Yoga e arrampicata, un binomio perfetto

Yoga e arrampicata sono un binomio perfetto, come spiega Marion Inderst, climber e insegnante certificata di Prana Flow Yoga

Yoga e arrampicata

Chi fa yoga, lo fa meglio. Stiamo parlando dell’arrampicata, la disciplina dove concentrazione e forza sono due componenti indispensabili che necessitano allenamento costante. Marion Inderst, oltre ad essere una climber, è un’insegnante certificata di Prana Flow Yoga, un ramo dello yoga in cui si pone un accento particolare sulla continuità tra respiro e movimento.

Yoga e arrampicata, un binomio perfetto: ecco i consigli dell’esperta

“Durante le mie prime esperienze in parete mi sono subito resa conto dei vantaggi che mi conferiva la mia pratica yoga”, ci ha spiegato Marion; “Ma soprattutto mentre arrampicavo avevo l’impressione di fare yoga in verticale! Da quel momento ho capito perché tanti giovani arrampicatori trovano beneficio dalle mie lezioni di yoga”.

Yoga e arrampicata

Scopri i consigli di Marion (e tenta di eseguire almeno una delle posizioni nelle foto)

In che modo lo yoga puó essere utile ai climber?
Yoga e climbing hanno tantissime cose in comune. Non solo in entrambe le discipline abbiamo bisogno di mantenere la mente “libera” ed equilibrata, e il respiro ritmico e calmo, ma anche i movimenti di questi due sport sono davvero simili. Praticare regolarmente lo yoga ci aiuta ad aumentare la forza sia fisica, sia mentale, sviluppando l’equilibrio e la flessibilità del corpo e dello spirito. Questo si impara iniziando a controllare il respiro e a rilassare la mente anche nei momenti di fatica o di paura.
Inoltre, facendo yoga si sviluppa una profonda consapevolezza del proprio corpo che porta a conoscere molto meglio i propri limiti: solo in questo modo possiamo provare a superarli, accorgendoci che oltre di essi si aprono ulteriori possibilità in aggiunta a quelle che già immaginavamo. Avendo una mente forte, gioiosa e calma riusciamo quindi ad affrontare le nostre paure e possiamo muoverci più liberi sulla parete.
Oltre alla preparazione e il miglioramento delle nostre climbing skills, lo yoga aiuta anche a prevenire gli infortuni e favorisce il ritorno allo sport dopo un eventuale incidente.

Quale tipo di esercizi è più indicato per migliorare la preparazione atletica e spirituale degli alpinisti?
Già una breve meditazione iniziale ha il potere di migliorare l’intera nostra sessione di arrampicata. Allenando la mente a restare calma e positiva anche durante forti emozioni – paura, ansia o nervosismo – riusciamo a rimanere lucidi e a focalizzarci su ciò che ci serve davvero per muoverci in modo più preciso, controllato e sicuro sulla parete. Se alla meditazione aggiungiamo le Pranayama, tecniche per il controllo del respiro, possiamo allacciare anche un migliore collegamento tra mente e corpo che rende armonico il flusso di energia che ci attraversa.
Padroneggiare il respiro mantenendolo calmo e consapevole è la cosa più importante per eseguire al meglio ogni movimento in parete. E non dimentichiamo che è proprio dal controllo del respiro che parte ogni asana (posizione).

Yoga e arrampicata

Quali sono le posizioni più indicate per i climber?
Le Asana per migliorare la propria arrampicata sono sicuramente quelle di equilibrio e stabilità, e quelle per il rafforzamento del baricentro. Per correggere la postura ingobbita degli arrampicatori sono eccellenti tutte le asana per aprire il cuore (backbend) e quelle per aprire le spalle. Le posizioni che vanno a incidere sull’apertura delle anche invece aumentano la flessibilità e mobilità del bacino. Molto utili sono anche gli esercizi per l’allungamento delle fasce muscolari, quindi, banalmente, ogni tipo di stretching che ci consente di aumentare la nostra flessibilità in parete.

Yoga e arrampicata

Quando e quanto spesso sarebbe ideale praticare lo yoga se si vuole affrontare una scalata impegnativa?
Senza dubbio sarebbe ideale praticarlo tutti giorni, anche per poco tempo. Come sappiamo infatti, i risultati si ottengono solo con un esercizio, anche moderato, ma costante.
Se si ha intenzione di affrontare una scalata impegnativa, io consiglio di prepararsi seriamente un paio di giorni prima. Il primo giorno di training lo si dedica alla forza fisica e mentale; una pratica dinamica con core work, asana per l’equilibrio e stabilizzazione del centro sono perfette per trovare la centratura e la stabilità giuste. Il secondo si prosegue con esercizi che aprono il busto e le anche e con posizioni che allungano le fasce muscolari. Il giorno della scalata, infine, bisogna concentrarsi su esercizi di Pranayama (respiro), scorrimento del Prana (l’energia vitale) e visualizzazione. Per farlo è molto importante sedersi comodi, chiudere gli occhi, respirare profondamente e focalizzarsi sull’obiettivo e la scalata che si affronterà.

Quando e quanto spesso sarebbe ideale praticare lo yoga se si vuole affrontare una scalata impegnativa?
Senza dubbio sarebbe ideale praticarlo tutti giorni, anche per poco tempo. Come sappiamo infatti, i risultati si ottengono solo con un esercizio, anche moderato, ma costante.
Se si ha intenzione di affrontare una scalata impegnativa, io consiglio di prepararsi seriamente un paio di giorni prima. Il primo giorno di training lo si dedica alla forza fisica e mentale; una pratica dinamica con core work, asana per l’equilibrio e stabilizzazione del centro sono perfette per trovare la centratura e la stabilità giuste. Il secondo si prosegue con esercizi che aprono il busto e le anche e con posizioni che allungano le fasce muscolari. Il giorno della scalata, infine, bisogna concentrarsi su esercizi di Pranayama (respiro), scorrimento del Prana (l’energia vitale) e visualizzazione. Per farlo è molto importante sedersi comodi, chiudere gli occhi, respirare profondamente e focalizzarsi sull’obiettivo e la scalata che si affronterà.

Yoga e arrampicata

Quali parti del corpo stimolano gli esercizi di Prana Flow Yoga?
Come l’espressione “Prana Flow Yoga” già dice, questo stile si concentra soprattutto sul flusso dell’energia vitale (Prana). In questo stile fluido le posizioni si susseguono accompagnando il flusso del respiro e facendoci quindi entrare in una meditazione “in movimento”. Invece di “praticare” yoga e “fare” asana diventiamo parte di esse, come nel climbing formiamo un tutt’uno con la parete e la natura. Una pratica di Prana Flow Yoga puó essere molto forte e dinamica, come anche dolce e calmante.
All photo Credits: Marion Inderst

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità

Potrebbe interessarti anche...