Monte Bianco Sfida Verticale, cos’è il reality in onda su Rai 2

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Lunedì 9 novembre, ore 21:15, Rai 2: va in onda Monte Bianco Sfida Verticale, il primo celebrity adventure game d’alta quota (come è stato definito dalla produzione e dalla Rete Tv) o la cosiddetta montagna dei famosi, come hanno detto i detrattori alludendo alla più nota isola dei reality.

A condurre in studio la coppia formata dalla presentatrice Caterina Balivo e dall’alpinista Simone Moro; in gara 7 coppie formate da un Vip e da una guida alpina. Obiettivo: raggiungere la vetta più alta d’Europa, i 4808 metri del Monte Bianco.

Abbiamo preso sette celebrities totalmente a digiuno di montagna, e abbiamo insegnato loro che cosa vuol dire fiducia a doppio senso, tra guida e accompagnatore nelle salite in cordata. Li ho visti vivere momenti di paura autentica, il fiatone, la fatica, non una ricostruzione televisiva.

Simone Moro a Sorrisi e Canzoni Tv.

Tuttavia le polemiche non sono mancate, a ogni livello, e così è da agosto che si attende la prima puntata di Monte Bianco Sfida Vertical.

Ma cos’è, come funziona e chi partecipa al reality sul Monte Bianco?

Il format

Il format della trasmissione prevede che i concorrenti debbano affrontare 3 sfide a puntata per un totale di 5 settimane: la Prova vertigine, la Prova classifica e il Duello Verticale. Il tutto per arrivare a raggiungere, vetta dopo vetta, la sfida finale e conquistare la vittoria.

I concorrenti in gara

Sono sette i personaggi noti che, accompagnati da altrettante guide alpine, si sfideranno nel reality di Rai2: Stefano Maniscalco, bicampione del mondo di karate, con Anna Torretta (Cordata Blu); Filippo Facci, giornalista di Libero, con Andrea Perrod (Cordata Nera); Dayane Mello, modella brasiliana, con Stefano De Giorgis (Cordata Viola); Jane Alexander, modella e attrice, con Roberto Rossi (Cordata Arancione); Arisa, cantante vincitrice di Sanremo, con Matteo Calcamuggi (Cordata Verde); Enzo Salvi, attore e comico, con Alberto Miele (Cordata Blu); Gianluca Zambrotta, ex calciatore, con Giovanna Mongilardi (Cordata Rossa).

> Leggi anche: Perché alcuni hanno lo spirito dell’avventura e altri no

La presa di posizione del Club Alpino Italiano di Piemonte e Valle d’Aosta

Al trapelare delle prime notizie sulle riprese di questo nuovo show Tv, la scorsa estate, il CAI di Piemonte e Valle d’Aosta ha diramato un durissimo comunicato di biasimo nei confronti della scelta di trasformare la montagna in spettacolo da divano.

Stiamo veramente rasentando la follia, perdendo il buon senso e il rispetto per la montagna. Dalle isole più sperdute ora si vuole portare in scena sul Monte Bianco le star per farne uno spettacolo televisivo?
Si dovrebbe usare la montagna per dare informazione ed aiutarci a darla in maniera esaustiva con un occhio di riguardo al rispetto ambientale per salvare il salvabile e non per farne un ulteriore palcoscenico al fine di fare “audience” e dare spettacolo ai telespettatori che l’adrenalina lo cercano solo comodamente stravaccati in poltrona? Abbiamo letto con giusta preoccupazione che si vuole condurre star e soubrette alle prese con ramponi e ghiacciai sul “Monte Bianco” e che Rai 2 porterà sul Tetto d’Europa 7 vip accompagnati da 7 guide alpine, mandando in onda questa “follia” dal prossimo novembre.

Il testo completo si può leggere qui.

E quella del Mountain Wilderness Italia

Alla presa di posizione del CAI di Piemonte e Valle d’Aosta si è aggiunta quella del Comitato etico-scientifico dell’organizzazione Mountain Wilderness Italia – di cui fanno parte, tra gli altri, lo scrittore Erri De Luca, il giurista Stefano Rodotà e il fotografo naturalista Stefano Unterthiner:

Sconcerta chiunque abbia a cuore il senso dell’esperienza alpinistica, constatare che le guide valdostane, pur essendo eredi di una nobile tradizione, si prestino a contribuire – senza arrossire -a una simile umiliante farsa”. Mountain wilderness chiede alla Rai di “recedere da una simile, squallida e diseducativa profanazione.

Il testo completo del MWI si può leggere qui.

Il comunicato ufficiale del CAI

A placare le polemiche ci ha pensato il presidente generale del CAI, Umberto Martini, con un’apertura di credito nei confronti della presenza delle Guide Alpine, garanzia di un modo corretto e consapevole di affrontare la montagna.

Il Club Alpino Italiano per tradizione non è favorevole alle crociate, siamo abituati a non avere pregiudizi e a giudicare nel merito. Vale a dire oltre al cosa si fa, guardiamo al come lo si fa. Le montagne sono di tutti, di conseguenza un reality televisivo girato sulle vette non è di per sé un fatto da condannare. Bisogna vedere se le Terre alte verranno raccontate in maniera corretta oppure no. Per giudicare nel merito dobbiamo veder il programma. Il coinvolgimento delle Guide alpine, sotto questo aspetto, mi fa ben sperare: sono professionisti dell’accompagnamento in quota e sono convinto che sappiano mostrare nella maniera più corretta come si affronta una salita alpinistica o un’arrampicata, insomma come si frequentano le montagne in maniera consapevole e rispettosa.

La dichiarazione completa del Presidente generale del CAI Umberto Martini si può leggere qui.

Le polemiche dalla Francia

Come se non bastassero le polemiche già in essere in Italia, a fine ottobre arriva il carico d’oltralpe: Jean-Marc Peillex, sindaco di Saint-Gervais (Francia), minaccia un’azione giudiziaria nei confronti dei produttori del programma (Magnolia), della Rai e di tutti coloro che non avrebbero rispettato il “rifiuto di autorizzazione a girare il reality sul territorio comunale di Saint-Gervais, a 4.808,73 metri di altitudine, sul suolo francese”.

Quella del sindaco di Saint-Gervais (e, con toni più sfumati, di Eric Fournier sindaco di Chamonix: “se hanno girato con una telecamera da terra e senza sorvolo aereo, sarebbe stato difficile negare loro le riprese”) è una vecchia polemica che riguarda la giurisdizione della vetta del Monte Bianco: i francesi ritengono tuttora validi i confini militari napoleonici che ingloberebbero parte del versante italiano, vetta compresa, mentre come sancito nel 1860 dal trattato di annessione della Savoia alla Francia i confini dovrebbero correre esattamente sullo spartiacque.

E la centenaria disputa sui confini

Fournier, sindaco di Chamonix, è lo stesso che a inizio settembre ha fatto mettere una transenna con catene e lucchetti 80 metri sotto l’arrivo a Punta Helbronner della nuova funivia Skyway, impedendo l’accesso al ghiacciaio dal rifugio Torino. Per Fournier si tratta di motivi di sicurezza (dopo che in estate sono stati avvistati turisti in sneaker lungo il ghiacciaio) ma intanto è intervenuta anche la Guardia di Finanza in attesa che la politica (i francesi avrebbero perso la copia del trattato del 1860 depositata a Parigi, mentre la nostra è ancora nell’archivio di Stato di Torino) e i tecnici (due squadre dei rispetti Istituti geografici militari sono al lavoro per definire una volta per tutte i confini) riescano a mettere la parola fine sulla secolare querelle.

> Leggi anche: Tutte le funivie da record del mondo

Il vero protagonista: il Monte Bianco

Alla fine l’unico, vero Vip è lui, il Monte Bianco, con i suoi 4808 metri la montagna più alta dell’Europa – quella più alta dell’Europa geofisica è il Monte Elbrus, che con il Bianco appartiene alle Seven Summits, le 7 vette più alte dei continenti del nostro pianeta.

Il Massiccio del Monte Bianco è perennemente innevato e si estende in una catena di 40km di lunghezza per una larghezza che varia dagli 8 ai 15, insistendo su 3 nazioni: Italia, Francia e Svizzera.

> Per approfondire: l’Ultra Trail du Mont Blanc

 

Mont Blanc 3D

 

La prima ascensione alla sua vetta avvenne nel 1786 ad opera di Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard, due giovani uomini di Chamonix stimolati nell’impresa dal premio di 3 ghinee promesso dal naturalista svizzero Horace-Bénédict De Saussure nel 1760 a chi avesse conquistato per primo la vetta.

La prima ascensione invernale assoluta fu compiuta oltre un secolo più tardi, il 31 gennaio 1876, per i Grand Mulets e la cresta delle Bosses. La prima donna a raggiungere la sommità fu invece Marie Paradis, il 14 luglio 1808, con il quattordicenne figlio Gédéon e il solito Jacques Balmat come guida. Dopo l’impresa le fu assegnato l’appellativo di Marie du Mont Blanc.

> Leggi anche: Sono sceso dal Monte Bianco in bici

Update: abbiamo visto la prima puntata di Monte Bianco Sfida Verticale, ed è andata così.

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