C’è un luogo in Valtellina dove il tempo sembra essersi fermato. È il Mulino Menaglio, a Teglio, un piccolo borgo affacciato sui terrazzamenti e sui vigneti del versante soleggiato della valle. La patria dei pizzoccheri, per intenderci.
Qui, tra pietre antiche e travi di legno, il rumore dell’acqua che scorre ancora muove le pale del vecchio frantoio del Settecento, dove puoi scoprire i segreti del grano saraceno e imparare a fare i pizzoccheri dalle esperte locali.
Un mondo di altri tempi nel cuore di Teglio
Entrare nel Mulino significa fare un viaggio dentro la memoria alpina (c’è anche un piccolo museo) ma anche dentro i profumi della farina appena macinata. È un museo vivo, dove non si osserva soltanto: si partecipa, si impasta, si cucina. Ed è proprio qui che si impara l’arte del pizzocchero, il piatto simbolo della Valtellina.
Imparare a fare i pizzoccheri nel mulino
Nel Mulino Menaglio non si fa una semplice visita guidata. Le volontarie dell’Associazione per la Coltura del Grano Saraceno accolgono i visitatori come si fa in una casa di famiglia, con un sorriso e un grembiule. Si entra nel laboratorio, si tocca la farina scura e ruvida del grano saraceno, si impasta con le mani e si tirano le tagliatelle come si faceva un tempo.
Alla fine, il profumo del burro fuso e del formaggio riempie le stanze, e l’esperienza si trasforma in un pranzo condiviso, accompagnato da un bicchiere di vino valtellinese. “Quel retrogusto selvatico del grano scuro non lo trovi in nessun altro piatto d’Italia”, mi spiega Giancarla Maestroni, curatrice del piccolo museo etnografico.
Oggi i pizzoccheri sono diventati un piatto di moda — anche perché naturalmente senza glutine — ma qui restano una tradizione viva, un modo per conoscere la cultura contadina della valle attraverso il gusto e la manualità.
Passeggiate autunnali tra mulini e boschi
Attorno a Teglio la Valtellina si apre in un mosaico di colline, vigne e boschi di castagni. L’autunno è la stagione ideale per esplorare questi paesaggi a piedi o in e-bike, quando i sentieri si colorano di oro e rosso e l’aria profuma di legna e mosto.
Dal paese partono itinerari panoramici facili, come la passeggiata che scende verso il fiume Adda lungo tratti del Sentiero Valtellina, oppure il percorso ad anello che collega i mulini della zona, tra cui il Mulino Moro di Boffetto e il Mulino Scilironi.
Un altro percorso molto suggestivo è il Sentiero del Grano Saraceno, che attraversa campi, muretti a secco e piccoli borghi rurali: perfetto per un trekking autunnale tra cultura e natura.
Leggi Anche
- Autunno al Lago d’Arpy: la magia nascosta che solo pochi conoscono
- Capri d’autunno: quando il rumore dell’estate svanisce e resta solo la bellezza
- Tra isole, laghi e abbazie: il foliage scozzese visto dalla sella della bici
Il borgo dei pizzoccheri e dell’accoglienza
Teglio è considerato la culla del pizzocchero. Nel suo centro storico si trovano ristoranti e osterie dove degustare la versione originale del piatto, preparata secondo la ricetta codificata dall’Accademia del Pizzocchero: farina di grano saraceno e di frumento, verze, patate, formaggio Valtellina Casera DOP e burro d’alpe aromatizzato all’aglio.
Ma Teglio è anche un luogo da vivere lentamente: un borgo di pietra che si affaccia sulle Alpi Orobie e sul Monte Disgrazia, con scorci perfetti per chi ama la fotografia e le passeggiate nei vicoli medievali. Nei weekend d’autunno, il paese ospita sagre e feste dedicate ai prodotti della valle, tra cui il Pizzocchero d’Oro, che ogni settembre richiama appassionati da tutta Italia.
Cosa vedere nei dintorni
Dopo la visita al Mulino, vale la pena spingersi lungo la Strada del Vino e dei Sapori della Valtellina, che da Teglio porta fino a Tirano tra vigneti terrazzati e cantine scavate nella roccia. Lungo il percorso si incontrano le Piramidi di Postalesio, un fenomeno geologico unico simile ai camini delle fate della Cappadocia, e i borghi di Chiuro e Ponte in Valtellina, dove si producono i rossi DOCG più famosi della valle.

Chi ama la montagna può salire in Val Tartano per attraversare il Ponte nel Cielo, il ponte tibetano più alto d’Europa, e proseguire nei boschi fino ai laghetti alpini. In alternativa, la vicina Val Masino regala paesaggi spettacolari per camminare tra torrenti, larici e cascate.
Perché andarci in autunno
Visitare il Mulino Menaglio in autunno significa scoprire la Valtellina più autentica: quella fatta di boschi, pietra, farine e mani che lavorano. È un’esperienza che unisce gusto, cultura e lentezza, lontano dal turismo di massa.
Qui non si guarda l’orologio, ma si ascolta il suono dell’acqua che gira le pale del mulino e si respira l’odore del grano tostato. È un ritorno alla semplicità, a un mondo dove ogni gesto aveva un senso e ogni ingrediente raccontava una storia.
Foto Martino Der Mori, Tirano Media Valtellina, Teglio Turismo
©RIPRODUZIONE RISERVATA




