Majella con i bambini: 6 cose da fare per una vacanza esaltante nella natura

Per un vero viaggio avventura in famiglia, girare per la Majella con i bambini è una delle cose migliori che si possono fare in Italia. Noi lo abbiamo provato e ve lo raccontiamo qui, segnalando 6 cose da fare e vedere con i bambini in questa zona d'Abruzzo splendida e anche poco frequentata.

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Visitare la Majella con i bambini è divertentissimo e ci sono 6 cose da fare per una vacanza esaltante nella natura in questa zona di Abruzzo.
L’Abruzzo ci piace molto, non lo nascondiamo. È la regione più selvaggia d’Italia, quasi interamente occupata da parchi nazionali e non. Si possono fare avventure, esplorazioni in solitaria, attività sportive outdoor tra fiume, mare e montagna. Si mangia benissimo e il turismo che c’è non si vede, soprattutto nelle zona montane.
E la popolazione è fiera e accogliente; il terremoto ha più volte devastato la regione, ma gli abruzzesi non si sono persi d’animo e hanno creato un percorso a dir poco inedito, un cammino sui luoghi del terremoto, che è uno dei trekking più belli d’Italia.

La Majella con i bambini: 6 cose da fare per un viaggio nella natura in Abruzzo

La Majella è una sintesi (mare a parte) di tuto questo. Un luogo dove la natura domina tutto e ci trasmette la sua forza e i suoi benefici. Un posto ideale per un viaggio con i bambini diverso dal solito (qui puoi leggere i nostri suggerimenti su 10 mete poco affollate per una vacanza fra natura, sport e fitness.

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Un viaggio dalle parti della Majella con i bambini può diventare una straordinaria avventura. Un’immersione nella natura indimenticabile (leggi qui i 6 modi per fare amare la natura ai bambini). Un viaggio che quando finisce ti fa pensare “l’anno prossimo ci devo tornare”.
Noi ci siamo stati e vi raccontiamo cosa fare per godersi una vacanza into the wild:
1. Escursione nella valle dell’Orfento
2. Sant’Eufemia, la città del gioco
3. Roccacaramanico e il Bosco di Lama Bianca
4. La sorgente del Pescara

5. Il Sentiero dello Spirito 
6. La Sagra del Cinghiale e le altre feste

 

1. Escursione nella valle dell’Orfento

Da Caramanico Terme parte una fitta rete di sentieri che si inoltrano nella valle dell’Orfento. Un  mondo selvaggio che si sviluppa attorno al fiume nascosto nelle gole che lo sovrastano.
La Majella con i bambini può essere una vacanza esaltante anche dal punto di vista fisico. C’è un bel trekking per tutta la famiglia, denominato ‘le Scalelle’,  che parte dal Centro Visite della Valle dell’Orfento e si snoda per poco meno di 2 km costeggiando il corso d’acqua.

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Si percorre in 1 ora e mezza, con 90 metri di dislivello in salita e 120 m in discesa.  È una passeggiata al fresco fra ponti, guadi sui sassi, enormi formazioni  rocciose, angoli in cui entrare in acqua, cascatelle che scendono della cima della gola.
Breve, intenso, imperdibile.

 

2. Sant’Eufemia, la città del gioco

Il cartello che vi accoglie a Sant’Eufemia è illuminante sullo stile di vita di questo piccolo paese a pochi chilometri da Caramanico Terme: “Rallentare – In questo paese i bambini giocano ancora per strada”.

La via principale ospita un centro pubblico per l’animazione dei bambini.  Ci sono gruppi che organizzano escursioni a piedi e in bici dedicate ai più piccoli.
E soprattutto la piazza principale, dedicata a tutti gli emigranti, è una gigantesca mappa di Risiko!, la più grande del mondo. Ci si può sbizzarrire a correre fra la Kamchatka e il Quebec, o partecipare ai tornei periodici che si organizzano qui, con tanto di tribuna per gli spettatori.

3. Roccacaramanico e il Bosco di Lama Bianca

Poco oltre Sant’Eufemia a Majella parte un percorso a piedi che entra nel bosco della Riserva Naturale di Lama Bianca. Si parte dalla Fonte Lama Bianca e dopo un chilometro circa si approda alla Fonte della Fratta. Ci si impiega circa 1 ora e mezza, con 200 metri di dislivello sia in salita che in discesa.
Il percorso si snoda in mezzo a una fitta vegetazione che sembra proiettarvi nelle Alpi, è adatto a bambini e anche a disabili in carrozzella.
Arrivati alla fine ci si può spostare (in auto) per uno spuntino a Roccacaramanico. È un piccolissimo gioiello in pietra sospeso su un crinale che, seduti nella piazzetta-balcone mentre mangiate formaggi e salumi locali, vi mostrerà tutto il versante della Lama Banca che avete percorso.

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Poco più in là si può proseguire fino al Passo San Leonardo, a 1282 metri slm. Un gran bel posto dove rigenerarsi anche solo restando sdraiati nei prati immensi.

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In estate è un punto di riferimento per passeggiate in mezzo alle pecore dei greggi che pascolano (la Piana delle Orchidee), mentre in inverno si può sciare, grazie a un piccolo impianto sciistico.

 

4. La sorgente del Pescara

Fra il Parco Nazionale della Majella e quello del Gran Sasso e dei Monti della Laga si nascondono le sorgenti del fiume Pescara.
Niente a che fare con la classiche fonti montane di un fiume. O meglio, l’acqua nasce sulle montagne della Laga circostanti ma scorre sottoterra prima di arrivare in questa piccola oasi appena fuori la cittadina di Popoli. Qui riemerge grazie al fenomeno carsico e alimenta il fiume Pescara che va a sfociare nell’omonima città sull’Adriatico.

Anatra e polle: alle sorgenti del fiume Pescara #abruzzo

Un post condiviso da Martino De Mori (@martinodemori) in data:

Si può fare una breve passeggiata (circa mezz’ora) nella Riserva Naturale delle Sorgenti del Pescara immersi in un bosco che circonda il corso d’acqua. A partire dalle buche da cui sgorga il fiume ribollendo in modo spettacolare, in un tratto limpidissimo in cui i colori emergono in tutto il loro splendore naturale.Qui ci sono anche della panchine in cui fare un pic nic, e un piccolo chalet che cucina arrosticini.

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5. Il Sentiero dello Spirito, le passeggiate

L’Abruzzo è terra di grotte, eremi, rifugi remoti e sacri. Nella zona della Majella ce ne sono davvero tanti, al punto che è stato tracciato il Sentiero dello Spirito, un cammino di 4 giorni sulle tracce dei luoghi in cui visse da eremita Pietro da Morrone, che nel 1294 diventò papa con il nome di Celestino V.
Non è il caso di farlo con i bambini, ma un trekking verso un eremo è se siete sulla Majella. Un percorso semplice ma suggestivo è quello che parte da Decontra, nella zona nord del Parco della Majella, e porta all’Eremo di San Bartolomeo in Legio.

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Si camina per un’ora circa nel cuore della Valle Giumentina, con vista sulle vette più alte, fino al rifugio dei pellegrini. Che non è altro che una grotta scavata nella roccia, con una scalinata, affreschi e una nicchia con altare. Venne abitata da Celestino V nel 1250, che la ricostruì su un precedente eremo in rovina.
È un luogo di tranquillità assoluta, che tocca il cuore.

 

6. La Sagra del Cinghiale e le altre feste

La cucina abruzzese è fra le migliori d’Italia, legata alla tradizione della pastorizia (gli arrosticini di pecora sono il piatto più iconico) e a quella contadina (la qualità della pasta non ha eguali nel mondo).
Il modo migliore per provarla è partecipare alle tantissime sagre che si tengono tutto l’anno. A partire da quella del cinghiale che si tiene lungo tutto il mese di agosto a Pennapiedimonte, borgo arroccato a 660 metri sul versante orientale della Majella. Non si mangiano solo piatti a base di cinghiale, ma anche tante altre prelibatezze regionali. E ci sono anche portate per i bambini.

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Ma  dalla porchetta ai funghi, dagli gnocchi agli spaghetti alla chitarra, dalle sagne ai dolci, la zona è una festa a cielo aperto per 365 giorni.
(foto Martino De Mori e Wikipedia)

 

LEGG

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