Marrakech con i bambini: cosa fare in un weekend

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Marrakech con i bambini: una gran bella idea per un weekend. E tenuto conto che ci sono frequenti voli low cost dall’Italia, un viaggio nella città più iconica del Marocco è anche una vacanza piuttosto economica.
L’immagine tradizionale di Marrakech è quella del suo immenso e intricato suk, del traffico impossibile, del milione di commercianti che ti sfiniscono per la strade. Qualcosa di poco family friendly insomma.
Sbagliato.
Ci siamo stati e ve lo raccontiamo qui: l’antica città marocchina è un posto in cui una famiglia con bambini può passare 2-3 giorni provando esperienze diverse dal solito, apprezzando un mondo e una cultura ricca e complessa e in sostanza divertendosi moltissimo.

 

Marrakech con i bambini, è sicuro?

Sì, è sicuro. Due premesse base. La prima è che per una famiglia, girare a Marrakech e in Marocco in generale è molto sicuro. Non bastasse il rispetto verso i turisti e i vantaggi che possono portare all’economia, le strade fuori dalle città sono poco affollate e c’è la presenza sempre visibile della polizia reale, che fa da deterrente a eventuali malintenzionati (in realtà nel mio viaggio con la famiglia nel centro del Marocco non ne abbiamo incrociato uno).

La seconda è che il popolo marocchino è accogliente e gentile (sì, a volte per ragioni di puro tornaconto, ma dov’è il problema quando sei un turista?). E, come abbiamo constatato dal vivo, i marocchini verso i bambini hanno un’attenzione e un affetto davvero speciale, che si trova presso molti popoli del Medioriente.

 

Marrakech con i bambini: cosa fare in un weekend

Se a te e ai tuoi figli piace esplorare le città a piedi e sentire gli odori più che girare per musei, mangiare per strada più che al ristorante indicato dalla guida, andare a zonzo invece che seguire rotte preimpostate, conoscere persone e situazioni stando anche seduti in un caffè, Marrakech è uno dei posti migliori al mondo.
Ecco dunque le cose più interessanti da fare a Marrakech con i bambini, per far loro sentire il bello del viaggio.
1. Jamaa El fna
2. Il Suk
3. La Medina

4. I Giardini Majorelle
5. Giardini de l’Agdal e Menara

 

1. Jamaa El fna

Incantatori di serpenti, scimmiette, tatuatori di hennè, pulitori di orecchie professionisti, chioschi di frutta, venditori di qualsiasi tipo. La Jamaa El fna è il simbolo di Marrakech, una delle piazze più famose del mondo e la più frequentata di tutta l’Africa. Enorme, vitale, chiassosa, da sola vale la visita.

 

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Marrakech, Jamaa El Fna

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Visitatela più volte durante al giornata: la mattina per vederla vuota, facendovi una colazione nei bar coloniali sul lato nord. Poi per il pranzo, quando la piazza si anima con il viavai del suk per tutto il pomeriggio e dove si può provare il cibo di strada. Infine al sera: la Jamaa dà il meglio di sé al tramonto quando il fumo dei bracieri, la musica berbera e i profumi si mescolano con il rosso del cielo in uno spettacolo davvero travolgente.
Mettete in conto qualche dirham da elargire agli incantatori di serpenti, agli  ammaestratori di scimmie e altri figuri del genere: le foto con i cobra non sono gratis (giustamente) ma i bambini si ricorderanno l’esperienza.

2. Il Suk

Direttamente collegato alla Jamaa El Fna è il suk di Marrakech. Si tratta del mercato arabo per eccellenza, celebra in tutto il mondo per il suo dedalo di vie, rioni, artigiani, colori.
C’è quello delle spezie, quello dei tappeti, delle pelli, quello del ferro, dei gioielli, dei profumi, dei calderai, dei tuttofare…
Ogni settore merceologico ha la sua zona e orientarsi è talmente impossibile per un turista (anche perché gran parte del mercato è coperto) che la cosa migliore è andare a zonzo per una mezza giornata senza preoccuparsi troppo.

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Per un pasto non è male fermarsi nella piazza della Derb Raha Lakdima, piena di venditori di cesti, profumi e sapone: ci sono bar-ristoranti che offrono  cous cous, tajine, spiedini, piatti marocchini e internazionali con terrazze che danno sul suk.
Poi, per un momento di riposo, si può attraversare la strada al di là della Jamaa El Fna e sedersi nel giardino della Koutoubia, la moschea con il minareto alto 70 metri che è uno dei punti di riferimento della città.

3. La Medina

La Medina di Marrakech ‘è’ Marrakech. Tutto l’antico centro, fondato nel 1070 durante la dinastia degli Almodravidi, è Patrimonio Unesco. Un intricato dedalo color ocra (Marrakech significa città ocra’) in cui immergersi nell’antico caravanserraglio arabo. E anche qui…il bello è perdersi, decidendo se fermarvi presso i monumenti e entrare o meno nei piccoli musei, negozi.
Date un’occhiata alle macellerie e agli ‘studi’ dei dentisti, sono decisamente folcloristici.

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Tenete come punti di riferimento la Jamaa El Fna a sud e la moschea Sidi Bel Abbas a nord e camminate zigzagando fra i vicoli. Qualcuno si offrirà di farvi da guida gratis: non è vero, c’è sempre una richiesta di pagamento; ma in caso in cui non riusciste a uscire da una zona o a raggiungere la vostra meta, potrebbe essere una soluzione sensata affidarsi a qualcuno.

4. I Giardini Majorelle

Marrakech è piena di piccoli e grandi giardini. In centro e fuori: sono parte della cultura della città. I marocchini amano i luoghi di relax in cui domina il verde e hanno trovato sistemi per far arrivare fin qui l’acqua dei monti dell’Atlante, che stanno a 180 km di distanza.
I Jardins Majorelle sono uno spazio magico di esotismo e pace nel centro città. Sono considerati fra i più bei giardini al mondo. Si tratta di un piccolo parco botanico progettato nel 1931 dall’artista Jacques Majorelle e che apparteneva allo stilista Yves Saint Laurent, che abitò qui a lungo nella villa Oasis, dai colori blu e giallo. Le ceneri del celebre stilista sono sparse qui.

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Vale la pena passarci qualche ora, camminando per le passerelle e le piscine, fra cactus, banani, aloe, palme, bambù e molte altre piante rare che costituiscono una specie di museo botanico a cielo aperto.
Ci sono anche due musei più ‘tradizionali’: uno dedicato a Saint Laurent e uno alla cultura berbera.
Il complesso ospita anche un bistrot per colazioni e pranzi in stile marocchino. Qui il sito ufficiale.
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5. Giardini de l’Agdal e Menara

A Marrakech ci sono altri due giardini da visitare: i Jardins de l’Agdal e i Jardins Menara. I primi, inseriti nel Patrimonio Unesco, sono un grande complesso (400 ettari) a sud del palazzo reale. Risalgono al XII secolo e mostrano l’ingegno marocchino nel creare oasi di vede in questa terra arida.
Ospitano un enorme frutteto, con ulivi, albicocchi, aranci, limoni, fichi, mandorli, alimentati da un sistema di irrigazione sotterraneo che fa circolare l’acqua proveniente dai monti dell’Atlante.

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I Jardins Menara (qui sopra) stanno a ovest della piazza Jamaa El Fna. Anche questi risalgono al secolo XII e come l’Agdal sono Patrimonio Unesco, ma più che altro sono un luogo di pace in mezzo al caos dei suk. Alberi da frutta e ulivi si alternano in un territorio il cui centro è un lago artificiale.
(foto Martino De Mori, Audrey Montrone, Wikimedia Commons)

 

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