Hervé Barmasse: 5 consigli per chi comincia a fare sci alpinismo

Hervé Barmasse: 5 consigli per chi comincia a fare sci alpinismo

Hervé Barmasse, il maestro del Cervino, uno dei più grandi alpinisti italiani in attività, ci racconta i segreti per cominciare a praticare lo sci alpinismo nel migliore dei modi. Pochi ma sostanziali dettagli. Eccoli.

Qual è il primo fondamentale consiglio per chi comincia?

“Solitamente il principiante dello sci alpinismo è un appassionato di montagna che sa scendere bene (anche in fuoripista) ma non ha ancora imparato a salire. Ecco, bisogna essere consapevoli che esiste anche una tecnica di progressione in salita che andrebbe imparata. Bisogna, per questo, rivolgersi alle guide alpine che sono le uniche depositarie della conoscenza di questa attività. Le scuole di sci si occupano solo della discesa in pista”.

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Come scegliere l’attrezzatura più adatta al principiante?

“Intanto cominciamo col dire che adesso, per fortuna, si trovano anche a noleggio. All’inizio, comunque, è importante non avere sotto i piedi materiali estremi e troppo leggeri: scegli uno sci intermedio, abbastanza leggero per salire con poca fatica e abbastanza robusto per scendere in fuoripista e divertirsi in sicurezza. Anche la scelta dello scarpone è importantissima, più che nello sci alpino: con quella scarpa tu devi salire e fare fatica, quindi la stessa non deve essere troppo pesante e non deve tenere troppo caldo. Le calze, allo stesso modo, non devono essere in lana né di tessuto troppo spesso perché bastano pochi minuti di attività per provocare vesciche: la calza deve essere leggera e sottile per permettere al piede di muoversi appena dentro la scarpetta. Ci sono aziende che producono addirittura calze in cui sono stati inseriti spessori di gel nei punti più delicati”.

Hervè Barmasse credit Manuel Ferrigato

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Quanto è importante il resto dell’attrezzatura?

“L’abbigliamento deve essere soprattutto traspirante e resistente: non ci si dimentichi di vestirsi leggeri in salita e di coprirsi in discesa, magari portandosi dietro un underwear asciutto di ricambio.  Non sottovalutate nemmeno lo zaino: non deve essere troppo ingombrante e deve sempre contenere pala, sonda e artva. Va da sé che si debba anche apprendere le tecniche corrette di utilizzo di questi strumenti di autosoccorso: prima di cominciare a praticare, bisogna anche fare un vero corso con le guide alpine e non basta una chiacchierata di pochi minuti per  sapere come salvare la vita a una persona”.

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Cosa bisogna sapere riguardo la salita e la discesa?

“In primo luogo, quando si giunge sul posto di una escursione per la prima volta, bisogna informarsi sulle abitudini e sui regolamenti di quella stazione sciistica: in genere, in Italia non è permesso salire sui bordi delle piste da discesa ma con le ovvie eccezioni. In molti casi è addirittura tollerato, a patto di rimanere davvero sul limite della larghezza delle piste senza mai interferire con le discese. Può essere davvero pericoloso.  Oggi le località più importanti hanno creato tracce e sentieri ad hoc per gli scialpinisti, sia a bordo pista che sui versanti delle montagne lontani dagli impianti: del resto, il divertimento sta proprio nell’andare nel bosco e poi scendere lontano dalle piste battute. Chi sale nei pressi della pista lo fa solo per comodità e per sicurezza: bisogna infatti conoscere bene una montagna prima di affrontarla o, altrimenti, bisogna essere accompagnati da una guida locale”.

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Nello sci alpinismo ci vuole una preparazione specifica?

Lo sci alpinismo non è allenabile se non con la pratica sul campo. Certo, le braccia sostengono parte dello sforzo ma  diventano indispensabili solo nelle gare brevi ed intense per professionisti. L’amatore che sale solo per la passione della montagna usa quasi esclusivamente le gambe. Detto questo, i muscoli utilizzati nello sci alpinismo sono molto differenti da quelli della corsa. Anche un maratoneta molto allenato, praticando lo sci alpinismo, finirebbe per sentire dolori dappertutto”.

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Credits: Pixabay

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