Nel cuore sotterraneo delle Grotte di Lascaux, la Cappella Sistina della Preistoria

Lascaux svela l’origine dell’immaginazione: arte paleolitica unica, ricostruita in Lascaux II e IV per rivivere la potenza della Cappella Sistina preistorica

Grotte di Lascaux, Francia

Nel sud-ovest della Francia, nel paesaggio verde della Dordogna, la collina sopra Montignac nasconde un luogo che ha cambiato il modo in cui l’umanità guarda alla propria origine. Le Grotte di Lascaux sono rimaste sigillate per millenni sotto uno strato di roccia fragile, fino al giorno in cui un cane si è infilato in una cavità e quattro ragazzi gli sono andati dietro. Da quel momento in poi la Valle della Vézère, già ricca di siti preistorici, ha ritrovato un tesoro che adesso non è più visibile direttamente, ma che continua a raccontare la sua storia attraverso repliche fedeli e un centro di interpretazione tra i più avanzati del mondo.

La storia delle Grotte di Lascaux

La scoperta del 12 settembre 1940 ha rivelato un complesso di gallerie ricoperto da migliaia di figure del Paleolitico superiore, realizzate circa 18.000 anni fa con pigmenti minerali rossi, gialli e neri. Cavalli, cervi, uri, bisonti e simboli geometrici occupano ogni superficie disponibile. L’effetto è quello di un archivio primordiale che conserva i gesti tecnici di una comunità capace di organizzare spazi, composizioni e colori con una padronanza sorprendente.

Grotta di Lascaux, Francia

Dopo l’apertura al pubblico nel dopoguerra, l’afflusso di visitatori ha saturato le cavità di anidride carbonica e microrganismi. Nel 1955 i primi danni sono diventati visibili e nel 1963 le autorità hanno deciso di chiudere completamente la grotta. Vent’anni dopo, nel 1979, Lascaux è entrata nella lista dei siti UNESCO insieme alle altre grotte della Valle della Vézère. Dagli anni Novanta in poi si sono aggiunti problemi biologici complessi, che hanno richiesto quarantene, interventi di recupero e un monitoraggio costante. La caverna originale è oggi un ambiente protetto, accessibile soltanto ai ricercatori.

Perché è soprannominata la “Cappella Sistina della Preistoria”

La definizione “Cappella Sistina della Preistoria” nasce dall’impatto complessivo della grotta. Le figure non sono casuali: formano scene articolate, distribuite in grandi sale con una logica visiva precisa. La Sala dei Tori, con bovini enormi e corpi resi attraverso volumi e linee sovrapposte, ricorda un ciclo narrativo continuo.

Nel Diverticolo Assiale, i cavalli si susseguono in serie compatte e dinamiche. Lascaux possiede una quantità di dettagli, colori e tecniche che supera quella di altri siti europei e rivela un livello artistico avanzato, in grado di generare emozione e imponenza nel corso del tempo. Da qui il paragone con un capolavoro totale, riconosciuto come riferimento assoluto della sua epoca.

Cosa si può visitare oggi

La conservazione della grotta originale ha portato alla creazione di diverse repliche e centri dedicati:

  • Lascaux II: inaugurata nel 1983, riproduce la Sala dei Tori e il Diverticolo Assiale con un’accuratezza tale da permettere di osservare il 90% delle pitture più note. Il risultato è un contatto diretto con l’atmosfera artistica dell’originale, sulla stessa collina e nella stessa cornice naturale.
  • Lascaux IV: centro Internazionale per l’Arte Parietale, aperto nel 2016 ai piedi dell’altura, è la replica integrale del complesso. L’edificio si inserisce nel pendio con una facciata che ricorda una fenditura nella roccia. All’interno, la grotta ricostruita occupa lo spazio principale ed è affiancata da laboratori, modelli in scala, una galleria di immagini, un teatro dedicato alla ricerca sulla preistoria e spazi che ricreano umidità, temperatura e buio caratteristici dell’ambiente paleolitico. Il percorso consente di muoversi tra ricostruzioni, materiali interattivi e sezioni curate da archeologi e specialisti.
  • Parc du Thot: poco distante, approfondisce il legame tra l’uomo preistorico e le specie animali. L’area museale e il piccolo parco zoologico mostrano discendenti degli animali raffigurati nelle grotte e propongono laboratori dedicati alle tecniche, agli utensili e alle pratiche quotidiane di Cro-Magnon.

Grotte di Lascaux, riproduzione

Come visitare

Le visite richiedono una prenotazione, indispensabile in estate. Lascaux IV è aperta tutto l’anno con orari che cambiano stagione per stagione. I biglietti combinati con il Parc du Thot risultano convenienti e le fasce serali mantengono spesso una maggiore tranquillità. Le famiglie possono scegliere il percorso narrato, guidato da un mediatore che segue i più piccoli attraverso la replica. Per gruppi e aziende è possibile riservare Lascaux II, ideale per un’esperienza più riservata.

Foto di copertina di EU – Opera propria, Pubblico dominio, via Wikipedia; Foto Canva

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