, kiwi, freschi o lavorati per preparare marmellate, confetture, succhi, sciroppi, dai numerosi produttori dell’entroterra. Per non parlare delle uve, tra cui il vitigno Nosiola, simbolo della Valle dei Laghi, da cui si ricava un vino bianco secco, il Nosiola appunto, e il Vino Santo Trentino DOC, presidio Slow Food; fino alle grappe e ai liquori aromatici. Il clima, infatti, è favorevole anche per la crescita di erbe aromatiche, quali zafferano, menta, melissa, calendula, fiordaliso, lavanda e malva; oltre che per l’apicoltura, con la produzione di miele di varie tipologie, tra cui il miele di melata e di rododendro che si aggiungono a quelli di millefiori, acacia e castagno.

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Tale, incredibile, policoltura regala in ogni stagione prodotti diversi che da un lato offrono all’organismo ciò di cui ha bisogno, dall’altro sono valorizzati in cucina con preparazioni rispettose della materia prima, connubio di storia e creatività.
Tipiche dei mesi estivi, in particolare le susine di Dro, certificate DOP e De.Co. sono ricche di vitamine, di potassio e di fibre. Coltivate nella Valle del Sarca, si distinguono per la forma allungata, il colore blu-violaceo e la polpa più soda rispetto alla prugna comune. Grazie al loro sapore dolcemente acidulo sono ottime sia come frutta fresca sia come ingrediente per ricette sfiziose, ad esempio per preparare il ripieno dei tradizionali gnocchi alle prugne*. La susina è eccellente anche essiccata, diventando una fonte di energia e vitamine ideale per affrontare la stagione fredda.

GNOCCO BOEMO, due tradizioni culinarie si incontrano

Nella Valle di Ledro la cucina sa di tradizione trentina, di prodotti di stagione e di influssi boemi. Durante la Prima Guerra Mondiale, la popolazione della Valle di Ledro venne evacuata in Boemia e Moravia: qui, le donne trentine impararono a confezionare alcune specialità locali che divennero poi parte della loro cucina, come i succulenti gnocchi boemi, che possono essere serviti come dessert o come contorno per piatti salati. Semplici e genuini, hanno un impasto soffice e tutto il caldo aroma della cannella.

Alla base della loro preparazione:
30 g lievito di birra
1 kg di farina bianca
½ l latte
Prugne
Sale
Burro
Cannella o semi di papavero
Zucchero

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Procedimento: Sciogliere il lievito in poco latte, poi aggiungere il latte rimanente, un po’ di sale e la farina lasciandone una parte per il successivo impasto. Mescolare fino a formare una palla di pasta lievitata, coprirla con un canovaccio e lasciarla lievitare al caldo per circa due ore. Quando l’impasto ha raddoppiato il volume aggiungere la farina rimasta e lavorarlo fino ad avere un impasto ben amalgamato e morbido. Avvolgere una porzione di impasto intorno ad una prugna e formare delle palline. Lasciar lievitare di nuovo per circa tre quarti d’ora. Preparare una pentola con abbondante acqua salata. Quando bolle buttare gli gnocchi e lasciarli cuocere per circa 10-12 minuti girandoli ogni tanto. Nel frattempo, fondere il burro. Spolverare gli gnocchi con zucchero e cannella e versarvi il burro. In alternativa formare delle semplici palline di pasta, cuocerle in acqua salata e servirle come contorno per gulasch o spezzatino.

La noce del Garda

Un’altra eccellenza, la noce, è coltivata nella zona del Bleggio già dai tempi degli antichi romani. Riconosciuta presidio Slow Food, viene raccolta ancora verde alla fine di giugno per la preparazione del Nocino.
Tradizione vuole che la notte di San Giovanni, il 24 giugno, i malli (le noci non ancora mature appunto) siano staccati con le mani senza danneggiarne la superficie, per lasciarli tutta la notte all’aria aperta a “raccogliere” la rugiada. Il giorno seguente, le noci, una volta tagliate, sono poste a macerare nell’alcol per 30 giorni per aggiungere poi lo sciroppo di zucchero.
Secondo un’altra ricetta, invece, le noci appena tagliate devono essere lasciate 2 giorni a macerare nello zucchero, prima di aggiungere l’alcol e lasciare il tutto in infusione per 40 giorni. Questa versione non prevede l’aggiunta d’acqua, motivo per cui il liquore risulta più denso e di gradazione superiore.

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Infine, insieme all’amore per la natura, il cibo e il vino, nel Garda Trentino si mantengono vivi il gusto delle tradizioni e il piacere dell’ospitalità grazie anche a proposte per favorire la conoscenza del territorio, dei suoi doni e di quanti li lavorano.
Fino a ottobre, le “Garda Trentino Experience”, iniziative differenti per tipologia, ambito e durata, assecondano gli interessi di ciascuno: dal mondo outdoor, con l’opportunità di praticare attività all’aria aperta, all’enogastronomia con la scoperta dei prodotti locali e delle specialità culinarie; dall’ambito benessere, naturale e termale, alla conoscenza di aspetti storici e tradizioni culturali.garda-trentino-Panificio

Numerosissime le proposte d’ambito culinario che, ai successi dello scorso anno – quali l’aperitivo gourmet in barca a vela o il Km0 Bike Tour che porta i visitatori alla scoperta della Valle di Comano e dei suoi prodotti tipici –, combinano coinvolgenti novità. Ad esempio, la degustazione vista lago “Cosa c’è in cantina?”, in zona Pur (Valle di Ledro) a base di vini biologici, prodotti locali e golose alternative per bambini; i “Picnic al tramonto” con tre tipi di cestini composti da specialità tipiche, ma sempre un’unica location: una bellissima terrazza con vista sulla Valle di Comano. Si può assistere a “Slow Food in cucina”, uno show cooking eseguito dai cuochi dell’Alleanza Presidio Slow Food, con assaggi, degustazioni e l’accompagnamento di vini della Valle dei Laghi o a “L’arte di fare il pane”, in zona Ponte Arche, workshop dedicato alla panificazione con cereali e grani antichi, tramandata da generazioni.

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