Manubrio largo della MTB: a cosa serve?

Manubrio largo della MTB: a cosa serve?

Basta guardare il manubrio largo della MTB di un modello attuale, su mountain bike da 29″ ma anche 27,5″, e confrontarlo con il manubrio stretto di una vecchia mountain bike da 26″, e la differenza balza subito all’occhio. Oggi la tendenza sulle MTB è avere manubri sempre più larghi, con una differenza anche di 20 cm, 10 per lato, tra i vecchi manubri da 600mm sulle MTB da 26″ e quelli da 800mm che si trovano in commercio e specifici per le discipline gravity come il Downhill. Ora, siccome il manubrio è uno dei componenti di una MTB che si può cambiare, e qualcuno potrebbe essere tentato di farlo passando a un manubrio largo della MTB, la domanda da farsi è perché i manubri delle mountain bike si sono allargati? E quali sono i vantaggi di un manubrio più largo su una mountain bike?

Per rispondere a queste due domande bisogna fare due tipi di ragionamento: uno sull’evoluzione tecnica delle mountain bike e l’altro sulle conseguenze in termini di guidabilità. Conseguenze che riguardano tanto il tipo di attività che si fa con la MTB quanto le caratteristiche del biker. Andiamo con ordine.

Prima questione: l’evoluzione delle MTB. Le moderne mountain bike hanno angoli di sterzo più aperti rispetto ai vecchi modelli. Cosa significa angolo di sterzo più aperto? Significa che il tubo di sterzo è più inclinato rispetto al terreno. Basta guardare una MTB di lato: se il tubo di sterzo fosse perpendicolare a terra, avremmo un angolo di 90°. Oggi la tendenza è quella di spostare sempre più avanti il mozzo rispetto al manubrio, con angoli che si riducono fino a 62° per determinate discipline (appunto il DownHill). Mozzo più avanti, angolo del tubo sterzo con il terreno che si riduce, uguale angolo di sterzo più aperto. Con un angolo di sterzo più aperto si guida meglio sui terreni molto sconnessi, sia in termini di direzionalità che di stabilità. Ma con angoli di sterzo più aperti diventa anche più difficile sterzare. Per mantenere la facilità di guida ma aumentare la facilità di sterzo si è appunto allargato il manubrio. Perché? Perché aumentando la leva, cioè la lunghezza del raggio del manubrio, o del punto in cui le mani lo afferrano e il suo centro, serve minor forza sia per sterzare che per contrastare le asperità del terreno. È il concetto di momento torcente, o momento di una forza: più è lunga la leva, meno forza devo imprimere. Quindi, se le asperità del terreno inducono dei movimenti alla ruota, con un manubrio largo avremo un movimento più ampio e servirà meno forza per contrastarlo. Parimenti, dovendo curvare, servirà sempre meno forza per imprimere la direzione, rispetto a un manubrio più corto. E a lungo andare, curva dopo curva, asperità dopo asperità, con un manubrio più largo avremo braccia meno stanche. E questa è la spiegazione meramente tecnica. Poi ci sono le conseguenze sulla posizione in sella di una mountain bike con il manubrio largo.

Facciamo un esempio pratico e facile da capire: prendiamo il manico di una scopa e impugniamolo a braccia distese con le mani larghe quanto le spalle. Ora allarghiamo entrambe le mani progressivamente: più l’impugnatura si allarga, più il bastone si avvicina al petto. La stessa cosa accade con il manubrio di una mountain bike: più l’impugnatura è larga, più il petto si avvicina al manubrio, o meglio all’attacco manubrio. E questo comporta un po’ di conseguenze circa lo stile di guida.
La prima conseguenza è che è più facile, o inevitabile, caricare di più l’avantreno. Il che in MTB è sicuramente un vantaggio. È un vantaggio in salita, perché si ha maggior aderenza. Poi si ha anche una posizione di guida più rilassata a livello di spalle e braccia rispetto a una con il manubrio stretto. E infine si “apre” maggiormente il torace e si respira meglio. Ed è un vantaggio in discesa, quando si ha più aderenza con la ruota anteriore e, come visto, maggior guidabilità. Con un’unica, potenziale, eccezione: le curve molto strette, a gomito, per le quali un manubrio largo e un angolo di sterzo più aperto sono un problemino se non proprio un problema.
Il problema semmai è aerodinamico: come per i manubri aero delle bici da strada da crono, più le braccia sono strette e più si è aerodinamici, e così per le MTB più si hanno le braccia larghe e più si amplifica l’effetto vela. Ma, sinceramente, a meno che non si partecipi a delle competizioni in cui i secondi fanno la differenza, è più importanteguidare bene e rilassati in salita e in discesa o rimanere tesi per guadagnare qualche secondo?

Ma quindi un manubrio largo della MTB è meglio per tutti?

Nì. Perché se in linea teorica i vantaggi li abbiamo visti, poi bisogna mettere ogni rider in sella alla propria bici. Ora, è vero che anche le MTB sono vendute ormai in taglie, e che quindi una MTB S per rider sotto il metro e 70 ha misure e in parte geometrie diverse rispetto a una XL per rider da 190 cm (il diametro delle ruote per esempio rimane uguale, ma tra le due taglie cambiano le misure di molti tubi). Ma è abbastanza intuitivo che un manubrio da 760 mm in mano a un rider da 1,65 fa un effetto diverso che tra le mani di un rider da 190 cm. E l’effetto diverso riguarda la “libertà” e “indipendenza” di braccia e busto rispetto alla bici in tutti i tratti non rettilinei e non lisci. Cioè: quando si guida una MTB su un percorso tortuoso e accidentato la bicicletta e il manubrio si devono muovere in modo indipendente dalle braccia e dal busto del rider, A parità di lunghezza del manubrio questo è più facile che avvenga con un rider da 190 cm con braccia lunghe rispetto a uno da 170 cm con braccia corte.
Quindi sì, la tendenza è ad allargare il manubrio, sì un manubrio largo della MTB ha degli indubbi vantaggi, poi no, non è che tutti dobbiamo prendere un manubrio da 800 mm e montarlo così com’è: un bravo meccanico con gli strumenti giusti per l’analisi della posizione in sella può sicuramente trovare la larghezza giusta del manubrio ed eventualmente tagliarlo di conseguenza.

Foto di René Bittner da Pixabay

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