Il Friuli Venezia Giulia è una regione di confine, dove si incontrano Italia, Austria e Slovenia, dove le Alpi si mescolano con la cultura mitteleuropea e dove la storia ha lasciato tracce profonde. Questa unicità si riflette anche nelle ciaspolate: qui puoi camminare sul Monte Lussari, santuario sospeso tra tre nazioni, esplorare la Val Saisera tra resti della Grande Guerra e foreste millenarie, o raggiungere malghe dove ancora si produce il famoso formaggio Montasio.
Ciaspole in Friuli Venezia Giulia: i 15 itinerari più belli (tra 3 confini)
Le montagne friulane hanno un carattere particolare: non sono altissime come le Dolomiti, ma offrono una selvaticità e un’autenticità rare. Le Alpi Carniche e le Giulie disegnano valli profonde e strette, foreste fitte di abeti e larici, malghe isolate dove il tempo sembra essersi fermato. E poi c’è quella sensazione unica di camminare tra culture diverse: un passo e sei in Austria, un altro e sei in Slovenia.
L’accessibilità è ottima: da Udine in un’ora sei già a Tarvisio o nelle valli carniche, da Trieste in poco più raggiungi Sella Nevea e l’Altopiano del Montasio. Il Friuli è perfetto per chi cerca montagne autentiche, lontane dal turismo di massa, dove puoi ancora camminare per ore senza incontrare anima viva.
Nota sulla sicurezza: consulta sempre il bollettino valanghe e porta con te ARVA, pala e sonda quando esci dai sentieri turistici. I percorsi che ti propongo sono su itinerari segnalati, ma la montagna invernale richiede sempre rispetto.
Pronto a scoprire il Friuli Venezia Giulia sulla neve? Partiamo!
I 15 PERCORSI IN SINTESI
TARVISIANO E VAL CANALE
- Monte Lussari – Sentiero del Pellegrino 🟡 Medio
- Val Saisera – Saisera Wild Track 🟢 Facile
- Val Saisera – Rifugio Grego e Malga Sompdogna 🟢 Facile
- Val Bartolo – Verso l’Austria 🟢 Facile
- Monte Forno – Baita Senza Confini 🟡 Medio
- Rio Freddo 🟢 Facile
ALPI CARNICHE 7. Val Cellina – Rifugio Pradut 🟡 Medio 8. Forni di Sopra – Rifugio Giaf 🟢 Facile 9. Forni di Sopra – Casera Tartoi 🟡 Medio 10. Forni Avoltri – Rifugio Marinelli 🟡 Medio 11. Fielis – Malga Dauda 🟡 Medio
ALPI GIULIE E MONTASIO 12. Sella Nevea – Giro Malghe del Montasio 🟢 Facile 13. Sella Cereschiatis – Malga Glazzat 🟢 Facile
PREALPI E ALTRE ZONE 14. Piancavallo – Anello delle Malghe 🟢 Facile 15. Val d’Aupa – Casera Mezesnik 🟡 Medio
TARVISIANO E VAL CANALE: TRA TRE NAZIONI
Il Tarvisiano è il cuore del Friuli montano, dove l’Italia confina con Austria e Slovenia. Le valli sono strette e profonde, le foreste millenarie, le malghe ancora attive. Qui la montagna ha un sapore mitteleuropeo.
1. Monte Lussari – Il Santuario dei Tre Popoli
📍 Partenza: Parcheggio funivia Monte Lussari, Camporosso (900m)
⏱ Durata: 5 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 10 km
📈 Dislivello: 900m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Ampio parcheggio presso la funivia
Il Monte Lussari è uno dei luoghi più suggestivi e spirituali delle Alpi. Sulla cima (1790m) sorge un santuario mariano che è punto di incontro tra Italia, Austria e Slovenia, meta di pellegrinaggio da secoli. La leggenda narra che nel 1360 un pastore trovò sulla vetta una statuetta della Madonna, che per tre volte riapparve misteriosamente sul monte. Fu così costruita una cappella, oggi diventata santuario.
La ciaspolata parte dal parcheggio della funivia e segue il Sentiero del Pellegrino (CAI 613). Un grande cartello indica l’inizio del percorso, che costeggia inizialmente il Rio Lussari e poi inizia a salire con pendenza costante attraverso il bosco di abeti. I tornanti sono stretti e ripidi, ma ben tracciati.

Man mano che si sale, si incontrano le stazioni della Via Crucis, testimonianza della vocazione religiosa del monte. Dopo circa 2 ore si raggiunge il pianoro di Malga Lussari (1530m), dove il bosco si dirada e la vista inizia ad aprirsi. Da qui la salita prosegue con pendenza più moderata verso l’insellatura presso il Monte Prasnig, passando per una piccola cappella votiva.
Gli ultimi tornanti portano finalmente alla cima, dove il borgo alpino del Lussari appare come un presepe. Il santuario, circondato da poche case e dall’albergo, crea un’atmosfera quasi surreale. Il panorama è straordinario: Jof Fuart, Jof di Montasio, Cima del Cacciatore, e giù nella valle il paese di Tarvisio. Nelle giornate limpide si vedono anche le vette slovene e austriache.
Perché vale la pena: Esperienza spirituale e paesaggistica unica, uno dei santuari più suggestivi delle Alpi, vista su tre nazioni. Imperdibile.
2. Val Saisera – Saisera Wild Track
📍 Partenza: Parcheggio Saisera Hütte (850m)
⏱ Durata: 3 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 12 km
📈 Dislivello: 100m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Parcheggio a pagamento Saisera Hütte
La Val Saisera è una delle valli più belle e selvagge del Tarvisiano, una valle glaciale stretta e lunga che si insinua tra le Alpi Giulie. Il Saisera Wild Track è un percorso facile e ben segnalato, perfetto per famiglie e principianti, che attraversa la foresta millenaria fino ai piedi del Montasio e dello Jof Fuart.
Il percorso è quasi pianeggiante e segue la carrareccia che risale la valle. Si cammina immersi in una foresta di abeti secolari, con il torrente Saisera che scorre a fianco. Lungo il percorso, cartelli motivazionali e informativi raccontano la storia della valle e della Grande Guerra, che qui ha lasciato tracce profonde.
La valle si fa sempre più stretta e spettacolare. Alla fine, ti ritrovi ai piedi delle pareti nord del Montasio e dello Jof Fuart, imponenti e verticali. Il silenzio è totale, rotto solo dallo scricchiolio delle ciaspole e dal rumore dell’acqua sotto il ghiaccio.
Il percorso è ben battuto e sicuro, adatto anche a bambini dai 6 anni in su. Lungo la valle ci sono punti di ristoro e la possibilità di noleggiare ciaspole. È la ciaspolata perfetta per chi vuole un’esperienza completa ma senza troppa fatica.
Perché vale la pena: Valle spettacolare, percorso facile e sicuro, foresta millenaria, parete nord del Montasio. Perfetto per famiglie e principianti.
3. Val Saisera – Rifugio Grego e Malga Sompdogna
📍 Partenza: Parcheggio P6 Ghiaie, Val Saisera (900m)
⏱ Durata: 4 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 7 km (carrareccia) o 3 km (sentiero)
📈 Dislivello: 400m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Parcheggio P6 area ex polveriera
Sempre in Val Saisera, un percorso che porta al Rifugio Fratelli Grego e poi alla panoramica Malga Sompdogna. Si parte dalla Cappella Florit, dove inizia il sentiero CAI 611. Puoi scegliere se seguire la strada forestale (più lunga) o il sentiero nel bosco (più diretto ma ripido).
Il sentiero sale con alcuni tratti impegnativi ma è sempre ben segnato. Dopo circa un’ora si raggiunge il Rifugio Grego (1385m), aperto nei weekend invernali, dove puoi fermarti per una cioccolata calda o un pranzo a base di piatti tipici.
Dal rifugio, mantenendo la destra e passando vicino a una casetta verde, si imbocca una comoda carrareccia che in 15 minuti porta prima a Sella Sompdogna e poi a Malga Sompdogna (1460m). Da qui la vista sulle Alpi Giulie è spettacolare: Jof Fuart, Montasio, Mangart si mostrano in tutta la loro imponenza.
Per chi vuole prolungare, dal rifugio si può seguire il sentiero 651 fino al suggestivo Laghetto di Sompdogna, un piccolo specchio d’acqua ghiacciato circondato dalle montagne.
Perché vale la pena: Rifugio accogliente aperto d’inverno, panorama sulle Giulie, possibilità di estensione al laghetto. Ottimo rapporto fatica/panorama.
4. Val Bartolo – L’Austria a Portata di Piedi
📍 Partenza: Via della Sella, Camporosso (850m)
⏱ Durata: 4 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 15 km
📈 Dislivello: 400m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Via della Sella
La Val Bartolo è una valle stretta e pittoresca che sale verso l’Austria, punteggiata di baite tradizionali che d’inverno sembrano uscite da una fiaba. Il percorso è facile, adatto a famiglie, e il comune di Tarvisio pulisce la strada fino all’inizio del pianoro.
Si parte seguendo una mulattiera che costeggia il torrente Bartolo. Il primo tratto è in ombra, con alcuni punti dove si vedono una palestra di roccia e targhe commemorative. Quando si arriva alla piana, il paesaggio si apre: gli stavoli sparsi nel prato innevato creano un’atmosfera da cartolina.

La strada piega poi a sinistra e sale più decisa nel bosco, con alcuni tornanti, fino a raggiungere la Sella di Bartolo (1200m), punto di confine con l’Austria. Da qui puoi continuare in territorio austriaco oppure goderti il panorama e tornare indietro.
Lungo il percorso vale assolutamente la pena fermarsi alla Baita di Beatrice, famosa per il cibo ottimo e i bombardini caldi da gustare davanti al caminetto. È uno di quei posti che fanno la differenza tra una semplice camminata e un’esperienza da ricordare.
Perché vale la pena: Valle fiabesca con baite tradizionali, facilità assoluta, Baita di Beatrice per sosta golosa. Perfetto per famiglie.
5. Monte Forno – Baita Senza Confini tra Tre Stati
📍 Partenza: Poscolle (1050m)
⏱ Durata: 6 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 15 km
📈 Dislivello: 600m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Spiazzo a Poscolle
Una ciaspolata davvero speciale che porta al punto esatto dove Italia, Slovenia e Austria si incontrano. Sulla cima del Monte Forno (1.508m) si trova un capitello in legno, simbolo di unione tra i tre popoli.
Il percorso inizia lungo una strada forestale che alterna tratti rettilinei nel bosco a tornanti. Lungo il cammino si incontrano resti della Prima Guerra Mondiale: trincee, postazioni, testimonianze di una storia dolorosa. A un bivio si trova l’indicazione per la Madonna della Neve, che vale la pena visitare al ritorno.
Si prosegue fino a una bellissima conca dove sorge la Baita Senza Confini, in un paesaggio da fiaba. Da qui il percorso continua attraverso una splendida abetaia fino all’ultima salita che porta in cima.
Dalla vetta, il panorama è unico: puoi vedere contemporaneamente territorio italiano, sloveno e austriaco. Le valli si aprono tutte intorno, le vette si susseguono all’orizzonte. È un posto carico di significato, dove i confini diventano solo linee su una mappa e la montagna unisce invece di dividere.
Perché vale la pena: Esperienza unica al confine di tre nazioni, Baita Senza Confini, storia e paesaggio. Per chi cerca qualcosa di speciale.
6. Rio Freddo – Valle Nascosta
📍 Partenza: Rio Freddo, presso la chiesa (900m)
⏱ Durata: 3 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 10 km
📈 Dislivello: 200m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Presso la chiesa di Rio Freddo
La valle del Rio Freddo è un angolo poco conosciuto del Tarvisiano, ma chi la scopre ne rimane incantato. È una valle stretta e silenziosa, dove regna la pace e la natura è ancora selvaggia.
Il percorso segue il sentiero CAI 618 che risale la valle seguendo il torrente. Si cammina tra pini, larici e faggi, in un paesaggio che cambia ad ogni curva. Dopo circa 2 km, la valle si apre in tutta la sua bellezza: Cima delle Cenge, Cima Bella, Cima del Vallone e la Cima delle Rondini si mostrano tutt’intorno. Sullo sfondo, lo Jof Fuart domina con la sua mole imponente.
Il percorso termina in un’ampia radura dove si trova una malga chiusa d’inverno, al bivio con il sentiero 615. È il punto perfetto per una pausa prima del rientro, magari seduti sulla neve a contemplare il silenzio e la bellezza della valle.
Perché vale la pena: Valle poco conosciuta e silenziosa, facilità, panorami sullo Jof Fuart. Per chi cerca solitudine e autenticità.
ALPI CARNICHE: MALGHE E RIFUGI D’ALTA QUOTA
Le Alpi Carniche sono il confine naturale con l’Austria. Qui le valli sono profonde, i boschi fitti, le malghe ancora operative. È la montagna autentica, quella che conserva tradizioni secolari.
7. Val Cellina – Rifugio Pradut da Claut
📍 Partenza: Pian di Muscon, Lesis (630m)
⏱ Durata: 5 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 12 km
📈 Dislivello: 800m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Parcheggio Pian di Muscon
Il Rifugio Pradut (1430m) è un balcone spettacolare sulla Val Cellina e sulla piana di Claut, con vista sul Monte Duranno e sulla Cima dei Preti. Si parte dal parcheggio di Pian di Muscon e si può scegliere tra due percorsi: la strada forestale con lunghi tornanti (più facile) o il sentiero 960A che sale direttamente nel bosco.
La salita è costante ma regolare. La strada forestale è comoda e panoramica, mentre il sentiero è più diretto ma richiede più allenamento. Entrambi portano al rifugio dopo circa 2 ore e mezza-3 ore.
Il Rifugio Pradut è aperto anche d’inverno con possibilità di pernottamento, e offre cucina tipica con ingredienti locali. La vista dalla terrazza del rifugio è una delle più belle del Friuli: la Val Cellina si apre sotto di te, circondata da vette maestose.
Perché vale la pena: Rifugio accogliente aperto d’inverno, panorama spettacolare sulla Val Cellina, possibilità di pernottamento. Per chi cerca un’esperienza completa.
8. Forni di Sopra – Rifugio Giaf nelle Dolomiti Friulane
📍 Partenza: Parcheggio Chiandarens (950m)
⏱ Durata: 3 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 7 km
📈 Dislivello: 450m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Parcheggio a Chiandarens
Forni di Sopra è la porta delle Dolomiti Friulane, e il Rifugio Giaf (1400m) è una delle mete più belle e accessibili della zona. Il percorso segue il sentiero 346 o la carrareccia che sale attraverso il bosco.
Dopo pochi minuti si passa vicino alla fornace Davaras, usata fino a pochi anni fa per produrre calce. Si continua nel bosco con pendenza moderata. La carrareccia sale con tornanti regolari, mentre il sentiero è più diretto ma leggermente più ripido.
Arrivati al Rifugio Giaf, ci si trova su un ripiano boscoso circondato da torrioni, guglie e rocce tipiche delle Dolomiti. L’ambiente è spettacolare, con le pareti dolomitiche che si ergono tutt’intorno. D’inverno il rifugio è chiuso, ma il percorso rimane bellissimo.

Dopo la ciaspolata, vale la pena visitare i due piccoli musei di Forni di Sopra, che raccontano le antiche tradizioni agricole e tessili del territorio. Sono il frutto della passione degli abitanti locali e conservano storie che altrimenti andrebbero perdute.
Perché vale la pena: Dolomiti Friulane, percorso facile ma panoramico, musei tradizionali a Forni. Perfetto per una giornata completa cultura e natura.
9. Forni di Sopra – Casera Tartoi
📍 Partenza: Piazza di Vico, Forni di Sopra (900m)
⏱ Durata: 6 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 8 km
📈 Dislivello: 800m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Piazza di Vico
Casera Tartoi è una delle casere più belle di Forni di Sopra, situata in una splendida conca alpestre tra le pendici del Monte Piova e del Monte Tiarfin. Il percorso segue il sentiero 208 che sale costantemente attraverso boschi di abete e larice intervallati da antichi stavoli.
La salita alterna tratti ripidi ad altri più dolci, permettendo di recuperare fiato. Con fortuna si possono incontrare caprioli, camosci e cervi. Dopo diversi tornanti si giunge a un bivio: dritto per Casera Tartoi, a sinistra per Casera Tragonia.
Casera Tartoi (1700m) dispone di cucina, caminetto, tavoli e camere, ed è aperta anche durante i weekend invernali con possibilità di pernottamento. Qui puoi gustare dolci e specialità locali, perfetti dopo la fatica della salita. Il panorama sulle Dolomiti Friulane ripaga ogni sforzo.
Perché vale la pena: Casera accogliente aperta d’inverno, panorama sulle Dolomiti Friulane, possibilità di pernottamento. Per chi cerca un’esperienza autentica di malga.
10. Forni Avoltri – Rifugio Marinelli sotto il Coglians
📍 Partenza: Rifugio Tolazzi (1340m)
⏱ Durata: 4,5 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 6 km (sentiero) o 14 km (carrareccia)
📈 Dislivello: 780m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Rifugio Tolazzi
Il Rifugio Marinelli (2120m) è uno dei rifugi più famosi del Friuli, situato ai piedi del Monte Coglians (2780m), la vetta più alta della regione. Costruito nel 1901, è dedicato a Giovanni Marinelli, geologo e primo presidente della SAF.
Si parte dal Rifugio Tolazzi seguendo il sentiero CAI 143 o la strada forestale più lunga ma meno ripida. Il sentiero sale costantemente nel bosco fino al Piano dei Buoi, dove il bosco si dirada lasciando spazio a un vallone mozzafiato. Superata la Casera Moraret (1682m), la pendenza aumenta con serpentine che portano alla Forcella Moraret.
Dalla forcella, in pochi minuti si raggiunge la terrazza panoramica del Rifugio Marinelli. Il panorama sul gruppo del Coglians è spettacolare. Il rifugio d’inverno è chiuso, ma l’emozione di arrivare qui con le ciaspole è impagabile.
Perché vale la pena: Rifugio storico sotto la vetta più alta del Friuli, panorami sul Coglians, ambiente d’alta montagna. Per escursionisti con buon allenamento.
11. Fielis – Malga Dauda con Vista sulla Val Bût
📍 Partenza: Piazza 19 Maggio, Fielis (700m)
⏱ Durata: 3 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 8 km
📈 Dislivello: 600m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Piazza 19 Maggio a Fielis
Fielis è un piccolo borgo della Val Bût, punto di partenza per questa bellissima ciaspolata che regala panorami su Coglians, Sernio, Grauzaria e Amariana. Si parte dalla piazzetta seguendo il segnavia CAI 157 lungo via Val.
Dopo circa mezzo chilometro si raggiunge un terrazzamento con gli stavoli Fielis Sezza, antichi casolari ben conservati. Il sentiero prosegue nel bosco con pendenza sostenuta ma regolare. In circa un’ora si raggiunge il Laghetto Dauda e subito dopo la Malga Dauda (1300m), da cui si apre uno spettacolare panorama sulla valle del But e sulle Alpi circostanti.
Per chi vuole, è possibile proseguire verso Malga Meleit (1 ora) o salire sulla cima del Monte Dauda per una vista ancora più completa. Dopo l’escursione, consiglio di fermarsi al bar trattoria Monte Dauda a Fielis per assaggiare il piatto tipico “file e daspe”, ricetta tradizionale del borgo.
Perché vale la pena: Borgo caratteristico, panorama sulla Val Bût, possibilità di estensioni, trattoria tipica. Per chi cerca autenticità e tradizione.
ALPI GIULIE E MONTASIO: TRA FORMAGGI E VETTE
L’Altopiano del Montasio è famoso per il formaggio omonimo prodotto qui da secoli. Ma è anche un paradiso per le ciaspole, con malghe sparse e viste sullo Jof di Montasio.
12. Sella Nevea – Giro delle Malghe del Montasio
📍 Partenza: Sella Nevea, presso caserma GdF (1140m)
⏱ Durata: 5 ore (anello)
📏 Lunghezza: 12 km
📈 Dislivello: 450m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Presso la caserma della Guardia di Finanza
Il giro delle malghe del Montasio è una delle ciaspolate più belle e panoramiche del Friuli. L’Altopiano del Montasio (1500-1600m) è stato utilizzato per la monticazione fin dal Medioevo, e qui si produce il famoso formaggio Montasio dal 1200.
Si parte risalendo una vecchia pista da sci fino a incontrare la pista forestale. Attraverso tornanti regolari si raggiunge Casera Cregnedul, incorniciata da un anfiteatro di vette. Da qui, seguendo le indicazioni “giro delle malghe”, si prosegue in piano attraverso boschi e radure fino a Casera Larice, poi le Casere Parte di Mezzo e infine l’ampio altopiano con il Rifugio Brazzà.
Il panorama è spettacolare: il versante meridionale dello Jof di Montasio domina la scena, e in lontananza si vede l’imponente Canin. Per il rientro si segue la strada forestale che scende verso Sella Nevea, prima in ambiente aperto poi immersi nel bosco.
Perché vale la pena: Altopiano storico del formaggio Montasio, giro ad anello vario, panorami sullo Jof. Ciaspolata completa e appagante.
13. Sella Cereschiatis – Malga Glazzat
📍 Partenza: Sella Cereschiatis (1350m)
⏱ Durata: 4 ore (A/R)
📏 Lunghezza: 9 km
📈 Dislivello: 400m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Sella Cereschiatis
Malga Glazzat offre uno straordinario punto d’osservazione sulle Alpi Carniche e Giulie: Zuc del Bôr, Monte Cavallo, Jôf di Montasio e Mangart. Si parte da Sella Cereschiatis seguendo la strada forestale che si addentra nel bosco con dolci saliscendi.
Superati un paio di canaloni, la strada inizia a salire più decisamente con alcuni tornanti fino a raggiungere un ampio pascolo presso Malga Glazzat Bassa (1550m). Proseguendo si incontra un bel crocifisso con vista spettacolare sulle Crete di Gleris.
Da qui si può scegliere se continuare lungo la carrareccia o affrontare la serpentina finale che porta a Malga Glazzat Alta (1750m). D’inverno la malga è chiusa, ma all’esterno ci sono tavoli e panche da cui ammirare il panorama a 360 gradi.
Perché vale la pena: Panorama eccezionale su Carniche e Giulie, percorso dolce, malga panoramica. Perfetto per chi cerca viste spettacolari senza troppa fatica.
PREALPI E ALTRE ZONE
Il Friuli offre anche zone prealpine bellissime per le ciaspole, come Piancavallo e la Val d’Aupa.
14. Piancavallo – Anello delle Malghe
📍 Partenza: Piancavallo, via Maset (1300m)
⏱ Durata: 4 ore (anello)
📏 Lunghezza: 12 km
📈 Dislivello: 400m
🎯 Difficoltà: 🟢 Facile
🅿️ Parcheggio: Via Maset
L’Altopiano di Piancavallo offre panorami spettacolari sulla pianura pordenonese e, nelle giornate limpide, si intravede il mare. Il percorso attraversa diverse malghe storiche, un tempo utilizzate dai malgari per rifugio e produzione di formaggi.
Si segue il sentiero 985 “Passeggiata delle Malghe” che parte vicino a una centralina elettrica. Il percorso attraversa il bosco con una breve salita fino alla sella panoramica tra Colle delle Lastre e Col Spizzat, da cui si apre una vista mozzafiato sulla pianura.

Si continua verso Casera Caseratte, poi si sale verso i ripetitori da cui si gode di una vista a 360° sull’Alpago e sulla pianura. L’itinerario prosegue verso Casera Valfredda, i prati della Casera del Medico e il rudere della Casera Barzan, fino a raggiungere la strada del Collalto. Da qui si torna verso Piancavallo completando l’anello.
Perché vale la pena: Malghe storiche, vista sulla pianura e mare, anello vario. Perfetto per chi cerca panorami diversi dalle solite montagne.
15. Val d’Aupa – Casera Mezesnik e Puanina Tour
📍 Partenza: Parcheggio P2, Ugovizza (950m)
⏱ Durata: 3,5 ore (anello)
📏 Lunghezza: 8 km
📈 Dislivello: 400m
🎯 Difficoltà: 🟡 Medio
🅿️ Parcheggio: Parcheggio P2 Ugovizza
Questo percorso fa parte del Puanina Tour, un affascinante circuito che collega malghe e rifugi del vallone di Ugovizza. “Puanina” in dialetto locale significa alpeggio, e questo tour celebra i legami tra la gente e il territorio.
Si scende verso il greto del torrente Rauna, poi si risale dal lato opposto lungo una carrareccia che sale con tornanti fino a Malga Priu. Qui si trovano le suggestive tree house a forma di pigna, sospese da terra con vista sulle montagne (in estate è possibile pernottarci).
Dalla malga si prosegue verso Sella Collarice attraverso il sottobosco, poi si intercetta la carrareccia per Casera Mezesnik. La salita continua con tornanti fino alla radura della casera, da dove si apre un panorama spettacolare su Sagran, Osternig, Acomizza, Mangart, Lussari, Montasio, Cacciatore, Jof Fuart e Jof di Miezegnot.
Per il rientro si segue la carrareccia verso Sella Collarice, attraversando la Val Rauna con le sue baite pittoresche fino al Rifugio Gortani, perfetto per una pausa rigenerante.
Perché vale la pena: Tree house uniche, anello del Puanina Tour, panorami su tutte le Giulie, Rifugio Gortani. Esperienza completa tra natura e innovazione.
INFORMAZIONI PRATICHE
Quando Andare: Il Calendario
DICEMBRE
✅ Neve già presente sopra i 1200m
✅ Tarvisiano e Forni attivi
⚠️ Possibile ancora poca neve in alcune valli
Migliori zone: Tarvisiano, Sella Nevea
GENNAIO-FEBBRAIO
✅ Periodo perfetto, neve ovunque
✅ Tutte le zone attive
✅ Temperature rigide ma neve stabile
Migliori zone: Tutte, è l’alta stagione
MARZO
✅ Clima più mite, più sole
✅ Neve ancora abbondante in quota
⚠️ Fondovalle inizia a sciogliersi
Migliori zone: Percorsi sopra i 1400m
APRILE
✅ Ultime nevi, clima primaverile
⚠️ Solo percorsi sopra i 1600m
Migliori zone: Montasio, Marinelli, alta Val Saisera
FAQ – DOMANDE FREQUENTI
Serve l’ARVA per le ciaspolate in Friuli Venezia Giulia?
Per i percorsi turistici qui descritti non è obbligatorio, ma consulta sempre il bollettino valanghe. In caso di uscita fuoripista è obbligatorio ARVA, pala e sonda.
Quali sono le ciaspolate più facili in Friuli?
Val Saisera (Saisera Wild Track), Val Bartolo, Rio Freddo, Giro Malghe Montasio, Piancavallo. Tutte con poco dislivello e adatte a famiglie.
Dove ciaspolare con i bambini in Friuli?
Val Saisera è LA destinazione family per eccellenza: percorso pianeggiante, ben battuto, sicuro, con punti di ristoro. Anche Val Bartolo e Piancavallo sono ottime scelte.
Il Monte Lussari è fattibile per principianti?
No, richiede buon allenamento per i 900m di dislivello. Se sei sedentario inizia con percorsi più facili. Chi ha esperienza di trekking estivo può affrontarlo.
Quando c’è più neve in Friuli?
Gennaio e febbraio sono i mesi migliori. Il Tarvisiano garantisce neve abbondante anche a quote più basse, le Carniche sono ottime da metà dicembre.
Il Friuli è affollato?
No, è una delle regioni meno affollate per le ciaspole. Solo Monte Lussari e Val Saisera nei weekend possono avere più gente, ma niente a che vedere con Dolomiti altoatesine o Asiago.
Posso attraversare il confine con le ciaspole?
Sì, in molti punti (Monte Forno, Val Bartolo, Sella Cereschiatis). Porta sempre un documento d’identità valido.
CONCLUSIONE
Il Friuli Venezia Giulia è una scoperta continua per chi ama le ciaspole. Ogni valle ha la sua storia, ogni malga racconta tradizioni secolari, ogni vetta regala panorami che abbracciano tre nazioni. Il Tarvisiano con le sue valli che toccano Austria e Slovenia, le Carniche con i loro rifugi d’alta quota, l’Altopiano del Montasio con le sue malghe storiche.
Ciò che rende speciale il Friuli è questa dimensione di confine, dove le culture si mescolano e la montagna unisce invece di dividere. Puoi camminare sul Monte Lussari, santuario condiviso da tre popoli, esplorare la Val Saisera sotto le pareti del Montasio, raggiungere il Monte Forno dove Italia, Austria e Slovenia si toccano. Ogni ciaspolata qui è anche un viaggio nella storia e nella cultura mitteleuropea.
E poi c’è l’autenticità: il Friuli è ancora lontano dal turismo di massa, le malghe producono formaggio come secoli fa, i rifugi sono familiari e accoglienti, i sentieri spesso deserti anche nei weekend. È la regione perfetta per chi cerca la montagna vera, quella che ti accoglie senza fronzoli ma con genuinità.
Il nostro consiglio? Se vieni da fuori regione, basa le tue escursioni a Tarvisio o Forni di Sopra: da lì hai accesso a decine di percorsi diversi. Inizia con la Val Saisera per prendere confidenza, poi avventurati verso il Lussari o il Marinelli per emozioni più forti. E non trascurare le valli meno conosciute come Rio Freddo o Val Bartolo, dove troverai solitudine e pace.
Il Friuli ti aspetta con le sue montagne di confine, i suoi tre popoli amici, le sue foreste millenarie. Vieni a scoprirlo sulla neve.
Buone ciaspolate tra tre nazioni! 🏔️❄️
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