In Val di Pejo spuntano grandi megafoni in legno per ascoltare gli animali del bosco

In Val di Pejo spuntano grandi megafoni in legno per ascoltare gli animali del bosco

Le grandi orecchie della montagna: in Val di Pejo spuntano grandi megafoni in legno per ascoltare gli animali del bosco. Un’esperienza immersiva ideata dall’Estonian Academy of Arts e sviluppata dal Parco Nazionale dello Stelvio per ascoltare i versi di marmotte, caprioli, volpi, urogalli e cervi. Il canto di decine di uccelli diversi, il bramito del cervo in amore, l’abbaiare di caprioli e volpi, i fischi delle marmotte: il bosco ha mille voci che spesso solo le orecchie più fini e allenate sanno riconoscere. Ma ascoltare quei rumori è un’esperienza che chiunque frequenti le montagne vorrebbe provare. In Val di Pejo hanno trovato un modo originale per aiutare i turisti e gli amanti della natura a immergersi letteralmente nei suoni dei boschi d’alta quota: due “mega-megafoni” realizzati in legno di larice, con 3 metri di diametro ciascuno, inseriti all’interno di un nuovo percorso tematico denominato “Il bosco degli urogalli”.

In Val di Pejo spuntano grandi megafoni in legno per ascoltare gli animali del bosco

Un esempio di land art dedicata a riconnettere uomo e natura: le due “orecchie giganti” sono nate dalla creatività degli studenti della Estonian Academy of Arts. Lo sbarco in Val di Pejo è stato reso possibile dalle maestranze del Parco Nazionale dello Stelvio trentino che stanno procedendo alla costruzione e dallo studio di architettura di Pellizzano Art&Craft, che ha ideato il percorso tematico.
«La bellezza di questa installazione – spiega Romano Stanchina, Dirigente del Parco Nazionale dello Stelvio – Trentinosta nel fatto che i turisti possono anche sedersi o sdraiarsi al suo interno. Diventa così uno spazio ideale di ascolto ma anche per rilassarsi o leggere o per ospitare piccoli eventi e concerti».

La malga degli uccelli selvatici

Il sentiero degli urogalli (o galli cedroni), nel quale saranno inseriti i megafoni giganti, collega Peio paese con il centro visitatori di Malga Talè, attraverso un bosco di abete rosso, habitat di molti uccelli selvatici, tipici delle regioni fredde: oltre al gallo cedrone anche il gallo forcello, il francolino di monte, la pernice bianca e la coturnice. La malga è infatti facilmente raggiungibile e collocata in un’area di pascolo caratterizzata da una storica presenza di questi uccelli.
Lungo il percorso tematico, verranno posizionati altri elementi in grado di attirare l’attenzione dei visitatori del Parco Nazionale, a partire dai bambini: la passerella in legno che conduce al capanno di avvistamento sugli alberi, le sagome a grandezza naturale delle diverse specie di urogalli appese con cordini d’acciaio tra i tronchi degli abeti, i “nidi” dove i bambini potranno entrare a giocare, le sagome in corten dei galli da trovare nel sottobosco.
Gli allestimenti all’interno del centro visitatori di Malga Talè consentiranno poi di approfondire l’argomento, seguendo le regole del birdwatching: «Il visitatore è il protagonista di un viaggio che lo porta a scoprire i galliformi nel loro ambiente naturale, ricostruito attraverso l’uso di suoni, immagini e riproduzioni d’habitat. Le tracce lasciate dagli uccelli nel bosco e sulla neve, la loro alimentazione, le tecniche di mimetismo, la parata nuziale dei galli forcelli, sono tappe di un percorso ricco di suggestioni» conclude Stanchina.

Alla scoperta del bramito del cervo

La presenza nel Parco Nazionale dello Stelvio trentino di molti esemplari di magnifici cervi è da anni un asset turistico che attira visitatori sia nazionali sia internazionali. Qui, infatti, tra le valli di Pejo e di Rabbi, ha raggiunto una densità tra le più elevate in Europa.
La prova provata di quanto investire nelle aree protette si riveli uno strumento di crescita sostenibile per una comunità, soprattutto in territori delicati come quelli montani.
Per questo, l’ente parco organizza ogni estate visite guidate alla scoperta di questi affascinanti animali. Ma il momento più emozionante si ha a cavallo tra la fine estate e l’inizio autunno: è quella, infatti, la stagione degli amori. In questo periodo i maschi difendono il proprio harem di femmine sfidando gli avversari in vari modi: il bramito, suo peculiare verso cavernoso, è il primo di questi e probabilmente il più emozionante per chi ha la fortuna di ascoltarlo. Per questo il Parco dello Stelvio organizza delle visite guidate non solo di giorno ma anche di notte (quando è possibile vedere la radiazione infrarossa emessa dagli animali).

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