Le piste ciclabili di Milano: il Canale Villoresi

È a breve distanza dalla stazione di Castano Primo (ab. 10.903), lungo via IV Novembre, che noi incontriamo il Canale Villoresi. Prima di seguirlo però vale la pena gettare uno sguardo a questo abitato per la sua singolare conformazione urbanistica, con una sorta di strada-piazza (piazza Mazzini) sulla quale affacciano due chiese, le case e le istituzioni pubbliche. L’edificio di maggior rilievo è poco più distante, in via Roma: la Villa Nuño de Portugal, dal nome del generale che nel 1717 ebbe il feudo di Castano dall’imperatore Carlo VI.

Il canale aggira a nord l’abitato e si protende nella direzione di levante accompagnato da una cortina di alberi e dal percorso d’alzaia, sterrato, qui non ancora attrezzato a ciclabile. Ben presto si tocca l’aperta campagna e si notano, sulla destra, le varie “bocche” che rilasciano misurate quantità di acqua per gli usi agricoli. Da una paratoia, mossa da una lunga vite verticale che alza e abbassa una saracinesca, una certa quantità d’acqua sottopassa il nostro percorso e sgorga al piede dell’alzaia in una lunga e rettangolare vasca di decantazione, per poi uscire in due, tre, anche quattro direzioni diverse. Ogni bocca è indicata da una sigla che in genere si riferisce al Comune verso cui l’acqua è diretta. Sono luoghi ombrosi e refrigeranti – non a caso molte delle aree di sosta sono in corrispondenza delle bocche – per il costante moto dell’acqua.

Si transita accanto al paese di Buscate (ab. 4758, km 4), mantenendo costante la direzione lungo il canale. Ora la traccia si riduce a un esile sentiero, un po’ sconnesso ma pedalabile. Facile constatare come siano diverse le colture lungo le due sponde del canale: a nord, dove l’acqua non arriva, prevalgono il frumento, l’orzo, l’erba medica; a sud, invece, il mais e qualche prato a fieno.
Ad Arconate (ab. 6406, km 6,7), presso una chiusa e un casello di guardia del canale, ci accorgiamo che alle nostre spalle eravamo guardati da un benigno padre montano, il Monte Rosa, che, ammantato di neve, emerge sui più bassi rilievi prealpini. Da qui in avanti il percorso si presenta più agevole e confortato dalla segnaletica della Provincia di Milano, un esempio di funzionalità nel suo genere.

Credits: FlickrCC Luca Terzaroli

Andare in bicicletta sulle piste ciclabili dei dintorni di Milano: detta così non sembra un’avventura particolarmente affascinante. E invece il capoluogo lombardo ha numerosi percorsi per un turismo sostenibile, ecologico e attento alle realtà locali: per esempio il giro delle 30 cascine milanesi, o la ciclovia del canale Villoresi.

Le piste ciclabili di Milano: il Canale Villoresi

Il Canale Villoresi è una importante via d’acqua e canale d’irrigazione sviluppato nel corso del XIX secolo, che ha origine dal Ticino e corre per circa 60 km orizzontalmente da ovest a est nell’alta pianura di Milano per confluire poi nel naviglio Martesana e quindi nell’Adda.
Nella gallery sono descritti i tratti da Castano Primo a Monza e poi ancora fino a Groppello d’Adda, innestandosi nella ciclabile della Martesana.
Pubblichiamo questo itinerario grazie alla collaborazione con Ediciclo editore.
Il percorso è tratto dal libro Milano e i suoi parchi in bicicletta di Albano Marcarini

I 6 parchi di Milano in cui fare running e fitness

Se alcune zone milanesi possono essere affollate, in compenso in città c’è ampia scelta sui parchi in cui correre e allenarsi. Noi li abbiamo provati e ‘recensiti’:

Se vuoi, puoi cercare di fare kayak, canoa e canottaggio in città, trovando meno traffico.
O provare a uscire da Milano, sul Naviglio Martesana.
O ancora più fuori, nel Parco della Brughiera Briantea, o sulla bellissima ciclabile di Comabbio.

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