Running e filosofia: ‘Correre con il branco’ di Mark Rowlands

Tutti noi corriamo, e ci piace un sacco. Ma ci siamo mai chiesti perché corriamo? Cioè: ci siamo mai chiesti perché ci alziamo all’alba, saltiamo le pause pranzo o usciamo al buio la sera, ci infiliamo le scarpette da running e cominciamo a correre?

Sì, correre fa dimagrire. Tiene in forma il cuore, certo. Mantiene in salute le ossa, senza dubbio. Tonifica i muscoli, ovviamente. Ma siamo sicuri che corriamo per ottenere qualcosa?

Questa è la domanda che si è posto Mark Rowlands, che di mestiere fa il filosofo ed è pagato per pensare alla verità delle cose. E la risposta a cui è giunto è che no, noi non corriamo per ottenere qualcosa. Noi corriamo perché ci rende felici. Felici di quella felicità infantile, gratuita, primigenia che sperimentiamo quando siamo bambini e poi, diventando grandi, dimentichiamo.

Il motivo è chiaro, almeno a chi lo vuol vedere: viviamo in una società in cui ogni attività è sempre, per forza, funzionale. Funzionale a raggiungere od ottenere qualcosa d’altro: dimagrire, guadagnare soldi, assicurarsi una vecchiaia in salute, vincere.

E invece la corsa è altro, secondo Rowlands: è un’attività gratuita, la cui finalità è insita in se stessa. Corriamo per correre, corriamo perché correre ci rende felici senza secondi fini.

Certo, anche Rowlands ha cominciato a correre per un motivo esterno da sé: aveva un cane che gli demoliva l’appartamento e l’unico modo per placarlo era sfiancarlo con la corsa (è parte del suo primo libro “Il lupo e il filosofo”). Ma poi, all’alba dei 50 anni e di una maratona da affrontare praticamente senza allenamento (è questa la trama narrativa di “Correre con il branco“), Rowlands ha cominciato a cercare l’essenza profonda della corsa. E ce la racconta nelle 200 pagine di questo libro in cui con nonchalance passa da paesaggi naturali mozzafiato ad aneddoti personali, a ragionamenti insieme ad alcuni dei maggiori filosofi della storia.

Perché di filosofi e di filosofia in questo libro ce ne sono e parecchi: Platone, Spinoza, Heidegger, Schopenhauer… Ma soprattutto c’è l’analisi filosofica della maratona, la divisione di quei famigerati 42 km in 4 fasi, ciascuna delle quali corrispondenti al pensiero di un filosofo: da Spinoza e da una totale consapevolezza di sé, a Sartre e al totale dissolvimento del sé, passando per il dualismo di Cartesio e il pensiero di Hume. Il libro costa 18 euro (ma c’è anche l’e-book), e li vale anche solo per questo modo di vedere la maratona che ci avvicina parecchio alla verità delle cose.

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