Fitness influencer: la grande orda

Fitness influencer: la grande orda

Il tema è quello dei ghost-writers del wellness, della salute, dell’allenamento. Delle diete coi piatti fotografati dall’alto che stanno dietro all’influencer “Re Mida” di turno. Una volta, l’onda (e non l’orda) dei ghost-writer lavorava a testa bassa su trattati di economia e politica perché lo Spadolini di turno non aveva tempo per mettere assieme i testi con cura. Riusciva solo a dettare le bozze. Una soluzione comprensibile, visto che il fornitore di contenuti originari sui temi cruciali del mondo di impegni ne aveva davvero.

Oggi, il manuale dell’allenamento sotto forma di carta, digitalizzato o in audiocast, è sottoscritto (solo quello) e venduto direttamente dall’influencer in collusione con la piattaforma furba. Tonnellate di abbecedari sul come allenarsi costruiscono successi economici sulla doppia finzione. La prima è che il fitness influencer da Tik Tok non è vero che non abbia tempo di scriversi da solo le sue verità su fitness, dieta e allenamento. Autoscatti a parte, ha impegni che risultano metaforicamente poco “impegnativi”. La finzione due è che la verità personale vien fatta passare come verità assoluta: se io mi alleno così ci costruisco un bel gruzzolo, rilascio interviste sul web dettando serie e ripetizioni sul mio programma di esercizi e abbaglio tutti alla prossima ospitata televisiva.

Il piano strategico è tutt’altro che stupido: vuoi questo fisico? Seguimi su Instagram e rispetta le regole del mio manuale che avrai in codice sconto prenotando subito il viaggio in Madagascar e acquistando a rate l’aggeggio per gli addominali perfetti. Come i miei. E qui casca l’asino (allenato), uno dei tanti appartenenti alla stessa orda soggiogata dagli influencer che s’intascano l’obolo on-line. Se Messi scrivesse le regole per palleggiare come lui o Hamilton facesse un manuale per fare il pit stop più veloce all’autogrill, indicando la pompa di benzina ideale per rientrare in sovrasterzo davanti all’autoarticolato superato prima, sarebbe uguale. Sarebbe la stessa, uguale, bugia.

Il fitness influencer sarebbe meglio se “influenzasse” educando alla verità che per avere risultato ci vuole genetica e testa dura. Verità che comprimerebbe troppo un fatturato costruito sull’onda, anzi sull’orda dei promulgatori di leggi uscite dall’Enciclopedia del Fitness di Arnold Schwarzenegger e rientrate nell’Instagram stories dell’influenzatore.

Credits Photo by Anete Lusina from Pexels

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