Wed’ze Max Edge E-Tint: la maschera da sci più tecnologica del mondo

Io l’ho provata. Ne ho sentito tanto parlare un anno fa, sono stato presente al suo battesimo pubblico durante gli Innovation Awards di Decathlon e finalmente ora l’ho provata. Ho dovuto attendere la neve e ho dovuto attendere un giorno in cui le piste da sci fossero parzialmente nuvolose perché il test avesse senso.

La maschera Wed’ze in questione ha il prolisso nome di Max Edge E-Tint e, lo diciamo subito, ha nella lente anni di ricerca scientifica che la rendono unica nel suo genere. La maschera infatti ha una struttura normale per robustezza e design (ci sono solo dei particolari deflettori sotto la lente per convogliare il flusso d’aria), assicura un comfort normale (non è più pesante di altri modelli, anzi), è normale per ampiezza e limpidezza visive. Ciò che la rende speciale è proprio la lente, realizzata con due strati – interno ed esterno – di poliuretano e da un terzo strato di cristalli liquidi che ha la capacità di cambiare colore passando da un ambrato scuro al giallo chiaro in un solo secondo.

È scontato immaginarne l’utilità. Poniamo che tu stia sciando in pieno sole e di punto in bianco entri nel bosco o in un cono d’ombra della montagna, tanto che la lente diventa improvvisamente e fastidiosamente troppo scura: perfino mentre sei in movimento, con la mano destra puoi schiacciare il pulsante sulla batteria inserita dove l’elastico si innesta nel telaio della maschera stessa, e la lente cambierà colore in un attimo in maniera sorprendente, rendendo la visione della pista più facile e la discesa più sicura. Tutto è ancora più utile ed efficace in caso di nebbia improvvisa, come è accaduto a noi più volte scendendo dal Monte Elmo, in Alta Pusteria, su piste con un deciso dislivello.

Cosa dire? Fantastico, ti senti un po’ Robocop e gli amici non possono che farti i complimenti durante la risalita nell’ovetto. Tutti vorranno provarla una volta seduti a pranzo in rifugio.

Max-Edge-Etint-2
Questa maschera è utile? Sicuramente. Ci impegniamo molto per la sicurezza sulle piste – dall’acquisto di sci e scarponi performanti all’abbigliamento tecnico, dall’ultimo modello di casco alle protezioni per la schiena – e a volte dimentichiamo che la buona visione della pista è la priorità. Chi lamenta di “sciare nel latte” e di “non vedere nulla perché, senza una lente gialla, sembra tutto piatto” e senza una lente scura si viene abbagliati, ora ha la soluzione in mano. E, ovviamente, le lenti sono anche anti raggi UV e antiappannamento.

Questa maschera è facile da usare? Insomma, non è stato semplicissimo pigiare il pulsante indossando i guanti da sci. Meglio fermarsi un attimo a bordo pista e farlo in sicurezza. Si può maneggiare la maschera con una certa tranquillità perché i cristalli liquidi all’interno non si rovinano.

Questa maschera è comoda? Comoda nell’indossarla, meno comodo è doversi ricordare di caricarla attraverso una semplice porta USB. La batteria, correttamente caricata, dovrebbe però durare due giorni per un’ora di ricarica, il che rende lo “sforzo” accettabile.

Dove arriva la parabola della curva di utilità marginale di questa maschera? Traduciamo: vale la pena spendere quasi 120 euro per un prodotto del genere? Ecco, tutta la questione sta qui. Oppure: vale la pena spendere oltre 200 euro per una maschera con la lente specchiata alla moda, di un brand alla moda, con una certa tecnologia ma non come quella della Max Edge E-Tint? Mettiamola così: lo sciatore evoluto viaggia sempre con due maschere, una con la lente scura e una con la lente gialla per quando c’è la nebbia. Lo sciatore evoluto (e che può spendere per due maschere) può prenderne una fighetta per quando il sole spacca le pietre e la Max Edge E-Tint per quando è nuvoloso. Lo sciatore che non vuole o non può acquistarne due può prendere la Wed’ze e avere due maschere in una. Anche se non ha la lente specchiata, può tirarsela ugualmente al bar dell’apres-ski.

PS: forse è un’attenzione eccessiva, ma indossatela con un casco Wed’ze, magari un MaxCarv Ride. A volte il casco di un brand non si adegua perfettamente nelle forme alla maschera di un brand diverso e il gioco sulla fronte può dare fastidio. Meglio avere l’accoppiata e non correre rischi.

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