All’estremità orientale della Svizzera, tra dolci colline e campi che si estendono a perdita d’occhio, Coira (Chur in tedesco) sorprende chi la scopre. L’aria qui sa di pietra antica e legno levigato dal tempo, e i vicoli stretti custodiscono portali dai bassorilievi sbiaditi e finestre che si affacciano su cortili nascosti.
Ogni passo sembra sollevare secoli di storie dimenticate, mentre scorci improvvisi tra tetti rossi e montagne vicine rivelano dettagli inattesi: una bottega artigiana, un piccolo arco medievale e un murale nascosto. I prati e le colline circostanti, poi, sono ricchi di sentieri escursionistici verso luoghi affascinanti e completamente inaspettati. A Coira non si visita solo un posto, si entra in una memoria viva costellata di natura: è la città più antica della Svizzera.
Cosa vedere a Coira
Scegliere Coira come propria meta di viaggio è come immergersi in secoli di storia senza sentirsi in un museo. La Cattedrale di San Lucio, per esempio, non è solo un edificio religioso: la torre gotica che svetta sopra i tetti e gli affreschi interni narrano momenti di fede e arte antica, e il silenzio che avvolge le navate invita a osservare ogni particolare con calma.
Foto di Ilia Bronskiy su Unsplash
Poco più avanti, il Castelgrande, cuore fortificato della città, consente di camminare tra cortili medievali e salire sulle torri, da cui la vista sulle case con i tetti rossi e le stradine lastricate restituisce un senso concreto del tempo che qui pare scorrere più lentamente.
Il Museo dei Grigioni, all’interno di un palazzo storico, apre finestre sul passato quotidiano della località: manoscritti, strumenti antichi e reperti raccontano come vivevano gli abitanti di Coira nei secoli, tra tradizioni, mestieri e curiosità che stupiscono ancora oggi.
Passeggiando tra vicoli stretti e piazzette raccolte, non si può non notare la Fontana di Mars, che domina una piccola piazza con la sua statua in bronzo, e i portali in pietra decorati con bassorilievi, ricchi di simboli nascosti che solo chi si ferma a osservare riesce a vedere. Piccole botteghe artigiane, librerie e caffè si affacciano sulle strade, creando angoli di vita quotidiana in cui il passato incontra il presente.
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Cosa fare a Coira, tra escursioni e feste tradizionali
Il centro di Coira offre numerosi punti di partenza per escursioni nei dintorni. Tra le più vicine ci sono il Castello di Haldenstein, con il suo percorso tra torri e mura medievali, e i sentieri che si snodano lungo la valle del Reno posteriore, ideali per camminate tranquille tra boschi e colline. È possibile anche seguire i tragitti che salgono verso le alture che abbracciano la città, posando lo sguardo su scorci affascinanti sul centro storico e sulle montagne vicine.
Per chi vuole avventurarsi un po’ più lontano ci sono la salita al Piz Beverin, dove gli occhi vengono catturati dalle cime delle Alpi retiche, e il percorso verso il Lago di Cauma, celebre per le sue acque turchesi.
Foto di Ilia Bronskiy su Unsplash
Le feste tradizionali rappresentano un altro elemento distintivo della città. Il Churer Fasnacht, il carnevale locale, anima vicoli e piazze con maschere colorate, musica e cortei, mentre mercati stagionali e sagre permettono di conoscere prodotti locali e osservare artigiani al lavoro. Celebrazioni religiose e culturali, che si tramandano da generazioni, contribuiscono a mantenere vivo il legame con la storia della comunità.
Dove si trova e come arrivare
Situata all’estremità orientale della Svizzera, nel Canton Grigioni, la città di Coira si trova tra le Alpi retiche, con le valli e i passi montani a fare da cornice. Arrivarci è semplice: l’autostrada A13 la collega alle principali città svizzere, mentre la stazione ferroviaria permette di raggiungerla direttamente da Zurigo, San Gallo o altre località della regione.
Chi arriva in aereo può atterrare a Zurigo e salire su un treno che in circa due ore e mezza porta in centro. Una volta sul posto, spostarsi è comodo: autobus urbani, taxi e zone pedonali rendono facile muoversi tra le vie storiche, mentre i parcheggi disponibili semplificano chi arriva in macchina.
Foti di copertina di David Taljat da Pexels
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