Sotto la Marmolada, tra le rocce spoglie e i larici che si tingono di rame, il Lago di Fedaia affronta la stagione in cui tutto rallenta. È una diga, non un lago, ma l’autunno non fa distinzioni. L’acqua ferma riflette i ghiacci che si ritirano, le nubi basse e le linee spezzate della montagna. L’ingegneria ha creato un bacino, la natura lo ha trasformato in paesaggio. Oggi il Fedaia è uno specchio fragile, sospeso tra cemento e silenzio, tra il ricordo del ghiacciaio e il vento che scende dal passo. Non c’è nulla di romantico, solo un equilibrio sottile: la bellezza che resiste anche dove l’uomo ha messo mano alla montagna.
La storia del Lago di Fedaia, tra cemento, ghiaccio e vento
Il Lago di Fedaia non è nato dal caso. Negli anni Cinquanta, mentre l’Italia ricostruiva se stessa, si decise di sfruttare l’acqua che scendeva dal ghiacciaio della Marmolada per produrre energia. Nel 1956 venne completata la diga in muratura, una curva grigia alta oltre sessanta metri che chiuse la conca glaciale. Sul versante opposto fu eretto un secondo sbarramento in terra. Tra i due, si formò un invaso di quasi un chilometro e mezzo.
La zona, a oltre duemila metri di quota, era già un luogo simbolico per gli alpinisti. Qui correva la vecchia strada che collegava il Trentino al Veneto, un passaggio duro, spesso battuto dal vento. Con la diga arrivarono le ruspe, gli operai e le betoniere. Quando se ne andarono, lasciarono dietro di sé un lago nuovo, freddo, geometrico e incastonato nel granito.
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Oggi quell’acqua artificiale alimenta ancora le turbine della centrale di Malga Ciapèla, ma il panorama domina ogni ingegno umano. In autunno, il ghiacciaio che arretra, la luce che cambia e i larici che si tingono d’oro cancellano i confini tra costruzione e paesaggio. La diga rimane, ma è la natura a dettare il ritmo, a trasformare un bacino tecnico in un lago che sembra nato spontaneamente.
Cosa fare al Lago di Fedaia in autunno
In autunno il Lago di Fedaia cambia ritmo. I turisti estivi spariscono, la strada del passo si svuota e resta solo il rumore del vento. È il momento giusto per venire quassù, quando il traffico si ferma e la montagna torna a respirare.
La passeggiata sulla diga principale è l’esperienza più semplice e più potente. Si parte dal Rifugio Fedaia, accanto al parcheggio, e si percorrono circa 1,5 chilometri lungo lo sbarramento fino al piccolo Museo della Grande Guerra. Da qui la vista abbraccia tutta la Marmolada e il vallone di Canazei. In giornate terse, il riflesso del ghiacciaio sulla superficie immobile del lago sembra un quadro perfetto.
Chi cerca un’escursione più impegnativa può seguire il sentiero 601, che sale dal Lago di Fedaia verso Punta Serauta e l’Osservatorio della Grande Guerra, offrendo viste continue sul bacino e sulla Marmolada. In alternativa, è possibile raggiungere la cabinovia di Pian dei Fiacconi, partendo da Malga Ciapèla; da qui si accede a percorsi più impegnativi che conducono alla base del ghiacciaio. In autunno il traffico di escursionisti è minimo, ma il clima richiede prudenza: temperature spesso sotto zero al mattino, terreno scivoloso e vento forte possono rendere il percorso più faticoso
Sul versante opposto del lago si può camminare fino al Rifugio Marmolada – Onorio Falier, uno dei più spettacolari delle Dolomiti. Il sentiero attraversa pascoli e ghiaioni, tra larici dorati e rocce grigie, con la parete sud della Marmolada che domina ogni passo.
Per chi non vuole salire troppo, il giro completo del bacino (circa 4 chilometri) è una camminata tranquilla, accessibile anche in autunno inoltrato, con tratti pianeggianti e viste costanti sul lago.
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Dove si trova e come si raggiunge il Lago di Fedaia
Il Lago di Fedaia si trova a 2.054 metri di quota, sul confine tra Trentino e Veneto, ai piedi del ghiacciaio della Marmolada. È diviso tra i comuni di Canazei (Val di Fassa) e Rocca Pietore (Agordino). La diga segna il punto di passaggio del Passo Fedaia, che collega le due vallate e rimane uno dei valichi più spettacolari delle Dolomiti.
Da Canazei, si raggiunge in circa 20 minuti d’auto lungo la SS641, una strada panoramica che sale tra tornanti stretti e boschi di larici. Provenendo dal versante veneto, la salita parte da Malga Ciapèla e richiede circa 5 minuti di auto. In autunno la strada resta aperta, ma dopo le prime nevicate può essere soggetta a chiusure temporanee: conviene verificare le condizioni prima di partire.
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Chi preferisce i mezzi pubblici può usare i bus di Trentino Trasporti o Dolomiti Bus, con collegamenti stagionali tra Canazei, Rocca Pietore e il passo. Le corse diminuiscono da ottobre, quindi serve pianificare con precisione gli orari.
Il parcheggio principale si trova accanto al Rifugio Fedaia, a pochi metri dalla diga. Da lì partono i sentieri, la passeggiata panoramica e l’accesso alla cabinovia per Pian dei Fiacconi.
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