Esiste un angolo di Galles dove la terra sembra ancora appartenere ai giganti. Eryri, il nome locale di Snowdonia (che significa “luogo delle aquile”), in inverno si spoglia dei colori autunnali per indossare una corazza di ghiaccio e nebbia, al punto da diventare un paesaggio che pare uscito direttamente da un romanzo di Tolkien.
Il viaggiatore che arriva da queste parti ha perciò l’opportunità di fare un’immersione totale in una natura cruda e potente, fatta di creste affilate che tagliano il cielo e laghi glaciali che riflettono il grigio metallico delle cime. Per chi ama il trekking invernale, questo parco nazionale rappresenta la sfida definitiva del Regno Unito, un santuario di ardesia e vento in cui ogni passo racconta storie di antichi re e scalatori leggendari.
Sulle tracce di Sir Edmund Hillary: la scalata allo Snowdon (Yr Wyddfa)
Dominare la vetta dello Snowdon e i suoi 1.085 metri di altitudine (è la cima più alta del Galles e dell‘Inghilterra) d’inverno è un’impresa che richiede rispetto e preparazione. Vi basti pensare che negli anni ’50 Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay, ovvero coloro che hanno cambiato per sempre la storia dell’alpinismo conquistando l’Everest, scelsero queste affascinanti pareti scoscese con il loro meteo imprevedibile come palestra d’addestramento.
Questo vuol dire che chi desidera cimentarsi nell’ascesa invernale del PyG Track e del Miners’ Track (le vie più iconiche) deve prepararsi a dovere, perché queste montagne, pur non toccando quote himalayane, non perdonano le sottovalutazioni. La sfida invernale, oltre a essere fisica, è tattica: la roccia scivolosa e i venti improvvisi che soffiano dal Mare d’Irlanda rendono i sentieri un banco di prova tecnico dove l’attrezzatura e l’esperienza fanno la differenza.
Si parte dal passo di Pen-y-Pass (359 metri), da dove è facile raggiungere il percorso del Miners’ Track. Si tratta di un sentiero più dolce nella prima parte e che costeggia i bellissimi laghi Llyn Llydaw e Glaslyn. Nel finale, però, il tragitto si impenna bruscamente.
Il PyG Track parte sempre dallo stesso luogo, ma si distingue perché sale bruscamente sulla destra. Questo vuol dire che ci sono panorami più aerei fin da subito. La raccomandazione che vi diamo, soprattutto in inverno, è di non dimenticare mai i ramponi e la piccozza perché i tratti finali (come lo “Zig-Zags”) si ghiacciano rapidamente sotto l’effetto dei venti atlantici. Se il meteo è proibitivo, inoltre, la prudenza impone di fermarsi ai laghi.
Alternative outdoor: i sentieri di bassa quota e la Valle di Ogwen
Se le condizioni meteo rendono sconsigliabile l’ascesa allo Snowdon, ci sono alcune alternative di una bellezza magnetica anche a quote inferiori. La Valle di Ogwen è una delle mete preferite dagli escursionisti locali perché proprio qui si trova il Llyn Idwal, un lago glaciale circondato da un anfiteatro naturale di rocce scure.
Il sentiero che lo circonda è un classico del trekking gallese, relativamente pianeggiante e accessibile, ma immerso in uno scenario che ricorda i fiordi norvegesi. Per chi cerca qualcosa di ancora più protetto, la foresta di Gwydir, che circonda Betws-y-Coed, mette a disposizione chilometri di percorsi per mountain bike e camminate tra laghi nascosti (come il Llyn Elsi) e miniere di piombo abbandonate.
Betws-y-Coed: il borgo alpino incastonato tra le foreste
Se lo Snowdon è il cuore selvaggio, Betws-y-Coed ne è l’anima accogliente. Conosciuto come la “Porta di Snowdonia”, questo borgo sembra un frammento di Svizzera trapiantato nel Galles. Il punto focale è il Pont-y-Pair, un ponte in pietra del XV secolo che sovrasta cascate impetuose di acqua gelida.
In inverno il villaggio si rivela il rifugio perfetto dopo una giornata outdoor, anche perché la via principale è costellata di negozi tecnici per l’alpinismo e caffè storici. Un piccolo consiglio: non lasciate il borgo senza aver visitato la vicina Swallow Falls (Rhaeadr Ewynnol). Con le piogge invernali, le cascate raggiungono la loro massima potenza.
Tra spade ed eroi: le leggende nel cuore di Eryri
Menzionare Snowdonia significa evocare lo spirito di Re Artù. La leggenda vuole che il massiccio sia il luogo di riposo del gigante Rhitta Gawr, sconfitto proprio da Artù, ma il cuore del mito batte nelle acque scure del Llyn Llydaw. Si dice che sia proprio questo il lago in cui fu gettata la spada Excalibur dopo la battaglia di Camlann.
Poco lontano, nel borgo di Beddgelert, la storia si fa persino più struggente con la leggenda del principe Llywelyn e del suo fedele cane Gelert. Il principe, credendo che il cane avesse ucciso il suo erede, lo colpì a morte, per poi scoprire che Gelert aveva in realtà salvato il bambino da un lupo. Oggi, camminare verso la “Tomba di Gelert” lungo le rive del fiume Glaslyn è un rito per ogni escursionista, un trekking facile e pianeggiante che permette di respirare la mitologia gallese senza affrontare le pendenze della vetta.
Snowdon Mountain Railway in inverno
La celebre Snowdon Mountain Railway, la ferrovia a cremagliera che dal 1896 porta i turisti in vetta partendo da Llanberis, da novembre a metà marzo riduce drasticamente il servizio: i treni non raggiungono mai la stazione di vetta (Hafod Eryri) a causa del ghiaccio e degli accumuli di neve sui binari. Sebbene non si arrivi sul punto più alto, il viaggio offre comunque panorami mozzafiato.
Se la vostra intenzione è raggiungere la cima, l’unico modo in inverno è il trekking con attrezzatura tecnica. È fondamentale, però, verificare sempre il bollettino del Mountain Weather Information Service (MWIS) prima di partire, poiché il vento in cresta può superare i 100 km/h.
Foto Canva
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