Il cammino più spirituale d’Italia non è dove pensi: la Via degli Abati

La via degli Abati, che da Pavia conduce a Pontremoli passando per l abbazia di San Colombano di Bobbio, è un antico cammino di pellegrinaggio conosciuto anche come via Francigena di montagna

Un cammino che unisce spiritualità, natura e storia. La Via degli Abati, conosciuta anche come Francigena di Montagna, è uno degli itinerari più antichi e affascinanti d’Italia. Si snoda per circa 192 chilometri, collegando Pavia a Pontremoli e attraversando quattro regioni — Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria e Toscana — lungo i crinali e le valli appenniniche che un tempo venivano percorse da monaci e pellegrini diretti a Roma.
Un percorso che, ancora oggi, conserva la sua autenticità: silenzioso, aspro, profumato di boschi e di terra, lontano dai flussi turistici della più nota Via Francigena.

La Via degli Abati: l’altra Francigena tra Pavia e Pontremoli

La Via degli Abati risale al VII secolo, quando il Regno Longobardo estese la propria influenza dal Nord Italia verso il centro della penisola. Era la strada usata dagli abati e dai monaci dell’abbazia di San Colombano di Bobbio, centro spirituale e culturale di enorme importanza, per raggiungere Roma e le comunità religiose sorelle.
Nel Medioevo divenne un itinerario fondamentale per il transito di pellegrini e mercanti, che preferivano questi percorsi interni e montani ai più esposti itinerari di pianura.
Oggi la via è un cammino certificato, riscoperto negli anni Novanta grazie allo studioso Giovanni Magistretti, e fa parte della Rete dei Cammini Francigeni, che valorizza i grandi percorsi storici d’Europa.

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Il percorso: 192 km tra boschi e borghi

L’itinerario si sviluppa in otto tappe principali, alternando sentieri, carrarecce e strade bianche, attraversando la Val Trebbia, la Val Nure, la Val Ceno e la Val Taro fino alla Val di Magra, dove si incontra la Francigena principale.

  • Tappa 1: Pavia – Broni (29 km)
    Si parte dal Duomo di Pavia e si attraversano le colline dell’Oltrepò pavese, tra vigneti e antiche pievi romaniche.

  • Tappa 2: Broni – Pieve di Montarsolo (26 km)
    Lungo il cammino si incontrano piccoli borghi e le prime salite verso l’Appennino.

  • Tappa 3: Pieve di Montarsolo – Bobbio (27 km)
    Il cuore spirituale del percorso: l’abbazia di San Colombano accoglie ancora oggi pellegrini e viandanti.

  • Tappa 4: Bobbio – Groppallo (21 km)
    Un tratto panoramico tra boschi di faggio e castagno.

  • Tappa 5: Groppallo – Bardi (22 km)
    Si entra in territorio parmense, tra pascoli e fortezze medievali.

  • Tappa 6: Bardi – Borgo Val di Taro (25 km)
    Un itinerario ricco di fascino storico e gastronomico.

  • Tappa 7: Borgo Val di Taro – Borgotaro di Santa Maria del Taro (23 km)
    Il tratto più “selvaggio”, con pendenze impegnative e panorami spettacolari.

  • Tappa 8: Borgotaro – Pontremoli (19 km)
    Discesa verso la Toscana e incontro con la Via Francigena, chiusura ideale del viaggio.


Un cammino autentico e poco battuto

Rispetto ad altri cammini più conosciuti, la Via degli Abati offre un’esperienza più intima e spirituale, perfetta per chi cerca silenzio, solitudine e natura.
Le tappe sono ben segnalate e attraversano paesaggi molto diversi — boschi, crinali, borghi, castelli e pievi romaniche — ma anche tratti più impegnativi e isolati, che richiedono una buona preparazione fisica o almeno spirito d’adattamento.
Molti camminatori la scelgono proprio per la sua autenticità: qui non ci sono folle di pellegrini, ma incontri genuini con le comunità locali e un contatto profondo con l’ambiente appenninico.

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Come organizzare il viaggio

Sul sito ufficiale www.viadegliabati.com si trovano mappe, altimetrie, punti tappa, strutture ricettive e tracce GPX.
L’associazione Via degli Abati APS (sede a Borgo Val di Taro, Piazza Manara 7) organizza anche accoglienza diffusa, eventi e camminate collettive per far conoscere i tratti meno frequentati.
Il periodo migliore per intraprendere il cammino è da aprile a ottobre, quando i sentieri sono più praticabili e i rifugi aperti. In autunno, i boschi di castagno offrono paesaggi da cartolina.

Un cammino da vivere, non solo da percorrere

Camminare sulla Via degli Abati significa entrare in un tempo sospeso: quello in cui ogni passo era un atto di fede, e ogni borgo una scoperta.
Non è solo una via di pellegrinaggio: è una via umana, che racconta la storia del nostro Appennino e invita a riscoprire la lentezza, la fatica, la bellezza della semplicità.
(Credits: Viadegliabati, 

 

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