Se state cercando un itinerario per il primo viaggio a piedi con lo zaino in spalla il Cammino d’Oropa è senza dubbio quello che fa per voi. 4 tappe, da Santhià (Vercelli) al Santuario di Oropa, distanze contenute (i più allenati potrebbero farlo anche in 3 giorni), le prime due sostanzialmente pianeggianti, lungo un tratto piemontese della Francigena da fare però al contrario rispetto ai pellegrini diretti a Roma, la terza che si inerpica nelle Alpi biellesi e la quarta un vero e proprio sentiero di montagna, ma comunque classificato E (Escursionisti) quindi davvero alla portata di chiunque.
Il Cammino di Oropa a Biella, 4 tappe per il primo viaggio a piedi
Le prime due attraversano il territorio agricolo e di risaie del Piemonte, dalla terza il paesaggio diventa collinare, dominato da faggi e castagni fino ai 1150 metri di altitudine del Santuario. Il Cammino d’Oropa è un cammino fattibile tutto l’anno, o meglio da fare in diverse stagioni dell’anno per godere della mutevole e rigogliosa natura che si incontra lungo il percorso, dai campi coltivati e i castagneti frondosi in estate al foliage in autunno fino alle atmosfere più ovattate dell’inverno, anche con la neve. E oltre agli aspetti paesaggistici e naturalistici non mancano gli spunti storici e spirituali nonché la possibilità di scoprire la gastronomia di un territorio davvero interessante.
Cammino di Oropa a Biella tappe
Un altro aspetto che rende itinerario e tappe del Cammino di Oropa favorevoli ai camminatori alla prima esperienza è la facilità con cui si può raggiungere Santhià in treno, e tornare a Biella dal Santuario o da qualunque punto intermedio con i mezzi pubblici ATAP. In ogni caso le tappe, tutte tra i 16 e i 20 km e con dislivelli moderati, sono abbordabili da chiunque abbia un minimo di abitudine al cammino. Il punto di partenza come detto è Santhià, dove si può richiedere anche la credenziale del pellegrino (all’Associazione Amici della Via Francigena oppure all’ostello Santhià sulla Via Francigena, in centro città) e da qui basta seguire i segnavia gialli e neri con la scritta Cammino di Oropa.
Tappa 1 del Cammino di Oropa: da Santhià a Roppolo (16,5 km e 230 m dislivello)
Il segnavia del Cammino di Oropa si trova già all’uscita della stazione ferroviaria e la direzione è verso nord, come detto in senso contrario rispetto ai pellegrini della Francigena. Usciti da Santhià ci sono terreni agricoli e risaie a cui si alternano borghi medievali e sullo sfondo il lago di Viverone, che si può ammirare nella sua tranquillità da Roppolo, punto di arrivo della prima tappa.
Tappa 2 del Cammino di Oropa: da Roppolo a Sala Biellese (17,4 km e 400 m dislivello)
Da Roppolo in poi i boschi cominciano man mano a prendere il posto dei terreni agricoli, e si comincia anche a salire un po’ e inoltrarsi nella Serra d’Ivrea, il più grande anfiteatro morenico d’Europa caratterizzato dal verde rigoglioso dei suoi boschi e delle sue praterie. Il paesaggio è variegato, si incontrano piccoli borghi e anche un antico nucleo disabitato, e poi si arriva al Monastero di Bose, con la sua chiesetta medievale, prima di arrivare a fine tappa, Sala Biellese.
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Tappa 3 del Cammino di Oropa: da Sala Biellese al Santuario di Graglia (16,1 km e 550 m dislivello)
Dalla terza tappa il dislivello comincia a farsi notare, il paesaggio cambia ancora e quando si esce dal fitto dei boschi sullo sfondo si stagliano le Alpi Biellesi, dall’autunno alla primavera con le vette già imbiancate dalla neve. Nonostante si sia all’interno di una vasta area boschiva non mancano i paesini in cui trovare un punto di appoggio e riprendere fiato, e a fine tappa si giunge al Santuario di Graglia, ai piedi del Mombarone. Il Santuario è il segno della devozione mariana secentesca del Piemonte ed è un luogo di sicuro fascino, benché il progetto di un sacro monte si sia interrotto alla fine del Seicento. La struttura consente comunque il pernotto dei pellegrini con la modalità donativa.
Tappa 4 del Cammino di Oropa: dal Santuario di Graglia al Santuario di Oropa (15,1 km e 800 m dislivello)
L’ultima tappa è la più breve ma è anche quella con il maggior dislivello nonché la più impegnativa e la più memorabile: benché non ci siano tratti tecnici del sentiero, si entra in un vero paesaggio alpino, il sentiero diventa roccioso, ci sono corsi d’acqua da attraversare, i boschi la fanno da padroni assoluti e la tappa è un continuo saliscendi da affrontare senza fretta per non patire la fatica nelle gambe.
L’ultimo centro abitato prima del Santuario di Oropa è Favaro, da dove ormai si vedono perfettamente le vette alpine, e poi comincia il tratto più faticoso di ascesa fino al Sacro Monte di Oropa devoto alla Madonna Nera. Oltre all’aspetto devozionale questa è anche un’area naturalisticamente interessante, una Riserva Naturale Speciale con una grande varietà di piante, specie vegetali e fauna.
Giunti al Santuario non manca che farsi timbrare la credenziale per l’ultima volta e tornare a Biella con l’autobus.
Per maggior informazioni c’è un sito ufficiale a questo link.
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