Ciaspole in Valle d’Aosta: i 15 itinerari più belli (ai piedi dei giganti)

Ciaspole in Valle d'Aosta: i 15 itinerari più belli (ai piedi dei giganti)

La Valle d’Aosta è la regione dei giganti. Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino, Gran Paradiso: i quattromila più famosi delle Alpi si ergono qui, maestosi e inaccessibili. Ma sotto queste vette leggendarie si nasconde un mondo fatto di vallate silenziose, villaggi Walser, rifugi accoglienti e malghe dove il tempo sembra essersi fermato. Ed è proprio qui, ai piedi dei giganti, che le ciaspolate diventano un’esperienza indimenticabile.

Ciaspole in Valle d’Aosta: i 15 itinerari più belli (ai piedi dei giganti)

La Valle d’Aosta è la più piccola regione d’Italia, ma concentra in pochi chilometri quadrati la più alta densità di vette oltre i 4000 metri dell’intero arco alpino. Ogni valle ha il suo carattere: la Val Ferret selvaggia ai piedi del Bianco, le valli del Gran Paradiso regno incontrastato degli stambecchi, le vallate Walser del Monte Rosa con i loro villaggi da cartolina, la Valpelline remota e autentica.

L’accessibilità è ottima: da Aosta in 30-40 minuti sei già in qualsiasi valle laterale, da Milano in 2 ore e mezza sei a Courmayeur, da Torino in un’ora e mezza a Cogne. I collegamenti sono buoni anche d’inverno, con strade ben tenute e spesso servite da navette nei weekend.

Ciò che rende unica la Valle d’Aosta è questa mescolanza di culture alpine: l’influenza francese, le tradizioni Walser, l’eredità sabauda. E poi c’è il cibo: fontina DOP, lardo di Arnad, jambon de Bosses, mocetta. Ogni rifugio è un’occasione per scoprire sapori autentici.

Nota sulla sicurezza: la montagna valdostana d’inverno è seria. Consulta sempre il bollettino valanghe regionale e porta con te ARVA, pala e sonda quando esci dai sentieri turistici battuti. I percorsi proposti sono su itinerari consolidati, ma la prudenza non è mai troppa.

Pronto a camminare all’ombra dei quattromila? Partiamo!

I 15 PERCORSI IN SINTESI

MONTE BIANCO E VAL FERRET

  1. Val Ferret – Rifugio Bonatti 🟡 Medio
  2. Val Veny – La Visaille 🟢 Facile
  3. Courmayeur – Rifugio Bertone 🟡 Medio
  4. La Thuile – Cretaz 🟢 Facile

GRAN PARADISO 5. Cogne – Valmiana 🟢 Facile 6. Cogne – Rifugio Sella 🔴 Impegnativo 7. Val di Rhêmes – Rifugio Benevolo 🟡 Medio 8. Valsavarenche – Rifugio Chabod 🔴 Impegnativo

MONTE ROSA E VALLI WALSER 9. Gressoney – Alpenzu Grande 🟢 Facile 10. Valle di Ayas – Mascognaz 🟢 Facile 11. Valle di Ayas – Rifugio Ferraro 🟡 Medio 12. Valle di Brusson – Rifugio Arp 🟡 Medio

CERVINO E VALTOURNENCHE 13. Valtournenche – Santuario de La Clavalité 🟡 Medio 14. Valpelline – Conca di By 🟡 Medio

ALTRE VALLI 15. Val di Champorcher – Rifugio Dondena 🟡 Medio

MONTE BIANCO E VAL FERRET: NELLA VALLE DEL RE

Il Monte Bianco è il gigante per eccellenza, il tetto d’Europa a 4808 metri. Le valli che lo circondano sono tra le più spettacolari delle Alpi, con pareti verticali, seracchi sospesi e ghiacciai immensi.

1. Val Ferret – Rifugio Bonatti, Il Sentiero dei Giganti

📍 Partenza: Planpincieux, parcheggio funivia (1593m)
Durata: 4 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 10 km
📈 Dislivello: 450m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Parcheggio Planpincieux (bus in inverno)

Il Rifugio Bonatti è uno dei balconi più spettacolari sulle Grandes Jorasses e sul massiccio del Monte Bianco. Dedicato al grande alpinista Walter Bonatti, questo rifugio a 2025m regala emozioni che vanno oltre la semplice escursione.

Si parte dal parcheggio della funivia seguendo la strada forestale che si snoda in Val Ferret. Il primo tratto è quasi pianeggiante e segue il torrente tra un rado lariceto. Sulla sinistra, la mole del Monte Bianco incombe con le sue pareti di ghiaccio. Dopo circa un’ora di cammino, all’altezza di un’area parcheggio estiva, si prende a salire il pendio sulla destra.

Il sentiero guadagna quota con pendenza costante attraverso il bosco di abeti. I tornanti sono stretti ma ben tracciati. Man mano che si sale, la vista si apre sulla valle e sulle vette circostanti. Dopo circa 45 minuti dalla deviazione si raggiunge il pianoro di Malga Lussari (1530m), dove il bosco si dirada.

Gli ultimi 500 metri di dislivello sono più dolci e panoramici. Si esce definitivamente dal bosco e il rifugio appare davanti a voi, incastonato in una posizione privilegiata con vista frontale sulle Grandes Jorasses, sul Dente del Gigante e sulla Cima di Malatrà.

Il rifugio è aperto nei weekend invernali e offre cucina tipica valdostana. La terrazza è il posto perfetto per godersi il panorama con un piatto fumante di polenta concia. Se hai energie, puoi proseguire lungo il vallone di Malatrà seguendo le tracce degli scialpinisti.

Perché vale la pena: Uno dei panorami più spettacolari sul Monte Bianco, rifugio accogliente aperto d’inverno, sentiero ben tracciato. Imperdibile.

2. Val Veny – La Visaille, Sul Versante Italiano del Bianco

📍 Partenza: Courmayeur, parcheggio Val Veny (1350m)
Durata: 2,5 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 8 km
📈 Dislivello: 300m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Parcheggio Val Veny

La Val Veny è il versante meridionale del Monte Bianco, meno frequentato della Val Ferret ma altrettanto spettacolare. L’escursione verso La Visaille è una delle più belle e accessibili della valle, perfetta per famiglie e principianti.

Si parte seguendo la pista da sci che funge anche da sentiero invernale. Il percorso si mantiene inizialmente più a fondovalle rispetto al tracciato estivo, passando attraverso un lariceto rado che lascia filtrare la luce. Dopo aver attraversato il ponte sulla Dora di Veny, si guadagna quota dolcemente.

Il pianoro di fondovalle è punteggiato di baite tipiche, molte delle quali ristrutturate come agriturismi. Si raggiunge il Rifugio CAI Uget Monte Bianco, punto di appoggio per gli scialpinisti, e si prosegue fino alla località La Visaille (1659m).

Il panorama è straordinario: il versante italiano del Monte Bianco si mostra in tutta la sua imponenza, con l’Aiguille Noire de Peuterey, l’Aiguille Blanche e il Dôme du Goûter. Nelle giornate limpide si vedono anche il Gran Paradiso e il Grivola sullo sfondo.

Lungo la valle ci sono diversi rifugi e malghe aperte anche d’inverno, perfetti per una sosta golosa. La polenta alla valdostana e la fonduta sono i piatti da non perdere.

Perché vale la pena: Percorso facile e panoramico, adatto a tutti, rifugi accoglienti lungo il percorso. Vista spettacolare sul versante italiano del Bianco.

3. Courmayeur – Rifugio Bertone, Terrazzo sul Gigante Bianco

📍 Partenza: Dolonne (1200m)
Durata: 5 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 10 km
📈 Dislivello: 900m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Dolonne, parcheggio pubblico

Il Rifugio Bertone (2100m) è uno dei balconi più spettacolari sull’intero massiccio del Monte Bianco. La salita è impegnativa ma il panorama ripaga ogni sforzo: dalla terrazza del rifugio si domina tutta la Val d’Aosta centrale con vista su Bianco, Grandes Jorasses e Dente del Gigante.

Si parte da Dolonne seguendo la strada forestale che sale nel bosco con tornanti regolari. Il primo tratto attraversa un fitto lariceto che d’inverno crea giochi di luce suggestivi. Dopo circa un’ora si raggiunge Pra Neyron (1450m), dove la vista inizia ad aprirsi sulla valle.

La salita prosegue con pendenza costante attraversando alcune radure e alpeggi. Si passa per l’Alpe di Pré (1700m) e si continua fino all’Alpe Supérieure (1850m). Gli ultimi 250 metri sono i più impegnativi ma anche i più panoramici.

Il Rifugio Bertone, costruito nel 1953, è un classico rifugio alpino con gestione familiare. Aperto nei weekend invernali, offre piatti tipici e ospitalità genuina. La terrazza affacciata sul Monte Bianco è uno spettacolo che da solo vale la fatica della salita.

Perché vale la pena: Panorama a 360° sul Monte Bianco e sulla Val d’Aosta, rifugio storico e accogliente, percorso gratificante. Per chi ha buon allenamento.

4. La Thuile – Cretaz, Tra Baite e Panorami

📍 Partenza: La Thuile, località Pont Serrand (1450m)
Durata: 3 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 6 km
📈 Dislivello: 350m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Pont Serrand

Cretaz è un piccolo alpeggio sopra La Thuile, circondato da antichi casolari perfettamente conservati. L’escursione è facile e molto panoramica, ideale per una mezza giornata in montagna.

Si parte seguendo la strada che sale verso gli alpeggi. Il percorso attraversa boschi di larici e radure innevate, con pendenza sempre moderata. Dopo circa 45 minuti si raggiunge l’Alpe Chavannes (1650m), bella conca soleggiata con alcune baite.

Si prosegue lungo la pista che sale dolcemente verso Cretaz. L’ambiente è tipicamente alpino: prati ondulati, baite sparse, vista sulle montagne circostanti. Si raggiunge infine Cretaz (1800m), dove un gruppo di baite ben conservate forma un piccolo borgo alpino da cartolina.

Da Cretaz la vista spazia sulla Valdigne, sul Monte Bianco e sulle montagne che separano l’Italia dalla Francia. È il posto perfetto per una pausa al sole prima del ritorno. Lungo il percorso, segnalato con paline, si incontrano pannelli informativi sulla storia e la natura della zona.

Perché vale la pena: Percorso facile e soleggiato, baite caratteristiche, panorami sulla Valdigne. Perfetto per famiglie e principianti.

GRAN PARADISO: NEL REGNO DEGLI STAMBECCHI

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è il più antico d’Italia, istituito nel 1922 per salvaguardare lo stambecco dall’estinzione. Le valli del parco sono tra le più selvagge e incontaminate delle Alpi, con un’abbondanza di fauna selvatica difficile da trovare altrove.

5. Cogne – Valmiana, Tra Stambecchi e Silenzi

📍 Partenza: Valnontey (1666m)
Durata: 2 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 6 km
📈 Dislivello: 50m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Valnontey, parcheggio a pagamento

Ciaspole in Valle d'Aosta: i 15 itinerari più belli (ai piedi dei giganti)

Valmiana è una delle escursioni più facili e gratificanti del Parco del Gran Paradiso. Il dislivello è minimo ma le possibilità di incontrare stambecchi e camosci sono altissime, soprattutto tra inverno e primavera quando gli animali scendono a quote più basse.

Si parte da Valnontey seguendo la pista di fondo senza calpestarla. Il percorso costeggia il torrente e attraversa boschi di larici alternati a radure aperte. L’ambiente è spettacolare: davanti a voi si ergono le pareti del Granta Parei e della Becca di Moncorvé.

Dopo circa un’ora di cammino si raggiunge Valmiana (1729m), ampia conca dove si trovano alcuni alpeggi. È qui che le probabilità di avvistare gli stambecchi sono più alte. Guardate sui pendii soleggiati esposti a sud: spesso si vedono gruppi di maschi che pascolano tranquilli.

Il percorso è ideale per le famiglie e per chi vuole un’escursione breve ma appagante. Lungo il sentiero ci sono pannelli informativi sulla fauna e flora del parco. Se siete fortunati, oltre agli stambecchi potreste avvistare anche camosci, volpi e, nel cielo, l’aquila reale o il gipeto.

Il rientro avviene per lo stesso percorso. Vale la pena fermarsi a Cogne per visitare il bel centro storico e acquistare qualche prodotto locale come il formaggio Fontina DOP o il miele di montagna.

Perché vale la pena: Facilità estrema, alta probabilità di avvistare stambecchi, paesaggi del Gran Paradiso. Perfetto per famiglie e naturalisti.

6. Cogne – Rifugio Sella, Salita al Balcone del Paradiso

📍 Partenza: Valnontey (1666m)
Durata: 6 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 12 km
📈 Dislivello: 970m
🎯 Difficoltà: 🔴 Impegnativo
🅿️ Parcheggio: Valnontey, parcheggio a pagamento

Il Rifugio Vittorio Sella (2584m) è uno dei rifugi più spettacolari del Gran Paradiso, situato su un terrazzo panoramico con vista frontale sulle pareti nord della vetta. È una ciaspolata impegnativa ma straordinariamente bella, riservata a escursionisti allenati.

Si parte da Valnontey seguendo il sentiero che risale la Valnontey. I primi chilometri coincidono con il percorso per Valmiana, ma al bivio si prende a sinistra seguendo le indicazioni per il rifugio. Il sentiero entra nel bosco e inizia a salire con decisione.

La salita è costante e attraversa diversi ambienti: prima il fitto lariceto, poi radure alpine, infine il vallone alto dove scompaiono gli alberi. Il paesaggio è sempre più selvaggio e maestoso. Si supera l’Alpe Lauson (2069m) e si continua lungo il vallone glaciale.

Gli ultimi 500 metri sono i più impegnativi, con pendenza sostenuta e ambiente d’alta montagna. Si raggiunge infine il Rifugio Sella, incastonato su uno sperone roccioso con vista mozzafiato. Di fronte a voi si ergono la Becca di Moncorvé, la Granta Parei e, sullo sfondo, la vetta del Gran Paradiso con i suoi ghiacciai.

Il rifugio d’inverno è chiuso, ma l’emozione di arrivare fin qui con le ciaspole è impagabile. Molti scialpinisti partono da qui per salire sulla vetta del Gran Paradiso in primavera.

Perché vale la pena: Uno dei panorami più spettacolari sul Gran Paradiso, ambiente d’alta montagna, senso di avventura. Solo per esperti e allenati.

7. Val di Rhêmes – Rifugio Benevolo, Nel Cuore del Paradiso

📍 Partenza: Thumel, parcheggio (1723m)
Durata: 4 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 8 km
📈 Dislivello: 560m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Thumel, parcheggio Pelaud

Ciaspole in Valle d'Aosta: i 15 itinerari più belli (ai piedi dei giganti)

Il Rifugio Benevolo (2285m) è uno dei rifugi più frequentati del versante occidentale del Gran Paradiso. La salita attraversa ambienti diversi e molto panoramici, con buone possibilità di avvistare fauna selvatica.

Si parte da Thumel seguendo il sentiero n.13 che entra nel bosco. La prima parte è la più ripida, con diversi tornanti che permettono di guadagnare quota rapidamente. Si passa sotto alcune rocce caratteristiche e si continua attraversando radure aperte con vista sulla Granta Parei.

Dopo circa un’ora si raggiunge un casotto dei guardaparco e si prosegue su terreno più vario. Si attraversa il torrente Barmaverain e si entra nel vallone che porta al rifugio. Il paesaggio è sempre più aperto e selvaggio, con la sensazione di addentrarsi nel cuore del parco.

Gli ultimi tornanti portano al rifugio, costruito su un pianoro con vista spettacolare. Il Rifugio Benevolo è aperto nei weekend invernali e offre cucina tipica valdostana. È il punto di partenza estivo per salire sulla vetta del Gran Paradiso.

Dal rifugio è possibile proseguire verso il Laghetto di Sompdogna, piccolo specchio d’acqua ghiacciato circondato dalle montagne, oppure semplicemente godersi il panorama dalla terrazza prima del ritorno.

Perché vale la pena: Rifugio accogliente aperto d’inverno, panorama sul gruppo del Gran Paradiso, ambiente selvaggio del parco. Gratificante.

8. Valsavarenche – Rifugio Chabod, Ai Piedi dei Ghiacciai

📍 Partenza: Pont (1960m)
Durata: 6 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 10 km
📈 Dislivello: 790m
🎯 Difficoltà: 🔴 Impegnativo
🅿️ Parcheggio: Pont, parcheggio

Il Rifugio Federico Chabod (2750m) è il rifugio più alto del Parco del Gran Paradiso raggiungibile con le ciaspole. È un’escursione seria, d’alta montagna, che porta ai piedi dei ghiacciai del Gran Paradiso in un ambiente spettacolare.

Si parte da Pont seguendo l’antica strada reale costruita per Vittorio Emanuele II. La mulattiera sale con tornanti regolari attraverso il bosco, poi esce in un vallone sempre più ampio e maestoso. La pendenza è costante ma mai eccessiva, frutto della sapienza dei costruttori sabaudi.

Si raggiunge Orvieille (2175m), pianoro dove si trova una piccola cappella, e si continua lungo il vallone sempre più selvaggio. La vegetazione scompare progressivamente lasciando spazio alle rocce e alla neve. Si superano alcune gole spettacolari scavate dal torrente.

Gli ultimi chilometri sono in ambiente d’alta montagna, circondati da pareti rocciose e ghiacciai sospesi. Il rifugio appare improvviso, aggrappato a uno sperone roccioso con vista frontale sulla vetta del Gran Paradiso. Il panorama è mozzafiato: ghiacciai, seracchi, cime oltre i 4000 metri.

Il rifugio d’inverno è chiuso, ma arrivare fin qui è un’impresa che ripaga ogni fatica. Solo per escursionisti esperti e ben allenati.

Perché vale la pena: Ambiente d’alta montagna unico, rifugio più alto del parco, vista sui ghiacciai del Gran Paradiso. Un’avventura vera.

MONTE ROSA E VALLI WALSER: NEI VILLAGGI SENZA TEMPO

Le valli ai piedi del Monte Rosa sono abitate dai Walser, popolazione di origine germanica arrivata qui nel XIII secolo dalla Svizzera. I loro villaggi tipici, con le case in legno e pietra chiamate stadel, sono tra i borghi più caratteristici delle Alpi.

9. Gressoney – Alpenzu Grande, Nel Cuore Walser

📍 Partenza: Chemonal, Gressoney-St-Jean (1634m)
Durata: 2,5 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 4 km
📈 Dislivello: 150m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Chemonal, presso la chiesa

Alpenzu Grande è uno dei villaggi Walser più belli e meglio conservati della Valle d’Aosta. Le baite tradizionali sparse sul pendio, con la chiesetta bianca di Santa Margherita, creano un paesaggio da cartolina con vista sul Monte Rosa.

Si parte dalla chiesa di Chemonal seguendo la mulattiera che sale nel bosco. Il sentiero è ripido ma ben tracciato, con diversi tornanti che permettono di guadagnare quota rapidamente. Lungo la salita, ogni tanto si aprono scorci panoramici su Gressoney-St-Jean e sulla valle.

Dopo circa 45 minuti la pendenza si attenua e si esce dal bosco. Davanti a voi appare il villaggio di Alpenzu Grande (1788m), con le sue baite tradizionali sparse sul pendio soleggiato. La chiesetta bianca di Santa Margherita domina il villaggio con il suo campanile slanciato.

Le baite Walser sono caratteristiche: base in pietra per isolarsi dall’umidità, struttura in legno di larice con i tronchi incastrati, tetto in lose (lastre di pietra). Molte hanno la data di costruzione incisa sulle travi, alcune risalgono al Settecento. Una baita è stata trasformata in rifugio, purtroppo chiuso d’inverno.

Il panorama è spettacolare: il Monte Rosa si erge di fronte in tutta la sua imponenza, con le vette del Lyskamm, Castor e Pollux. È il posto perfetto per una pausa al sole prima del ritorno.

Perché vale la pena: Villaggio Walser autentico, baite storiche ben conservate, vista sul Monte Rosa. Facile e molto fotogenico.

10. Valle di Ayas – Mascognaz, Il Borgo Incantato

📍 Partenza: Amponey (1350m)
Durata: 2,5 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 5 km
📈 Dislivello: 250m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Amponey, poco prima di Champoluc

Mascognaz è probabilmente il villaggio Walser più spettacolare e meglio conservato di tutta la Valle d’Aosta. Completamente restaurato negli anni ’90, è un museo a cielo aperto dell’architettura tradizionale alpina, con vista mozzafiato sul Monte Rosa.

Si parte da Amponey, nei pressi della pista di fondo. Il sentiero 14B sale gradualmente nel bosco per circa 150 metri di dislivello. Il percorso è ben tracciato e mai ripido, adatto anche a principianti. Si attraversano alcuni alpeggi intermedi con belle vedute sulla valle.

Dopo circa un’ora di cammino si intercetta il sentiero 14 che arriva da Champoluc. Gli ultimi 100 metri sono leggermente più ripidi ma si è ricompensati dalla vista che si apre improvvisamente. Mascognaz (1600m) appare davanti a voi come un presepe alpino.

Il villaggio è formato da circa 25 edifici tradizionali Walser perfettamente restaurati: stadel (case), rascard (granai), fontane in pietra, forni comuni. Ogni edificio è un capolavoro di architettura alpina con dettagli curatissimi. Il borgo è ancora abitato d’estate e alcune baite sono state trasformate in alloggi turistici.

La vista sul Monte Rosa è straordinaria: di fronte a voi si ergono Breithorn, Castore e Polluce, Lyskamm. Il villaggio è esposto a sud e gode di sole per gran parte della giornata, perfetto per una sosta prolungata.

Perché vale la pena: Il villaggio Walser più bello della Valle d’Aosta, architettura alpina perfettamente conservata, vista spettacolare sul Rosa. Imperdibile.

11. Valle di Ayas – Rifugio Ferraro, Anello nel Bosco

📍 Partenza: Saint-Jacques (1614m)
Durata: 4 ore (anello)
📏 Lunghezza: 8 km
📈 Dislivello: 450m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Saint-Jacques, parcheggio centro paese

Il Rifugio Ferraro e l’anello che lo collega al Piano di Verra formano una delle escursioni più belle della Val d’Ayas, con ambienti vari e grande soddisfazione panoramica.

Si parte da Saint-Jacques risalendo il sentiero per il Piano di Verra attraverso il bosco. Dopo un tratto in salita si raggiunge il villaggio di Fiéry, piccolo borgo con baite tradizionali che vale la pena visitare. Si prosegue entrando nella radura del Piano di Verra inferiore con vista spettacolare sul Monte Rosa.

Si attraversa il torrente Verra su un ponticello e ci si porta sulla sinistra orografica della valle. La pista scende leggermente fino a un bivio dove si prende a sinistra per il Rifugio Ferraro. Il sentiero sale a mezza costa sui pendii del Palon de Résy attraverso il bosco.

Si fuoriesce dal lariceto e si raggiunge il villaggio di Resy dove si trova il Rifugio Ferraro (2066m), aperto nei weekend invernali. Il rifugio offre cucina tipica valdostana e ospitalità genuina. La vista sul Monte Rosa e sulle vette circostanti è magnifica.

Per il ritorno si scende lungo il sentiero diretto a Saint-Jacques, più ripido ma panoramico. Si attraversano alcuni casolari isolati e si torna al punto di partenza completando un bell’anello.

Perché vale la pena: Anello vario e panoramico, rifugio accogliente aperto d’inverno, villaggi Walser, vista sul Rosa. Completo e gratificante.

12. Valle di Brusson – Rifugio Arp, Sotto la Valfredda

📍 Partenza: Estoul, parcheggio (1750m)
Durata: 5 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 10 km
📈 Dislivello: 500m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Estoul, parcheggio a pagamento

Il Rifugio Arp (2246m) è situato in una posizione spettacolare ai piedi della Punta Valfredda, circondato da un anfiteatro di montagne. L’escursione è impegnativa ma molto bella, attraverso boschi e valloni alpini.

Si parte dal parcheggio risalendo una pista seguendo le indicazioni per il rifugio. Si supera una baita ristrutturata e si entra nel bosco. Il percorso sale attraversando la pista da sci e raggiungendo gli alpeggi di Chanlochère.

Con alcuni tornanti si prende quota e si attraversa nuovamente la pista da sci, raggiungendo gli alpeggi di Chavanne. Da qui si entra nel vallone sottostante la Punta Valfredda. La salita prosegue con tornanti fino a un bivio per il lago Litteran, che si trascura proseguendo a mezza costa.

Si attraversa un tratto esposto sui pendii del Mont Bieteron (attenzione in condizioni di neve instabile) e si raggiunge infine il Rifugio Arp, con vista magnifica sulle vette circostanti e sui laghi di Valfredda. Il rifugio è aperto nei weekend invernali.

Perché vale la pena: Rifugio panoramico in posizione spettacolare, percorso vario attraverso boschi e valloni, vista sulle vette. Impegnativo ma gratificante.

CERVINO E VALTOURNENCHE: ALL’OMBRA DELLA PIRAMIDE

Il Cervino (Matterhorn) è probabilmente la montagna più fotografata delle Alpi, con la sua piramide perfetta alta 4478 metri. Le valli che lo circondano offrono escursioni spettacolari con vista sulla “Gran Becca”.

13. Valtournenche – Santuario de La Clavalité, Vista sul Cervino

📍 Partenza: Cheneil (2100m)
Durata: 3,5 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 6 km
📈 Dislivello: 400m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Cheneil (raggiungibile solo a piedi o con mezzi autorizzati)

Il Santuario de La Clavalité è uno dei posti più suggestivi e panoramici di tutta la Valtournenche, con vista frontale sul Cervino e sul Grand Tournalin. L’escursione inizia dal caratteristico villaggio di Cheneil, raggiungibile solo a piedi o con navetta.

Da Cheneil si seguono le indicazioni per il santuario lungo una mulattiera che sale attraverso boschi di larici. Il percorso è ripido in alcuni tratti ma sempre ben tracciato. Man mano che si sale, la vista sul Cervino diventa sempre più spettacolare.

Si attraversano alcuni alpeggi intermedi e si continua salendo fino a raggiungere il santuario (2500m circa), piccola cappella incastonata in una posizione panoramica eccezionale. Il Cervino domina la scena con la sua inconfondibile piramide, mentre tutt’intorno si ergono le vette della Valtournenche.

Il santuario è meta di pellegrinaggi estivi ma d’inverno regala un’atmosfera di pace e solitudine. La vista spazia dal Cervino al Grand Tournalin, dalla Becca di Luseney alle vette più remote. È il posto perfetto per contemplare la maestosità della montagna nel silenzio dell’inverno.

Perché vale la pena: Vista frontale sul Cervino, santuario suggestivo, panorami eccezionali sulla Valtournenche. Per chi cerca emozioni forti.

14. Valpelline – Conca di By, Valle Remota e Autentica

📍 Partenza: Glacier (1549m)
Durata: 4 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 8 km
📈 Dislivello: 500m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Glacier, parcheggio

La Valpelline è una delle valli più remote e meno conosciute della Valle d’Aosta, perfetta per chi cerca solitudine e autenticità. La Conca di By è un piccolo villaggio alpino circondato da vette imponenti.

Si parte da Glacier seguendo le indicazioni per By. La mulattiera sale attraversando l’alpeggio di Pont e proseguendo nel bosco. Si supera su un ponticello un torrente e si riprende a salire attraverso un lariceto fino agli alpeggi di Crottes.

Da qui inizia la salita vera e propria con una serie di tornanti che portano a una piccola cappella dedicata alla Madonna degli Alpini. Superata la cappella si entra nella bella conca di By (2048m), dove il villaggio appare improvviso circondato da grandiose cime innevate.

La conca è ampia e soleggiata, con le baite sparse sul pianoro che creano un’atmosfera da fine del mondo. Le montagne che la circondano sono imponenti: Becca di Luseney, Grand Tournalin, Tête de Valpelline. È uno di quei posti dove si respira la montagna vera, lontano dal turismo di massa.

Perché vale la pena: Valle autentica e poco frequentata, villaggio alpino in conca spettacolare, silenzio e solitudine. Per chi fugge dalle folle.

ALTRE VALLI: GIOIELLI NASCOSTI

15. Val di Champorcher – Rifugio Dondena, Nel Parco del Mont Avic

📍 Partenza: Grand Mont Blanc (1650m)
Durata: 5 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 12 km
📈 Dislivello: 540m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Grand Mont Blanc

La Val di Champorcher è una valle selvaggia che si insinua nel Parco Naturale del Mont Avic. Il Rifugio Dondena (2193m) è uno dei rifugi più panoramici del parco, circondato da laghi alpini ghiacciati e vette imponenti.

Si parte seguendo la strada che risale il Vallone dell’Ayasse. Il percorso è lungo ma con pendenza moderata, perfetto per camminare con ritmo costante. Si passa sotto i contrafforti del Mont Ros e del Bec Barmasse, attraversando alcuni canaloni (attenzione in condizioni di neve instabile).

Si prosegue in leggera salita fino al bivio per il lago Raty, che si trascura continuando dritti. Si attraversa l’alpeggio di Tuerie e si raggiunge un crocicchio da cui partono diversi sentieri. Si attraversa il torrente Ayasse e si risale attraverso i ruderi dell’Albergo Alpino fino a raggiungere la località di Dondena.

Il rifugio si trova in una posizione magnifica, circondato dai laghi ghiacciati di Dondena e dominato dalle vette del Mont Avic e del Mont Glacier. Il panorama è selvaggio e autentico, tipico di questa valle poco frequentata. Il rifugio d’inverno è chiuso ma l’ambiente merita comunque la visita.

Perché vale la pena: Valle selvaggia e poco conosciuta, laghi alpini ghiacciati, rifugio panoramico nel Parco del Mont Avic. Per chi cerca l’avventura.

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INFORMAZIONI PRATICHE

Quando Andare: Il Calendario

DICEMBRE
✅ Neve presente sopra i 1500m
✅ Courmayeur, Cogne e valli del Rosa attive
⚠️ Possibile ancora poca neve in alcune valli laterali
Migliori zone: Val Ferret, Val Veny, Cogne

GENNAIO-FEBBRAIO
✅ Periodo perfetto, neve abbondante ovunque
✅ Tutte le zone attive e rifugi aperti
✅ Temperature rigide ma neve stabile
Migliori zone: Tutte, è l’alta stagione

MARZO
✅ Clima più mite, più sole e giornate lunghe
✅ Neve ancora abbondante sopra i 1800m
⚠️ Fondovalle inizia a sciogliersi
Migliori zone: Percorsi sopra i 2000m, rifugi alti

APRILE
✅ Ultime nevi, clima primaverile
⚠️ Solo percorsi sopra i 2200m
Migliori zone: Gran Paradiso, Monte Rosa, rifugi d’alta quota

Sicurezza e Bollettino Valanghe

La Valle d’Aosta ha un servizio meteorologico e nivologico efficiente:

Numeri di emergenza:

  • Soccorso Alpino: 118
  • Protezione Civile: 0165/776211

FAQ – DOMANDE FREQUENTI

Serve l’ARVA per le ciaspolate in Valle d’Aosta?
Per i percorsi turistici descritti non è obbligatorio, ma consulta sempre il bollettino valanghe. Per uscite fuoripista è obbligatorio avere ARVA, pala e sonda.

Quali sono le ciaspolate più facili in Valle d’Aosta?
Cogne-Valmiana, Val Veny-La Visaille, Gressoney-Alpenzu Grande, Ayas-Mascognaz. Tutte con poco dislivello e adatte a famiglie.

Dove ciaspolare con i bambini in Valle d’Aosta?
Valmiana a Cogne è perfetta: quasi pianeggiante, breve, con alta possibilità di vedere stambecchi. Anche La Visaille in Val Veny e Mascognaz sono ottime scelte per famiglie.

I rifugi del Gran Paradiso sono raggiungibili con le ciaspole?
Il Rifugio Sella e il Rifugio Chabod sono raggiungibili ma richiedono ottimo allenamento e esperienza. Il Rifugio Benevolo è più accessibile. Consulta sempre il bollettino valanghe prima di partire.

Quando c’è più neve in Valle d’Aosta?
Gennaio e febbraio sono i mesi migliori. Le valli del versante nord (Gressoney, Ayas, Valtournenche) mantengono neve fino ad aprile sopra i 2000m.

La Valle d’Aosta è affollata per le ciaspole?
Le zone più famose come Cogne e Courmayeur possono essere affollate nei weekend. Valli più remote come Valpelline, Champorcher e Valgrisenche sono molto tranquille anche nei periodi di punta.

Posso fare ciaspole in Valle d’Aosta a marzo?
Assolutamente sì, marzo è ottimo: clima più mite, giornate più lunghe, neve ancora abbondante sopra i 1800m. Evita i percorsi bassi di fondovalle che potrebbero essere senza neve.

Quanto costa il parcheggio?
I parcheggi a Cogne e nelle località più turistiche sono a pagamento (5-10€ al giorno). Nelle valli laterali meno frequentate spesso sono gratuiti.

CONCLUSIONE

La Valle d’Aosta è il regno delle ciaspole d’alta quota. Ogni escursione qui è un viaggio nella storia dell’alpinismo, sotto le vette che hanno fatto sognare generazioni di scalatori. Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino, Gran Paradiso: sono nomi che evocano imprese leggendarie, ma che con le ciaspole diventano accessibili anche a chi non ha la preparazione per salire in vetta.

Ciò che rende speciale questa regione è la varietà: in pochi chilometri passi dalle vallate selvagge del Gran Paradiso ai villaggi Walser del Monte Rosa, dalla Val Ferret glaciale alla Valpelline remota. E ovunque trovi rifugi accoglienti, cucina autentica, panorami che tolgono il fiato.

La Valle d’Aosta non è solo montagne: è cultura, tradizioni, gastronomia. È il piacere di fermarsi in un rifugio a gustare una fonduta dopo una ciaspolata, è scoprire un villaggio Walser dove il tempo sembra essersi fermato, è camminare su mulattiere costruite dai Savoia per raggiungere le loro riserve di caccia.

Il nostro consiglio? Se vieni per un weekend lungo, scegli Cogne come base per esplorare il Gran Paradiso, oppure Courmayeur per il Monte Bianco. Se hai una settimana, alterna valli diverse per apprezzare la varietà della regione. Non trascurare le valli meno conosciute come la Valpelline o la Val di Champorcher: sono i posti dove trovi ancora la montagna autentica.

Ricorda sempre che qui sei ai piedi dei giganti: rispetta la montagna, consulta il bollettino valanghe, porta l’attrezzatura di sicurezza. La Valle d’Aosta d’inverno è meravigliosa ma seria, richiede preparazione e prudenza.

E soprattutto, prenditi il tempo per contemplare. Quando arrivi su un rifugio o su un colle panoramico, fermati. Guarda le vette che ti circondano. Ascolta il silenzio. Respira l’aria pulita. Queste sono le cose che rendono la Valle d’Aosta unica al mondo.

Buone ciaspolate all’ombra dei giganti! 🏔️❄️

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