La Riserva Naturale di Crava-Morozzo è uno di quei luoghi che non ti aspetti. A metà strada tra Cuneo e Mondovì, lontana dai riflettori delle mete più note, è un mosaico di laghi, boschi umidi, canneti e torrenti. Un paesaggio semplice, quasi domestico, che però custodisce una delle biodiversità più ricche dell’intero Piemonte.
È un’oasi dove il rumore si ferma e la natura, finalmente, torna a essere la protagonista.
In questo periodo la riserva è particolarmente affascinante: le luci basse dell’inverno illuminano gli specchi d’acqua, le canne si muovono lentamente al vento e molte specie di uccelli migratori sostano qui prima di ripartire. È il momento ideale per visitarla.
Un’oasi storica: la prima riserva naturale del Piemonte
Istituita nel 1979, Crava-Morozzo è stata la prima area protetta della regione, nata proprio per tutelare l’avifauna che trovava rifugio sui suoi laghetti. Oggi è gestita dalle Aree Protette Alpi Marittime e rimane un punto chiave per la conservazione e l’osservazione degli uccelli.
La riserva comprende zone umide e stagni, boschi planiziali, prati e radure, corridoi ecologici lungo il torrente Pesio.
È un ambiente eterogeneo, prezioso proprio perché incastonato in un territorio agricolo e abitato: una cerniera naturale dove la fauna trova uno dei pochi spazi intatti rimasti.
Paradiso per birdwatcher (e non bisogna essere esperti)
Il motivo per cui tanti visitatori arrivano qui è semplice: gli uccelli.
Crava-Morozzo ospita ogni anno oltre 150 specie, tra cui aironi e garzette, tarabusini e martin pescatori, anatre di passo, rapaci diurni e notturni, picchi, cince, nibbi e poiane
Nei periodi di migrazione, la riserva diventa uno snodo fondamentale.
Non serve essere esperti: i capanni di osservazione sono numerosi e ben posizionati, i sentieri brevi e perfettamente segnalati, l’atmosfera rilassata. È uno dei posti migliori in Piemonte per avvicinarsi al birdwatching senza complicazioni.
Sentieri semplici tra boschi e laghetti
La riserva è cucita su misura per passeggiate tranquille. I sentieri si muovono lungo gli stagni, attraversano ponticelli di legno, sfiorano radure dove spesso si vedono corvi imperiali, ghiandaie e scoiattoli.
È un luogo perfetto per famiglie con bambini, fotografi naturalistici, camminatori occasionali e per chi vuole una pausa calma, senza dislivelli.
In alcune mattine la foschia crea scenari quasi sospesi, con i riflessi sull’acqua che cambiano colore a seconda della luce.
La stagione migliore? Anche adesso
In questo periodo si trovano svernanti come aironi cenerini e germani reali, ma anche coppie di rapaci che pattugliano i campi. Si può assistere ai primi movimenti migratori del tardo inverno e venire avvolti dai silenzi lunghi e dalla luce radente perfetta per osservare e fotografare.
Il bosco riposa, l’acqua si muove lenta, e il paesaggio sembra costruito apposta per chi cerca un momento di natura senza spostarsi troppo.
Come arrivare
Meglio usare l’auto. Da Cuneo: 20 minuti. Da Mondovì: 10 minuti
I parcheggi sonovicini agli ingressi, centro visite con materiali informativi, percorsi chiari e accessibili.
È una gita ideale per mezza giornata, senza bisogno di attrezzatura particolare: solo scarpe comode, binocolo (se c’è), e un po’ di tempo per guardare.
Perché vale la visita
Perché è una natura vicina, accessibile, immediata, ma ancora sorprendentemente selvaggia.
Una piccola riserva che non pretende nulla e offre tutto: silenzio, acqua, bosco, e la sensazione di essere entrati in un luogo protetto, dove tutto si muove con un ritmo più lento.
Crava-Morozzo è la prova che basta poco — un laghetto, un sentiero, un capanno — per sentirsi lontani da tutto.
foto di Luigi.tuby, CC BY-SA 3.0, cravamorozzo
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