Basta allontanarsi di qualche fermata di metro dal cuore di Parigi per scoprire un mondo completamente diverso. Niente via affollate o selfie sotto la Tour Eiffel: lungo il Boulevard Vincent Auriol, nel 13° arrondissement, Parigi cambia volto. Qui le pareti dei palazzi sono tele gigantesche e il cielo sembra più grande.
È un quartiere popolare che ha imparato a rinascere attraverso la bellezza, trasformando cemento e periferia in un museo a cielo aperto. Il risultato è una Parigi autentica, vivace e colorata, dove ogni muro racconta una storia.
Il Boulevard Vincent Auriol: una galleria d’arte a cielo aperto
Il Boulevard Auriol è oggi uno dei simboli della street art parigina. Qui più di cinquanta murales monumentali, firmati da artisti di fama internazionale come Shepard Fairey, Inti, C215 e Maye, trasformano i palazzi in opere d’arte.
Camminare lungo il boulevard è come sfogliare un libro illustrato sulla contemporaneità: donne giganti che guardano il futuro, animali totemici, mani che si intrecciano sopra i binari della metropolitana sopraelevata.
Ogni pochi metri si apre una prospettiva diversa, e la luce — che filtra tra i palazzi e i murales — fa sembrare tutto in continuo movimento. È un posto perfetto per chi ama fotografare i dettagli urbani, ma anche per chi cerca una Parigi viva, sociale, lontana dai cliché.
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Un itinerario di bellezza e rigenerazione
Il 13° arrondissement è il simbolo di una Parigi che cambia senza perdere la sua anima. Qui la bellezza nasce dal basso, nei quartieri popolari che hanno imparato a raccontarsi con i colori, con l’arte e con il cibo.
Dal Boulevard Auriol al Jardin des Plantes, fino al quartiere asiatico, puoi fare un itinerario diverso, un viaggio nella Parigi che vive, lavora e crea, lontana dalle folle ma vicina alle persone. È la città dove il futuro e la memoria si incontrano sui muri e tra gli alberi.
Dalla street art al silenzio verde del Jardin des Plantes
Dopo aver camminato tra i colori e i graffiti, puoi puntare verso la Senna per entrare in un’altra dimensione non molto affollata: quella del Jardin des Plantes, il più antico giardino botanico di Francia.
Fondato nel 1626, è un’oasi di pace nel cuore della città. Qui i viali alberati si intrecciano con serre tropicali, giardini di rose, e padiglioni scientifici come la Grande Galerie de l’Évolution.
In autunno, i colori del fogliame trasformano il parco in un mosaico naturale, mentre gli scoiattoli corrono tra le foglie e l’aria profuma di terra umida e caffè appena tostato. È uno dei luoghi migliori per rallentare e osservare Parigi al suo ritmo più gentile.
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Il quartiere asiatico: un viaggio nel viaggio
Proseguendo verso sud invece, tra Avenue de Choisy e Avenue d’Ivry, si entra nel quartiere asiatico, un piccolo mondo parallelo dove Parigi incontra Saigon e Pechino. Neinte di folkloristico, è Asia vera: palazzoni bianchi, tetti a pagoda, insegne al neon che convivono con i mercati di frutta esotica e le botteghe di tè.
Qui vale la pena perdersi senza meta: provare un pho fumante in un ristorante vietnamita, acquistare ceramiche cinesi o assaggiare dolci al sesamo in una panetteria laotiana. È una delle esperienze più autentiche della città, dove la diversità culturale diventa parte del paesaggio urbano.
Ogni angolo sprigiona energia e mescola lingue, odori e sapori. È la Parigi che racconta il futuro più di qualsiasi monumento.
Foto Martino De Mori
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