Vacanze e voli: i rimborsi non possono essere convertiti in voucher

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Niente voucher, chi vuole il rimborso per un volo cancellato deve poterlo ottenere; secondo l’Unione Europea la decisione del Governo Conte di permettere a compagnie aeree come ad esempio Ryanair e Easy Jet di non rimborsare i viaggi saltati ma convertire il biglietto in voucher va contro le norme europee. E questo potrebbe alla possibile apertura di una procedura di infrazione da parte della UE nei confronti dell’Italia. Lo si legge in una lettera formale inviata oggi (se ne parlava da giorni, stamattina è stata ufficializzata) da Bruxelles al nostro governo.
In sostanza l’esecutivo Conte ha due settimane di tempo per rivedere la legge e lasciare ai consumatori la facoltà di scelta fra rimborso di un viaggio cancellato e conversione dello stesso in un voucher, cioè la possibilità di effettuare il viaggio in futuro.

Vacanze e voli: i rimborsi non possono essere convertiti in voucher

Già il 13 maggio le parole della vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager facevano presagire un intervento: I voucher possono essere un’alternativa valida al rimborso, tuttavia i cittadini hanno il “diritto” primario “di scegliere tra i voucher e il rimborso”.
L’iniziativa UE non riguarda solo l’Italia ma altri 13 paesi europei: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo e Paesi Bassi.

Il governo italiano ha inserito nel Decreto del 2 marzo 2020 la possibilità di non rimborsare (almeno non subito) il costo del biglietto di un volo annullato da parte della compagnia. La decisione ha spinto le compagnie aeree a convertire gran parte delle richieste di rimborso in voucher, come abbiamo spiegato in questo articolo, sollevando reazioni indignate di associazioni e una delusione impotente nei viaggiatori che avevano richiesto il rimborso della cifra.

Cosa chiede la UE

Ora la richiesta della Commissione Europea che, pur consapevole delle perdite economiche in seno alle compagnie aeree dovute alle conseguenze del Covid-19, va decisamente nella direzione della tutela dei viaggiatori. La legge comunitaria garantisce i diritti dei passeggeri e la decisione del governo italiano stride con questo principio. I mezzi per fare fronte alla crisi del settore turistico ci sono, sostiene le UE, e “passeggeri e i viaggiatori devono avere la scelta di optare tra voucher e rimborso”.
Bruxelles, come annunciato già da qualche giorno, spinge anche sul concetto che i governi devono intervenire per coprire i voucher con garanzie pubbliche che garantiscano il rimborso in caso di fallimento dell’operatore, ipotesi non così improbabile nel settore dei voli.
(foto rthepixalman pixabay)

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