Mal di gola invernale: i 2 errori che tutti fanno

Mal di gola invernale: i 2 errori che tutti fanno

Il mal di gola invernale è uno dei sintomi più diffusi della brutta stagione.
C’è chi ne è più predisposto, c’è chi ne soffre meno, ma tutti prima o poi soffre almeno un po’ e per qualche giorno di mal di gola in inverno. Ma pur essendo un sintomo così comune e così diffuso, o forse proprio per questo, sul mal di gola invernale circolano tanti falsi miti e altrettante false informazioni. Soprattutto quando si tratta di rimedi fai da te per cercare di starne alla larga o almeno farne passare il fastidio.
Ci sono falsi miti e rimedi casalinghi che spesso non funzionano e anzi fanno peggiorare la situazione.

Mal di gola invernale: i 2 errori che tutti fanno

Una ricerca EMG degli anni scorsi ha chiesto agli italiani quali comportamenti adottassero in inverno per prevenire il mal di gola. Per quasi il 70% degli intervistati (67,8%) è sufficiente stare attenti a non prendere freddo, indossando indumenti che coprano il collo (59%) e vestendosi a strati (33,9%).mal-di-gola

Prevenire il mal di gola invernale quando si è in casa

Chiaramente queste accortezze possono non bastare; è infatti fondamentale proteggersi anche quando si rimane in casa. Per contrastare il freddo dell’inverno ed evitare i malanni stagionali, spesso si è portati a chiudere le finestre e alzare il riscaldamento in casa: accorgimenti decisamente sconsigliabili. Nell’ambiente casalingo, infatti, il riscaldamento eccessivo è quasi sempre accompagnato da una carenza di umidità, e passare molto tempo in un ambiente troppo secco, compromette l’idratazione delle mucose. Il bisogno di umidificare e di mantenere i corretti livelli di idratazione è, innanzitutto, un’esigenza del nostro corpo. Ce ne parla il Dottor Paolo Petrone, Dirigente Medico, UOC Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Di Venere, che ci rivela in primis come molto frequentemente le persone, convinte di tutelare la propria salute, adottino comportamenti che non fanno altro che aumentare la possibilità di contrarre il mal di gola.

All’interno delle vie respiratorie, sono presenti delle cellule che producono muco e delle cellule ciliate, chiamate così perché presentano una sorta di ciglia. Assieme, muco e ciglia, formano una barriera – la barriera muco-ciliare – che impedisce a microrganismi esterni come virus e batteri di entrare a contatto con la mucosa e penetrare all’interno delle cellule sane. Inoltre, tramite il movimento di queste ciglia, vengono spazzati via i microrganismi verso lo stomaco, dove vengono distrutti dall’ambiente acido-gastrico. Un individuo idratato, che vive in un ambiente ben umidificato, avrà all’interno del suo organismo un ottimo sistema muco-ciliare che funzionerà alla perfezione, come le mura di un castello. Se l’ambiente è secco, se il soggetto è disidratato, i muchi perderanno la loro caratteristica fluidità e si fermeranno, depositandosi sulle ciglia e bloccando il loro movimento. I batteri e i virus, in questo modo, non saranno più spazzati via, ma avranno il tempo di fare squadra e unirsi, penetrando questa barriera e raggiungendo le mucose, esponendoci al rischio di contrarre il mal di gola.

Bere tanto e spesso e umidificare gli ambienti, quindi, aiuta effettivamente a prevenire l’insorgere del mal di gola, anche se più di un italiano su 4 (il 32,1%) crede erroneamente che questa sia una fake news.

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Italiani e antibiotici: uso e abuso

L’indagine EMG-NeoBorocillina ha fatto luce anche sulla conoscenza molto approssimativa che gli italiani hanno sul tema “antibiotici”. Quasi il 50% del campione intervistato crede che si debba iniziare una terapia antibiotica in caso di mal di gola frequente e non esclusivamente quando il medico lo prescrive, avendo diagnosticato un’infezione batterica. E sono ancora molte le persone che lo assumono senza la prescrizione medica, che quando si sentono meglio interrompono la terapia e adottano comportamenti dannosi per la loro salute.

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Il dottor Petrone spiega: “Si fa molto per aumentare la consapevolezza degli individui sugli antibiotici ma, considerati anche i rischi, non è mai abbastanza. È sempre bene ripetere che il mal di gola spesso è causato da un’infezione virale e contro i virus gli antibiotici non sono efficaci. Tutti abbiamo una scatola di antibiotico utilizzata a metà nel cassetto dei medicinali, e così – anche senza il consiglio del medico – non è raro che si assuma un antibiotico con l’idea di curare un banale mal di gola, spesso un mal di gola che nulla ha a che vedere con un’infezione batterica. E alla cui guarigione si associ – erroneamente – l’assunzione dell’antibiotico. Non è raro che, non appena ci si sente meglio, si sottodosi l’antibiotico o se ne interrompa l’assunzione. E i batteri sfruttano quel momento “di tregua” per sviluppare enzimi contro quella molecola. È questo il dramma dei tempi nostri. Le resistenze da parte dei batteri nei confronti degli antibiotici. Ed è così che i comuni mal di gola possono diventare qualcosa di molto più pericoloso.”

 

 

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Le cure per il mal di gola

Una situazione altrettanto rischiosa si può verificare quando i pazienti abbinano le cure antibiotiche ad altri farmaci senza prima consultare uno specialista. “Le interazioni e gli effetti collaterali che gli antibiotici possono avere con altre terapie farmacologiche possono essere molto importanti. Pensiamo ad esempio a un paziente anziano, che già assume farmaci per altri problemi, magari dovuti all’età. L’organismo utilizza gli stessi enzimi per metabolizzare i diversi farmaci, e quell’enzima deve scegliere: o lavora per l’antibiotico o per un’altra pillola” dice ancora il dottor Petrone.cure-mal-di-gola

Il Dottor Petrone chiarisce inoltre: “Gli antibiotici sono sicuramente utili e spesso necessari, ma sempre e solo quando prescritti dal medico. Anche quando assumiamo un antibiotico da sempre, non significa che vada bene in ogni situazione. Questo perché i batteri che normalmente colonizzano il nostro organismo, possono abituarsi a quell’antibiotico e sviluppare armi di contrasto. Per cui, se su un’infezione virale si aggiunge una sovrainfezione batterica, corriamo il rischio di non avere più armi e peggiorare notevolmente la situazione”.
Foto di Polina Tankilevitch e Andrea Piacquadio da Pexels

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