Sono 51 i film in concorso al Cervino CineMountain 21, la XXIV edizione de festival del cinema di montagna più alto d’Europa, in programma a Breuil-Cervinia e Valtournenche dal 31 luglio al 7 agosto, che ogni anno porta ai piedi del Cervino il meglio della cinematografia di settore. Ed è già tutto pronto per quello che sarà un nuovo viaggio ai confini del mondo, tra i popoli, le tradizioni e le culture, ma anche introspettivo, attraverso le singole storie dei protagonisti alla ricerca di loro stessi o delle loro radici, ognuno con il proprio tempo, a volte sospeso nel proprio spazio, fisico e interiore. E poi le grandi imprese alpinistiche, le avventure e le spedizioni nei luoghi più estremi e i grandi temi della più stretta attualità, con al centro la montagna come paradigma di personali sfide quotidiane.
Cervino Cinemountain 2021: un’edizione da record tra film e anteprime internazionali
Ed è un’edizione da numeri record, quella che prenderà il via il 31 e che vedrà sullo schermo del Cinema di Valtournenche ben 25 anteprime – 23 italiane e 2 mondiali – per oltre 30 ore di proiezione e una grande presenza femminile con 23 film diretti o codiretti da donne. Da Paolo Cognetti a Nicolò Bongiorno, da Antoine Le Menestrel a Eliza Kubarska, Angelika Rasin, sono tanti i registi, gli sceneggiatori e i produttori italiani e stranieri, che hanno scelto di essere presenti al festival valdostano per presentare le proprie opere, trasformando il Cervino CineMountain in agorà del cinema, nella quale addetti ai lavori e pubblico si incontrano, si confrontano, si scambiano esperienza e attivano collaborazioni. Un luogo dove il cinema e la montagna si fondono e le idee fermentano.
Come ogni anno saranno tre le categorie in concorso: i Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée, l’“Oscar del cinema di montagna”, che il Cervino CineMountain assegna alle opere vincitrici dei principali Festival di settore; il Concorso Internazionale, che riunisce le pellicole iscritte selezionate dalle oltre 500 arrivate quest’anno da 69 Paesi diversi; CineMountain Kids, una selezione dei migliori film di animazione che raccontano le storie di montagna “incantate”.
I Grand Prix Des Festival al Cervino CineMountain 2021
Da 24 anni il Festival assegna i Grand Prix Des Festival, quelli che sono ormai considerati gli Oscar del Cinema di Montagna.
In questa edizione sono otto i film che concorreranno al Premio, pellicole differenti e che nella loro varietà di soggetti e ambientazioni, rappresentano il meglio della produzione del cinema di montagna, selezionati fra i vincitori dei Grand Prix nei festival membri dell’International Alliance for Mountain Film, l’associazione che raggruppa le principali manifestazioni internazionali. Il grande protagonista è il viaggio, o – meglio – i viaggi, declinati nella pluralità delle esperienze umane e delle traiettorie esistenziali di atleti, alpinisti, sherpas, avventurieri e “semplici” montanari,
Paradigmatica, in questo senso, è l’epica traversata dei mari australi, fino alla Baia delle Balene, raccontata da Maciek Jabłoński in SELMA, con un occhio attento alle sfumature psicologiche dei suoi personaggi e alle loro relazioni, nel claustrofobico contesto di 4 mesi di navigazione estrema.
I grandi maestri del cinema
Anche i film di due grandi maestri del cinema di montagna, Michael Dillon e Pavol Barabas, si concentrano ancora una volta sul tema della spedizione, che si fa, al contempo, viaggio interiore e impresa ai limiti delle possibilità umane: il primo raccontando, con il suo OCEAN TO SKY, la sfida di Edmund Hillary sul fiume Gange, per superare la perdita della moglie e della figlia in un incidente aereo; il secondo dedicando ad una delle pagine più straordinarie dell’alpinismo moderno il suo EVEREST – THE HARD WAY, vincitore di tre Grand Prix nei festival internazionali.
La tradizionale struttura narrativa del film di spedizione viene invece stravolta nel documentario di Eliza Kubarska, THE WALL OF SHADOW, in cui il punto di vista del racconto si sposta verso una famiglia di sherpa, capovolgendo ogni romantica idealizzazione dei “conquistatori delle vette”.
Altri film delineano percorsi più spiccatamente esistenziali: dalla storia di fuga e riscatto sociale attraverso lo sport, filmata con sensibilità e passione da Adam Brown in EN LA TORMENTA (Anteprima italiana), alle odissee nel tempo e nella memoria di ANCHE STANOTTE LE MUCCHE DANZERANNO SUL TETTO (fresco trionfatore del Festival di Trento) e del film iraniano THE SILHOUETTES (Anteprima italiana), sospese drammaticamente fra il peso del passato e la speranza nel futuro.
Temi che ritornano anche, concludendo, nel premiatissimo A TUNNEL di Nino Orjonikidze e Vano Arsenishvil, dove una delle icone del viaggio nella cultura moderna – la ferrovia – diventa il simbolo di un cambiamento epocale, di una cesura netta nelle tradizioni e nella cultura.
Il Concorso Internazionale al Cervino Cinemountain 2021
Sono 25 le pellicole selezionate nel Concorso Internazionale, provenienti da 11 Paesi diversi e scelte tra le oltre 500 opere, tra corto e lungometraggi iscritti sulla piattaforma dedicata, con ben 19 anteprime due delle quali mondiali. I film si contenderanno i sei Premi in palio nelle varie categorie: “Montagne du Monde” (per il miglior film straniero), “Montagne d’Italia” (per il miglior film italiano), “Montagne Tout Court” (per il miglior cortometraggio), “Premio C.A.I.” (per il miglior film di alpinismo, arrampicata, esplorazione), “Premio SONY” (per la migliore fotografia) e “Premio del Pubblico”.
Nell’edizione di quest’anno irrompe con tutta la sua dolorosa forza, il tema della stretta attualità legata alla pandemia. La montagna diventa fuga dall’isolamento, sollievo dall’orrore, “luogo” fisico e immateriale di fuga o di ritorno a se stessi: è questo uno dei principali filoni che riunisce molte delle pellicole in Concorso nell’edizione 2021. Le opere interpretano e raccontano la vita ai tempi del Covid, con i suoi eroi, come il paramedico di LOCK DOWN ROCK UP (Anteprima italiana) Jerome Mowat, che si libera dell’orrore quotidiano solo concentrandosi su un pezzo di roccia, o il protagonista di ISOLATION, dell’italiano Dario Tubaldo, che si isola volontariamente in montagna per ritornare alla libertà. E se la pandemia ha contributo a far emergere il bisogno di ritrovarsi, la produzione cinematografica dell’ultimo anno ne rappresenta la messa in scena. Sono diverse, infatti, le pellicole che affrontano il tema della ricerca interiore, che spesso si esplica in un bisogno di vedersi fuori da sé esaltato dall’esperienza in natura: storie di donne “ribelli” che trovano nel bosco o nel vuoto verticale la loro libertà, raccontate in HARRIA HERRIA e MAITE, o di scelte estreme messe in crisi dalla voglia di costruire rapporti e relazioni, come quelle del protagonista di AS FAR AS POSSIBLE (Anteprima italiana).
Sono due i road movie selezionati in questa edizione, due pellicole diverse ma entrambe ricche di inquadrature mozzafiato. Sulle orme di Hemingway, Raymond Carver, H.D. Thoreau, Jack London, Herman Melville e Chris McCandless, in SOGNI DI GRANDE NORD lo scrittore Paolo Cognetti affronta un percorso originale e dal potente impatto visivo in un viaggio letterario ed emozionante dalle Alpi all’Alaska. Con un approccio diverso, enfatico, quasi poetico, PIZ REGOLITH (Anteprima italiana), dello svizzero Yannick Mosiman, propone una nuova estetica alpina raccontando un’avventura in remote regioni montuose.
Il film sulle imprese alpinistiche
Immancabili le imprese alpinistiche, quelle storiche rievocate o raccontate con nuovi occhi, come CERVINO, LA CRESTA DEL LEONE, di Hervé Barmasse, o rivissute come LE GRAND PARADIS. E nell’anno in cui l’arrampicata fa il suo esordio alle Olimpiadi, il Festival propone tre pellicole ne narrano la voglia indomita di libertà rimasta intatta attraverso le generazioni, da quella di Antoine Le Menestrel, protagonista di L’ESCALADE LIBÉRÉE, a quella di due giovanissime campionesse italiane, Angelika Rainer in MY UPSIDE DOWN WORLD, impegnata in una riflessione sulla sua carriera, alla ricerca di nuovi stimoli e nuove vie da percorrere, e NEVER GIVE UP LAURA ROGORA, che ne racconta la vita oltre i primati e le vittorie. Ma la montagna non è solo successi e record, spesso restituisce dolori incolmabili trasformandosi in lutto: è il delicato tema affrontato a viso aperto da protagonisti come Alex Honnold, Tommy Caldwell, Lynn Hill e molti altri nella pellicola A THOUSAND WAYS TO KISS THE GROUND (Anteprima italiana).
Il Cervino CineMountain è soprattutto luogo di incontro, dove lo sguardo si apre sul nuovo e sul diverso, come i popoli delle Terre Alte, quelli che fanno delle piccole sfide la quotidianità: le pellicole di quest’anno portano lo spettatore ai quattro angoli del mondo, dall’Azerbaigian di APPELÉ, alla Colombia, dentro la tribù dei Quillasinga di ENTRE FUEGO Y AGUA (Anteprima italiana), dalle difficili storie dei suicidi tra i guerrieri a cavallo della Mongolia in THE WHEEL (Anteprima italiana), alle montagne del Caucaso di IRAKLI’S LANTERN’ (Anteprima Italiana), dove il protagonista, Irakli, vive da solo come ultimo abitante del villaggio più alto d’Europa, dalla regione himalyana del Ladakh, raccontata da Nicolò Bongiorno in SONGS OF THE WATER SPIRITS, ai divertimenti dell’ICEMELTLAND PARK.
La mente al di là di ogni confine scatena l’immaginario che appaga il desiderio, come quello di divertirsi la radice di ogni meraviglia, come nel magico e burlesco VERS CE LIEU ENFOUI (Anteprima Italiana), nel fantastico MY LAST DAY OF SUMMER (Anteprima Italiana), al confine tra fumetto e realtà, o in MAXIMUM MODERNE, in cui anche la vicina fine del mondo può rendere euforici.
Il film sul cambiamento climatico
E non potevano mancare film che affrontano i temi delicati degli effetti del cambiamento climatico sul paesaggio montano, raccontati in UNTITLED ABISKO (Anteprima italiana), o della difficile convivenza con il lupo, tornato a ripopolare le campagne della Repubblica Ceca e protagonista di WOLVES AT THE BORDER (Anteprima italiana) e i film che sperimentano nuove declinazioni cinematografiche come PROVACI ANCORA, MICH, in anteprima mondiale al festival, un’opera che trascende ogni schema, dimenticandosi finanche dello spettatore che diventa egli stesso l’occhio della videocamera.
Torna quest’anno anche CINEMOUNTAIN KIDS, dedicato al cinema di animazione e riservato ai più piccini, giuria esclusiva che decreterà il vincitore tra le 18 pellicole in concorso, 5 anteprime tra le quali l’assoluta del film coreano ALIEN FARMER.
E poi il ricco programma di eventi e gli ospiti italiani e internazionali che saranno svelati nei prossimi giorni, protagonisti delle grandi e attesissime serate e delle matinée letterarie, con le ultime novità in libreria.
Tutte le info su: www.cervinocinemountain.com
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