Le piste ciclabili di Milano: il Canale Villoresi


Superato il viale si apre uno scorcio di campagna: c’è una cascina sulla sinistra – la Cascina Messa – e c’è l’accesso all’Oasi dei Gelsi, un’iniziativa di Legambiente per ricreare un lembo del tradizionale paesaggio agrario dell’alta pianura, basato sulla coltivazione del gelso, albero un tempo fondamentale per l’alimentazione del baco da seta e, di conseguenza, la produzione del prezioso filato. Sono stati piantati a questo scopo oltre 7000 alberi di gelso. Nel frattempo siamo entrati nel perimetro del Parco Grugnotorto-Villoresi.

L’intasamento edilizio nell’area metropolitana ha impoverito le aree libere. D’altro canto, l’infittirsi del popolamento ha reso pressante la domanda di spazi verdi. Si è dovuto puntare su quegli spazi che, per varie ragioni, erano occupati da altre funzioni, poi decadute: ex-cave, zone demaniali o destinate a usi militari, zone ex-industriali. Sono vere metamorfosi del paesaggio, ovvero la mutazione, nello spazio di pochi anni, di funzioni da produttive a ricreative. Un “paesaggio artificiale” dentro il quale si riconoscono persistenze non modificabili (gli specchi d’acqua delle cave) e i tentativi di rigenerare la naturalità (boschi d’impianto recente). I tempi di costruzione di queste nuove aree verdi sono i tempi della natura, quindi molto lunghi. Ciò impedisce di avere subito un’immagine compiuta del paesaggio. Fino a quando le cortine vegetali non diverranno mature, resteranno a vista le skyline dei circostanti quartieri residenziali e commerciali.
Si sottopassa la superstrada Comasina (km 37,6) e si prosegue sempre a fianco del nostro canale. Con qualche curva che spezza la monotonia del percorso, si avvicinano le case di Nova Milanese (km 40), altro importante comune dell’alto Milanese, ubicato lungo la Strada Valassina. La strada si identifica ancora oggi con il tram che le corre parallelo; una delle ultime tramvie del Milanese. Il landmark di Nova, il suo segno di riferimento, è oggi il moderno municipio che scavalca, come un ponte, il Villoresi. Gli appassionati d’arte possono visitare, nella vicina Villa Vertua, la Collezione Permanente delle Arti del Fuoco, con opere contemporanee di scultura e di pittura eseguite “a fuoco” su ceramiche, porcellane, vetri ecc.

Credits: FlickrCC Ecomuseo Parabiago

Andare in bicicletta sulle piste ciclabili dei dintorni di Milano: detta così non sembra un’avventura particolarmente affascinante. E invece il capoluogo lombardo ha numerosi percorsi per un turismo sostenibile, ecologico e attento alle realtà locali: per esempio il giro delle 30 cascine milanesi, o la ciclovia del canale Villoresi.

Le piste ciclabili di Milano: il Canale Villoresi

Il Canale Villoresi è una importante via d’acqua e canale d’irrigazione sviluppato nel corso del XIX secolo, che ha origine dal Ticino e corre per circa 60 km orizzontalmente da ovest a est nell’alta pianura di Milano per confluire poi nel naviglio Martesana e quindi nell’Adda.
Nella gallery sono descritti i tratti da Castano Primo a Monza e poi ancora fino a Groppello d’Adda, innestandosi nella ciclabile della Martesana.
Pubblichiamo questo itinerario grazie alla collaborazione con Ediciclo editore.
Il percorso è tratto dal libro Milano e i suoi parchi in bicicletta di Albano Marcarini

I 6 parchi di Milano in cui fare running e fitness

Se alcune zone milanesi possono essere affollate, in compenso in città c’è ampia scelta sui parchi in cui correre e allenarsi. Noi li abbiamo provati e ‘recensiti’:

Se vuoi, puoi cercare di fare kayak, canoa e canottaggio in città, trovando meno traffico.
O provare a uscire da Milano, sul Naviglio Martesana.
O ancora più fuori, nel Parco della Brughiera Briantea, o sulla bellissima ciclabile di Comabbio.

> Iscriviti alla nostra newsletter compilando il form qui sotto!
Spoiler: non è invasiva, troverai solo i nostri articoli più interessanti!

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità

Potrebbe interessarti anche...