Le piste ciclabili di Milano: il Canale Villoresi

Quando il canale arriva alle porte di Parabiago (ab. 26.607, km 15,5), la ciclabile se ne discosta per un breve tratto. Si deve percorrere via Gabriele d’Annunzio per sottopassare la ferrovia del Sempione e, quindi, a sinistra, via Papini per tornare sulla sponda del canale. Ma a Parabiago è anche possibile una sosta presso il locale Ecomuseo del Paesaggio, presso Villa Corvini, dove ottenere buon materiale sulla storia del territorio e, in particolare, su un itinerario virgiliano alla scoperta della cittadina, di origine romana. Mentre gli storici più accreditati danno al toponimo il significato di un prediale, ovvero di un’antica possessione colonica romana, in tal caso di un certo Palavellius, non mancano però altre ipotesi più stravaganti: ad esempio, dal greco parabiazo, ovvero “resisto con forza”; o, ancora da para-bios-ago, che ricorda l’antico braccio di mare che un tempo ricopriva tutta la Valle Padana.

Una particolare prudenza è necessaria, al km 18,3, per attraversare a raso la strada statale del Sempione, ed entrare quindi nell’abitato di Nerviano (ab. 17.415, km 19). Parabiago e Nerviano sono grosse cittadine, cresciute sulla spinta dell’industrializzazione del nord Milanese. Del loro trascorso storico, di paesi agricoli, conservano qualche “corte”, oggi restaurata e destinata a residenza, e le ville che designavano il tono della nobiltà locale. La maggiore attrattiva monumentale la incontriamo a Lainate (ab. 25.159, km 23,4). Qui la ciclabile contorna il muro di cinta del parco e della Villa Visconti Borromeo Litta.

Usciti dall’ambito della villa, il centro di Lainate con la sua isola pedonale dalle vie ben lastricate e i luoghi di ristoro concede una pausa al nostro viaggio. Si riprende poi sempre lungo il canale, accompagnati da filari alberati che, talvolta, a margine, si allungano in forma di boschetti. I ponti che si vanno a sottopassare corrispondono alle maggiori vie di comunicazioni del Milanese. Quasi senza avvedersene la ciclabile rasenta l’imponente ex-area industriale dell’Alfa Romeo di Arese, in via di trasformazione, e infine, dopo aver attraversato a raso (prudenza!) la statale Varesina, si affaccia ai quartieri residenziali di Garbagnate Milanese (ab. 26.907, km 27,7) alti caseggiati moderni, molto diversi dall’insieme delle “corti” rurali, basse e compatte che in passato formavano l’essenza di questo paese diventato città. La pista transita sotto la stazione Groane delle Ferrovie Nord (km 28,9), eventuale interscambio per tornare subito in città spezzando in due la lunga escursione.

Credits: FlickrCC Ecomuseo Parabiago

Andare in bicicletta sulle piste ciclabili dei dintorni di Milano: detta così non sembra un’avventura particolarmente affascinante. E invece il capoluogo lombardo ha numerosi percorsi per un turismo sostenibile, ecologico e attento alle realtà locali: per esempio il giro delle 30 cascine milanesi, o la ciclovia del canale Villoresi.

Le piste ciclabili di Milano: il Canale Villoresi

Il Canale Villoresi è una importante via d’acqua e canale d’irrigazione sviluppato nel corso del XIX secolo, che ha origine dal Ticino e corre per circa 60 km orizzontalmente da ovest a est nell’alta pianura di Milano per confluire poi nel naviglio Martesana e quindi nell’Adda.
Nella gallery sono descritti i tratti da Castano Primo a Monza e poi ancora fino a Groppello d’Adda, innestandosi nella ciclabile della Martesana.
Pubblichiamo questo itinerario grazie alla collaborazione con Ediciclo editore.
Il percorso è tratto dal libro Milano e i suoi parchi in bicicletta di Albano Marcarini

I 6 parchi di Milano in cui fare running e fitness

Se alcune zone milanesi possono essere affollate, in compenso in città c’è ampia scelta sui parchi in cui correre e allenarsi. Noi li abbiamo provati e ‘recensiti’:

Se vuoi, puoi cercare di fare kayak, canoa e canottaggio in città, trovando meno traffico.
O provare a uscire da Milano, sul Naviglio Martesana.
O ancora più fuori, nel Parco della Brughiera Briantea, o sulla bellissima ciclabile di Comabbio.

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