In alcuni borghi italiani la pietra non è solo materiale da costruzione ma una scelta di sopravvivenza. Case scavate pareti addossate alla roccia paesi che sembrano nascere dalla montagna invece di occuparla.
In inverno questi luoghi diventano più leggibili la luce è radente i colori si riducono le forme emergono con chiarezza.
Senza folla e senza distrazioni la pietra torna protagonista e racconta meglio il rapporto originario tra uomo e paesaggio.
Guardali nella gallery!
Rocca Calascio
Qui l’inverno è parte dell’identità del luogo. La rocca e il piccolo abitato emergono dal paesaggio spoglio come un’estensione naturale della montagna. Siamo in uno dei luoghi più suggestivi del mondo, dove è stato ambientato il film Ladyhawke. 
Le rovine della fortezza e l’edificio adiacente, ovvero la chiesa di Santa Maria della Pietà, disegnano un ambiente da romanzo medievale di cappa e spada, con panorami che d’inverno, al tramonto, diventano definitivi, di un altro mondo.
Vento freddo e silenzio riducono tutto all’essenziale. Se c’è una cosa che vale il viaggio in Italia oggi, soprattutto in inverno, è questa.
Matera
In inverno i Sassi tornano a essere un paesaggio abitato più che un’icona Il tufo assorbe la luce e restituisce toni morbidi che rendono leggibile la stratificazione di case chiese rupestri e cisterne.
Senza il rumore dei visitatori Matera mostra il suo ritmo originario fatto di silenzi e di relazioni strette tra spazi interni ed esterni. Lì c’è anche un cammino meraviglioso.
Civita di Bagnoregio
Il freddo e il vento accentuano la sensazione di sospensione In inverno. Civita appare più fragile e più autentica il ponte diventa parte dell’esperienza il vuoto intorno si fa evidente il borgo sembra davvero isolato dal resto del mondo.
È il momento in cui la precarietà diventa valore. La Tuscia, fra l’altro, è bellissima e sottovalutata.
Sorano
Sorano d’inverno è un labirinto di pietra e ombra. Le case scavate nel tufo i vicoli stretti le scale che entrano nella roccia emergono con forza quando la vegetazione si ritira. Il borgo si esplora lentamente seguendo i livelli e i cambi di luce
Pitigliano
In inverno Pitigliano perde l’effetto spettacolare e assume un carattere più severo. Le facciate crescono dalla rupe senza soluzione di continuità il borgo appare compatto quasi monolitico. È la stagione ideale per leggere la sua struttura urbana e il rapporto millimetrico tra costruito e roccia
Calcata
Piccola irregolare raccolta. In inverno Calcata torna a essere un rifugio più che una meta. La pietra grezza i vicoli stretti e le terrazze sospese sul vuoto creano un’atmosfera intima Il borgo sembra chiudersi su se stesso come in attesa
Castelmezzano
Incassato tra le Dolomiti Lucane in inverno Castelmezzano appare ancora più coerente con la roccia che lo circonda. Le case seguono le pieghe della montagna e il borgo sembra proteggersi. Senza l’adrenalina dell’estate emerge il suo carattere quotidiano.
Perché visitarli in inverno
L’inverno è la stagione in cui i borghi della pietra perdono ogni effetto scenografico e mostrano la loro struttura profonda.
Il freddo rende i volumi più netti la luce bassa disegna ombre lunghe sui muri il silenzio amplifica la sensazione di protezione e isolamento per cui questi luoghi sono nati.
Visitare un borgo di pietra in inverno significa entrare nella sua logica costruttiva capire perché è stato costruito così e perché nonostante tutto è ancora abitato,
Foto Canva
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