Chi ha seguito le competizioni di Tokyo 2020 non avrà potuto non notare che per la prima volta anche l’arrampicata sportiva è rientrata tra le discipline olimpiche. In un versione un po’ particolare, che unisce le tre specialità Speed, Lead e Boulder nella cosiddetta Combinata Olimpica e che ha lasciato un po’ perplessi gli addetti ai lavori, ma comunque per moltissime persone è stata la prima occasione per vedere una gara di arrampicata. E se dal vedere vuoi passare al praticare, abbiamo chiesto a Jonathan Hilborn, Head of Go-To-Market Europe Black Diamond, di aiutarci a scendere un po’ più nel dettaglio di questo sport tanto in palestra quanto in falesia.
Jonathan, cosa consigli a chi vuole iniziare ad arrampicare per la prima volta?
Quando si decide di avvicinarsi al mondo dell’arrampicata, la prima cosa importante è seguire sempre almeno un corso ufficiale organizzato da persone competenti sull’argomento. Questo permette al futuro climber di poter apprendere le basi tecniche dell’arrampicata, di conoscere e imparare ad utilizzare in modo adeguato gli equipaggiamenti necessari e di esercitarsi nella manualità. Ad esempio, è di fondamentale importanza per chi pratica la Lead (ndr. arrampicare su parte verticale con la corda) imparare a fare sicura. Altrettanto importante, per chi invece pratica Boulder, è “imparare a cadere” per evitare di farsi male. Di norma i corsi di arrampicata si svolgono nelle palestre, utili per impratichirsi e passare poi alle uscite outdoor.
In occasione delle Olimpiadi abbiamo visto gli atleti arrampicare su pareti artificiali, che solitamente si trovano nelle palestre indoor, ma l’arrampicata nasce in ambiente outdoor. Si tratta di uno modo diverso di praticare la stessa disciplina?
In linea teorica, sì. Nel senso che le strutture artificiali sono nate per dar modo alle persone di poter praticare l’arrampicata anche laddove la morfologia del territorio non lo permetteva per mancanza di falesie (pareti rocciose) o di sassi sufficientemente grandi da poter essere scalati. Seppur lo schema motorio sia di base lo stesso, arrampicare in ambiente indoor è diverso dall’arrampicare in outdoor, per struttura del progetto da risolvere (in natura non ci sono le prese colorate!), ma anche per gli equipaggiamenti necessari.
Cosa è necessario per arrampicare?
La dotazione base per chi vuole arrampicare varia a seconda che si voglia praticare Lead o Boulder, e che si arrampichi in palestra o in ambiente outdoor. In tutti i casi servono sicuramente le scarpette da arrampicata. Infinite sono le leggende su come scegliere le scarpette più giuste. Ci limitiamo a dire che ci sono calzature pensate per chi comincia da zero – Black Diamond ne ha sviluppato una linea apposita – e scarpette per chi è più pratico. L’unico modo per capire quale sia la giusta scarpetta è affidarsi ai consigli di un buon rivenditore, documentarsi con le informazioni tecniche fornite dalle aziende, chiedere pareri ma, soprattutto, provarle se si ha modo. Chi pratica Boulder in ambiente outdoor utilizza i crash pad, materassi che possono attutire la caduta accidentale dal masso che si sta provando a scalare. Ne esistono di diverse dimensioni e prezzi, noi proponiamo il Circuit, un ottimo compromesso in termini di comodità – visto che va trasportato lungo la via di avvicinamento – e per protezione. Se si arrampica in palestra, le aree boulder sono già attrezzate con materassi.
E come ci si deve attrezzare per scalare in falesia?
Chi invece pratica Lead, sia che sia in ambiente outdoor o in palestra, come prima cosa dovrà munirsi di un imbrago, indispensabile sia per scalare che per fare sicura. L’imbrago deve calzare bene ed essere regolato in vita ed eventualmente sui cosciali a seconda della propria fisicità. Servirà poi una corda, solitamente di lunghezza variabile tra i 60 e gli 80 metri, che deve essere mantenuta in buono stato e controllata prima di ogni sessione. Per fare sicura è necessario poi dotarsi di un dispositivo apposito. Sul mercato ce ne sono molti, modelli a frenata assistita oppure dinamici. Cercate quello che fa per voi in funzione di come vi trovate meglio. La cosa più importante è saper usare in modo corretto il dispositivo. Se si scala in falesia saranno anche necessari i rinvii, un sistema di due moschettoni collegati con una fettuccia in tessuto che servono come ancoraggio in fase di progressione. Solitamente nelle palestre i tiri sono già attrezzati con i rinvii, come abbiamo visto anche nelle competizioni olimpiche di Lead. Se vi trovate ad arrampicare in ambiente outdoor non dimenticate il caschetto, una protezione importante per evitare traumi in caso di caduta dall’alto di sassi.
Infine, che si tratti di blocchi o corda, consiglio l’utilizzo della magnesite – venduta sia in forma liquida che in polvere – un ottimo aiuto per contrastare il sudore delle mani e migliorare la presa a contatto con la roccia o su parete artificiale.
Questi sono gli equipaggianti necessari per praticare l’arrampicata sportiva. Ci sono poi varianti, come la Trad, dove si ha a che fare con pareti non attrezzate. In questo caso si impiegano protezioni mobili, come i nostri Camalot, che vengono inseriti nelle fessure della parete per creare degli ancoraggi. Si tratta di una specialità che può essere praticata solo dopo aver preso sufficiente dimestichezza con lo sport.
Ci hai citato caschetti, corde e dispositivi di protezione. L’arrampicata è uno sport pericoloso?
L’arrampicata è uno sport potenzialmente pericoloso nella stessa misura in cui lo possono essere gli altri, se praticati in modo non adeguato. Ricordiamo sempre l’importanza di imparare la tecnica, come utilizzare i dispositivi di sicurezza e come compiere le manovre principali, a partire dai nodi per legarsi all’imbrago e a come ancorarsi in sosta, quando si arriva in cima al tiro. Anche nel Boulder, fare sempre attenzione a come si posizionano i crash pad e assistere i compagni che arrampicano per attutire una caduta involontaria dal masso. L’arrampicata è uno sport individuale, ma il ruolo del nostro partner è fondamentale.
Segreti per imparare velocemente e vedere i risultati?
Dopo aver fatto il corso, arrampicate quando e quanto potete! Ascoltate il vostro corpo, non esagerate, ma l’unico modo per migliorarsi davvero è solo arrampicare. Va bene la palestra, ma provate anche in outdoor, magari le prime volte accompagnati da persone più esperte. L’arrampicata è uno sport che vi mette in contatto con la natura come pochi altri, e la sensazione è sempre bellissima.
©RIPRODUZIONE RISERVATA