Fitness Industry: tutto cambiato, o no?

Anche nella fitness industry tutto cambia seguendo le mode ma in fondo non cambiano mai davvero i fondamenti dell'allenamento

Fitness Industry

Tutto nasce dal corpo umano. Il corpo umano è immutabile da tempo immemore e perciò, nonostante sia un susseguirsi di esercizi sempre nuovi e mutabili, basta pochissimo, roba di minuti, addirittura secondi, per elencare gli esercizi “davvero” utili. Il resto è influencers, Tik-Tok, Instagram, Reels, App, protocolli e novità dell’ultimo secondo che allungano il brodo, come quello senza glutine che va per la maggiore pure lui sui social. Gli olezzi del cool-training vanno di pari passo con quelli delle cucine bio.

Fitness Industry: tutto cambiato, o no?

Il fitness è nipote del body-building e non deve vergognarsene. Non dovendo fare qui trattati tecnici, per pura curiosità, potremmo andare a cercare i fondamenti del body-building ovunque sia possibile farlo. Ebbene, sarà sorprendente, ma solo per chi non lo sa già, arrivare rapidamente a conclusione che come nel costruire casa si partiva dalle fondamenta (anche oggi non si parte dal tetto) e come per guidare una macchina occorreva un volante (anche oggi salvo Musk) niente è cambiato. Non c’è bisogno di imparare più di tanto sul fitness, perciò scopriamole pure le carte. Vedremo che pur essendo ricercatori neofiti di fitness verità, ai “grandi segreti” dell’allenamento e dell’alimentazione ci arriveremo al volo, senza l’aiuto di nessuno. E soprattutto gratis, senza dover considerare “guru” il trainer o nutrizionista emergente con sei mesi di esperienza sul campo che cattura con le mani mosse ad arte nel realizzare l’involtino ipo-calorico. O nel mixare cinque esercizi diversi per i glutei con le luci giuste, quando ne basterebbe solo uno, ben fatto, e alla luce del sole.

C’è poi una contraddizione inspiegabile nel massificare lo standard-servizio-fitness proprio nel momento in cui si parla di personalizzazione-servizio-fitness. La parola d’ordine è scalabilità del business, ma a volte questa strategia porta al capitombolo: nel momento in cui per fare team-building si propone più o meno la stessa sequenza di esercizi per tutto il team (appunto) che è fatto da persone diverse con altezza diversa, peso diverso, e testa diversa, che è quella che dovrebbe dettare la “legge individuale del fitness”, qualcosa s’inceppa. Tutti appassionatamente standardizzati alla lunga non funziona. E così, chi è rimasto nel mezzo, ovvero il fitness player tradizionale inteso come struttura fitness-sportiva e come trainer attento alla persona-cliente come il medico del paese al paziente, diventa, questa realtà della terra di mezzo, l’anello mancante di una fitness industry che non è cambiata e che fa concorrenza a se stessa. E che si fa male da sola.

Fitness Industry

Se un fitness mutevole e mutato (a chiacchiere) solo perché si è digitalizzato non agisce sull’immutabile (fatturato) e se dalla corsa sul tapis si passa a quella sul prato vuol dire che non è sempre questa la “corsa” ideale. Qualcuno nel fitness sta chiedendo qualcos’altro che non c’è più ma che c’era: il “ti riconosco per nome senza sbirciare sul data base”. Fitness, quindi, non troppo personalizzato che costa un occhio ma nemmeno troppo standardizzato perché non siamo uguali né in palestra né a tavola. E perché, come il fitness e come il corpo umano, non siamo cambiati neanche noi.

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