Quanti giorni correre a settimana?

Pro e contro, vantaggi e svantaggi, e soprattutto consigli per dare una risposta alla domanda delle domande che si fanno tutti i runner: quanti giorni correre a settimana?

Quanti giorni correre a settimana

Ma tu quante volte corri a settimana? Metti due runner che si incontrano, e la domanda prima o poi esce spontanea. Matematico, come matematica è la discussione che ne consegue. Perché in effetti una risposta alla domanda su quanti giorni correre a settimana non c’è. O meglio, ce ne sono tante quante sono i giorni della settimana, e forse anche di più.

Quanti giorni correre a settimana?

Già, perché c’è chi corre solo una volta a settimana, e non sbaglia, chi rigorosamente a giorni alterni o a giorni fissi, chi segue tabelle di corsa quotidiana o quasi, con 1 o 2 giorni di riposo ben precisi, e chi addirittura corre ogni giorno o talvolta anche due volte al giorno. E il bello è che hanno tutti ragione, almeno fintanto che hanno ben chiaro il proprio obiettivo e, da un certo numero di giorni in poi, anche un buon piano di allenamento.

Quanti giorni correre a settimana

Correre 1 volta a settimana

Correre 1 volta a settimana non è allenarsi, e forse nemmeno mantenersi in forma, se è l’unica attività fisica che si pratica nel proprio tempo libero. Non è nemmeno running a ben vedere, ma jogging, se vogliamo tener buona la distinzione tra le due attività. Non che faccia male, anzi fa benissimo, più alla mente che al fisico, e se l’alternativa è il divano va benissimo anche questo. Purché si sappia chiaramente che non c’è un solo motivo logico o razionale per cui le proprie prestazioni in termini di resistenza, fiato e velocità potrebbero migliorare.

Correre 2 volte a settimana

C’è chi fa la doppietta nel weekend (sabato + domenica) e chi riesce a tenere dei giorni abbastanza fissi, tipo metà settimana e il weekend. Due gusti è meglio di uno, come diceva la pubblicità di un gelato, tanto per lo spirito quanto per il corpo, e forse – forse – si potrebbero anche notare degli apprezzabili miglioramenti. Benché dal punto di vista della metodologia dell’allenamento la densità e la frequenza dello stimolo allenante siano troppo bassi per consentire dei veri miglioramenti. Ma se si parte da zero, cioè dal divano, sì qualche miglioramento iniziale lo si avrà sicuramente. Finché non si arriva al plafond, e questo punto o si incrementa o si permane.

Correre 3 volte a settimana

Quelli che corrono 3 volte a settimana sono il ceto medio, la media borghesia del running. Nel senso che sono la maggioranza dei runner, quelli che vedi anche alle corse domenicali, che spesso già hanno una tabella di allenamento e qualche obiettivo concreto che non siano i “semplici” 10 km e che lo fanno con una certa regolarità, estate e inverno, vacanza o meno. La buona regola di solito è fare quel che si riesce a fare in settimana (la classica oretta o 10 km tipicamente, o magari un vero e proprio allenamento da tabella della stessa durata di tempo) e qualcosa di più impegnativo e lungo nel weekend.

Quanti giorni correre a settimana

Ecco, alla domanda su quanti giorni correre a settimana, la miglior risposta da dare sarebbe proprio 3 volte.

Correre 4 o 5 volte a settimana

Qui già parliamo di veri runner, di gente che si allena davvero, che segue tabelle ben precise, che conosce il proprio corpo e il modo in cui reagisce ai carichi allenamenti, che cura anche l’alimentazione e il recupero e fa tutte le cosine del vero runner veramente bene. Perché diciamo la verità: da amatori, cioè non da atleti professionisti, riuscire a correre 4 o 5 volte a settimana è già qualcosa che impegna ben oltre il semplice tempo passato in pantaloncini e scarpe da running ma investe anche il recupero, l’alimentazione e il riposo.

Correre 6 0 7 volte la settimana (o anche di più)

Qui invece siamo over the top, cioè parliamo di atleti veri, con obiettivi ambiziosi (dalla maratona in su) e che al running dedicano una fetta importante della propria esistenza, fisica e mentale. Non è ovviamente sbagliato correre tutti i giorni, ma bisogna farlo con estrema attenzione ai carichi di lavoro, alla tipologia degli allenamenti, alla scelta delle calzature, al fondo su cui si corre, al riposo e all’alimentazione e a tutto quello che può consentire al nostro corpo di reggere questo impegno fisico e mentale.

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