Elberadweg, la pista ciclabile del fiume Elba è la più bella d’Europa

Si chiama Elberadweg, si pronuncia pista ciclabile del fiume Elba ed è unanimemente considerata la pista ciclabile più bella d'Europa

Elberadweg Pista Ciclabile Elba

Si chiama Elberadweg, si pronuncia pista ciclabile del fiume Elba ed è unanimemente considerata la pista ciclabile più bella d’Europa: 840 km da Cuxhaven, sul mare del nord, sulla punta dell’estuario del fiume appena fuori Amburgo fino a Dresda e alla frontiera con la Repubblica Ceca, nella Svizzera Sassone, con il suo Parco Nazionale caratterizzato dalle rocce in pietra arenaria e dai vigneti. E nulla vieta, una volta giunti alla frontiera Ceca, di proseguire inoltrandosi nei Sudeti, seguendo lo stesso tracciato di Eurovelo 7 che porta a Praga o seguendo il fiume fino al paesino di Špindlerův Mlýn, termine ufficiale della pista ciclabile dell’Elba anche se – con un po’ di gambe, a piedi o in MTB – si può risalire ulteriormente il fiume fino alla sua fonte.

Elberadweg, la pista ciclabile del fiume Elba è la più bella d’Europa

Idealmente sarebbe da fare tutta, ma per scoprire i motivi per cui per 10 anni è stato il percorso ciclabile più votato dall’Allgemeiner Deutscher Fahrrad-Club (ADFC), il club ciclistico tedesco, ne possono bastare anche alcuni tratti, sapendo che contrariamente alla logica è meglio percorrerla risalendo il fiume e sfruttando i venti che da nord soffiano alle spalle più che sfruttare la leggere pendenza che porta al mare. In ogni caso, i motivi per cui tuttora è la ciclabile più frequentata di tutta la Germania sono presto detti: l’Elba è il secondo fiume più lungo del paese, e scorre sostanzialmente pianeggiante in tutto il suo tratto tedesco, rendendo piacevole pedalare lungo il suo corso; la ciclabile è quasi esclusivamente riservata e dedicata ai ciclisti, separata dal traffico automobilistico se non nei necessari attraversamenti, e sempre lungo il letto del fiume; è per lo più asfaltata, ben segnalata e sufficientemente ampia; il corso del fiume è per lo più protetto da una speciale riserva naturale al fine di proteggerlo dalle costruzioni edili: quando infatti esistevano due Germanie questo era il confine e ciò ha fatto sì che le sue rive non siano state edificate; infine ha sviluppato intorno a sé tutto un network di servizi e opportunità dedicate ai cicloturisti che rendono una vacanza in bicicletta lungo questo percorso quanto di più piacevole e senza imprevisti si possa immaginare in Europa.

Elberadweg_in_Deutschland

Su un percorso così lungo è inevitabile che ogni tratto abbia un proprio carattere spiccato. Il tratto iniziale da Cuxhaven segue sostanzialmente l’ampio delta in un territorio agricolo e boschivo che continua fino alla metropoli di Amburgo, una delle città tedesche più a misura di bicicletta. Campi coltivati e foreste continuano per oltre 250 km fino alla riserva naturale del fiume Elba e oltre: dopo 435 km c’è la città storica di Magdeburgo, già sede imperiale e città fortificata di frontiera verso il mondo slavo e della steppa perfettamente conservata. 100km oltre c’è Wittemberg, meglio nota per essere stata la città in cui Martin Lutero, nel 1517, affisse le 95 tesi alla porta della Cattedrale di Tutti i Santi, dando inizio ad almeno un paio di rivoluzioni culturali, quella Protestante e l’affermazione definitiva quella della stampa. Piccolo particolare: da questo punto il tracciato della Elberadweg si sovrappone con quello di Eurovelo 7, una delle 14 ciclovie il cui progetto ha avuto inizio nel 1997 e che ora costituisce il più grande network di vie ciclabili d’Europa.

Altri 130 km separano questa meta da un’altra città storica e d’arte della Germania: Dresda, la Firenze sull’Elba rasa al suolo durante la Seconda Guerra Mondiale (magari è l’occasione per leggere Mattatoio N° 5, il capolavoro di Kurt Vonnegut ambientato proprio a Dresda durante il secondo conflitto) e ricostruita in modo più che rispettoso dell’originale.

A Dresda si è ormai nella Svizzera Sassone, praticamente al confine con la Repubblica Ceca e con i Sudeti, la catena montuosa al cui interno l’Elba disegna una profonda valle disegnando un’ansa che porta alla sua sorgente.

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