Con l’autunno (e l’atmosfera di Halloween), cresce la curiosità verso i borghi fantasma, paesi abbandonati che conservano le tracce di un passato interrotto. Luoghi sospesi nel tempo, dove la natura ha ripreso spazio tra muri scrostati, campanili vuoti e piazze silenziose.
Molti di questi borghi sono stati abbandonati dopo terremoti, frane o migrazioni, altri portano con sé leggende oscure e storie di fantasmi che ancora oggi alimentano la loro fama.
Craco, il re dei borghi fantasma
Tra i borghi più affascinanti e inquietanti d’Italia c’è Craco, in Basilicata. Arroccato su una collina argillosa, è stato evacuato negli anni ’80 dopo una serie di frane.
Le sue case in pietra, le strade deserte e la chiesa senza tetto creano un’atmosfera surreale. È diventato un set cinematografico amatissimo e un simbolo del fascino del silenzio.
Toscana e Campania: terre di borghi abbandonati
In Toscana, borghi come Rocca San Silvestro e Valibona testimoniano un passato fatto di miniere e resistenza. Oggi si possono visitare tra ruderi, boschi e percorsi di trekking che attraversano paesaggi straordinari.
In Campania, invece, borghi come Apice Vecchia e Roscigno Vecchia raccontano storie di terremoti e frane che hanno costretto gli abitanti a fuggire. Roscigno è conosciuta come la “Pompei del Novecento” ed è rimasta praticamente intatta.
Qui trovi invece qualche idea su itinerari nei luoghi più misteriosi d’Europa.
Storie di maledizioni e leggende oscure
Molti borghi abbandonati italiani sono circondati da leggende. In Calabria, il paese di Pentedattilo — incastonato nella roccia a forma di mano — è legato a una tragica faida del Seicento che ancora aleggia tra le sue rovine.
In Lombardia, Consonno nacque come “Las Vegas italiana”, un villaggio di divertimenti voluto da un imprenditore visionario negli anni ’60, ma fu distrutto da una frana. Oggi è un luogo surreale e spettrale, meta di fotografi e curiosi.
In Sardegna, il borgo di Lollove è avvolto da una leggenda secondo cui sarebbe condannato a rimanere per sempre piccolo e abbandonato.
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Borghi minerari e villaggi cancellati dalle catastrofi
L’Italia è disseminata di villaggi minerari abbandonati, come Naracauli in Sardegna, un tempo ricco grazie all’estrazione di lignite, oggi immerso nel silenzio.
Altri, come Fumegai in Veneto, furono ripopolati brevemente negli anni ’60 da una comunità di “figli dei fiori”, prima di essere lasciati di nuovo al loro destino.
Molti, invece, sono stati cancellati da frane o alluvioni, come Orsini Vecchio in Sardegna o Rione dei Fossi in Puglia, dove la natura ha riconquistato ogni cosa.
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Un viaggio nel silenzio
Ogni regione italiana custodisce i suoi borghi fantasma e le loro storie dimenticate. Visitandoli si ha la sensazione di attraversare il confine tra passato e presente, dove il tempo si è fermato ma le emozioni restano vive. C’è stata anche un’indagine statistica ce ne ha parlato.
Luoghi che in autunno diventano ancora più suggestivi, con le foglie che coprono le strade deserte e il vento che soffia tra finestre vuote e campanili spezzati.
Foto Maurizio Moro5153, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
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