5 consigli più uno per chi vuole iniziare ad andare in barca a vela

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Andare in barca a vela è un fantastico anti-stress (lo dice la Società Italiana di Psicologia: mare e vento allontanano ansie e depressioni legate al moderno stile di vita, tanto che ormai si parla di Veloterapia).
E poi è un ottimo modo per scappare lontano, collaborare con gli altri membri dell’equipaggio, prendersi alcune responsabilità, fare il pieno di vitamine (in particolare la D, quella stimolata dalla sana esposizione al sole) e ovviamente mantenersi fisicamente in forma.
Ma bisogna prepararsi per godersela al meglio, con alcuni consigli.

5 consigli più uno per chi vuole iniziare ad andare in barca a vela

I corsi di vela e le vacanze in barca a vela sono sempre più diffusi, popolari e gettonati. Ma prima di salpare è bene informarsi con cura circa le caratteristiche che deve avere un corso di vela e un centro velico tramite i quali ottenere la patente nautica. Ne abbiamo parlato con Antonio Marsano, istruttore Fiv e Yacht Master e direttore del Circolo della Vela Argonauti di Marina di Lido di Macchia – Marina di Pisticci (Matera, Basilicata), un porto interno o protetto con oltre 450 posti barca, nel cuore del Mediterraneo.
Leggi anche: Come scegliere la barca a vela adatta per sé

1. Concentrazione e sicurezza

Il mare spaventa perché ce lo presentano così: se cerchi di sopraffarlo sei perduto, ma se ti muovi con sicurezza non c’è rischio.
A fare la differenza è sempre l’aspetto psicologico: quando c’è mare mosso, se lo si guarda si sta male, se si è al timone e si è concentrati non succede.

2. Preparati fisicamente

Anche se non sembra, in barca ci si muove molto e si fa tanta fatica. Per questo è un ottimo allenamento anche per le persone di mezza età (non a caso i migliori skipper hanno spesso una cinquantina d’anni) e per questo richiede di arrivare ben allenati.

3. La scuola giusta

La prima cosa da guardare quando si sceglie una scuola di vela è che sia affiliata alla Fiv. Poi la sicurezza deve essere al primo posto: per esempio tutti, anche gli istruttori, devono sempre indossare il giubbotto salvagente e non uscire in mare con vento teso da terra.

Porto Argonauti

4. La ciurma migliore

La barca unisce o divide: stare in ambienti ristretti e vivere l’esperienza della navigazione può talvolta dividere le coppie più affiatate ma anche, se non soprattutto, unire persone che non si conoscevano. Può essere un ottimo sistema per unire ancora di più genitori e figli, che dai 5-6 anni possono fare cose egregie in barca.

5. Parti dalla deriva

Assolutamente partire sempre dalla deriva e solo in un secondo momento passare ai cabinati.

6. Conosci le acque in cui esci

Last but not least: anche se siete diventati bravissimi, se uscite in una zona o in acque che non conoscete (per esempio avete imparato al lago e volete uscire in mare), la prima volta affidatevi a un istruttore locale che conosce il meteo e i venti della zona.
Leggi anche: Perché stare vicino all’acqua rende più felici

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