Le differenze tra nuotare in piscina o al mare

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Nuotare in piscina e nuotare in mare o in acque libere come quelle di un lago non sono esattamente la stessa cosa: le diverse condizioni delle acque, la visibilità e altri aspetti psicologici fanno sì che nuotare nell’acqua dolce e clorata di una piscina sia un’esperienza completamente diversa rispetto a un allenamento di nuoto in mare. Ma vediamo in dettaglio.

Le differenze tra nuotare in piscina o al mare: tecnica e galleggiamento

In mare c’è senza dubbio una maggior facilità di galleggiamento, dovuta alla presenza del sale in acqua che rende più “leggeri” rispetto a quella della piscina. Tuttavia questo implica anche una maggior resistenza e quindi maggior fatica per avanzare e, a parità di sforzo, minor velocità.

Le differenze tra nuotare in piscina o al mare

In mare mancano i punti di riferimento: in piscina si sa esattamente la lunghezza di una vasca e ragionevolmente il numero di bracciate che servono per completarla. In questo modo ci si può concentrare esclusivamente sull’atto del nuotare e sulla tecnica. In mare o nelle acque di un lago i punti di riferimento eventuali sono solo ambientali e costringono a guardare fuori dall’acqua per avere idea di dove ci si trova.

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Temperatura e onde

L’acqua marina e quella dei laghi è generalmente più fredda di quella di una piscina (normalmente tra i 26 e i 29°C). Questa è senza dubbio una difficoltà in più per i muscoli, che devono essere ben riscaldati prima di buttarsi in acqua e che potrebbero soffrire di un minor afflusso di sangue, facendo percepire una fatica maggiore.

Le acque libere sono anche sempre più mosse rispetto a quelle di una piscina (anche di quelle di una piscina affollata). Questo impedisce di mantenere un ritmo regolare sia nelle bracciate che nella respirazione, costringendo ad adattarsi spesso al movimento delle onde. Se questo può stravolgere un po’ le abitudini, è anche vero che dal punto di vista dell’adattamento motorio è un grande stimolo allenante.

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L’acqua di mare è anche estremamente abrasiva: per questo i nuotatori in acque libere sono usi a spalmarsi di vaselina, in particolare nelle zone di forte sfregamento come sotto le ascelle o dietro al collo.

Infine in mare ovviamente si possono fare incontri fastidiosi come quelli con le meduse.

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