La primavera è la stagione della rinascita, dei colori, della luce che torna ad allungarsi nelle nostre giornate. Ma è anche un momento prezioso per ripensare al nostro modo di nutrirci, in armonia con la natura che si risveglia. Fare scelte alimentari sostenibili in primavera significa rispettare il ciclo stagionale, acquistare prodotti locali e ridurre l’impatto ambientale delle nostre abitudini quotidiane. E – buona notizia – tutto questo fa bene anche a noi, al nostro corpo e al nostro umore.
La spesa sostenibile comincia al mercato
Scegliere alimenti di stagione e a km zero è uno dei primi passi per rendere più sostenibile la nostra alimentazione. In primavera, la natura ci offre una varietà di ortaggi teneri e nutrienti, perfetti per rimetterci in forma dopo l’inverno senza bisogno di rinunce.
Esempi di primizie da preferire in primavera:
- Asparagi: diuretici naturali, ricchi di acido folico e antiossidanti.
- Piselli e fave fresche: ottima fonte di proteine vegetali, ferro e fibre.
- Ravanelli e cipollotti: depurativi, stimolano fegato e digestione.
- Erbe spontanee (ortica, tarassaco, borragine): ricche di clorofilla e sali minerali, perfette in frittate, minestre o decotti.
- Fragole e nespole: fonti naturali di vitamina C e polifenoli antinfiammatori.
Dove acquistarli?
Preferisci i piccoli mercati contadini, i gruppi di acquisto solidale (GAS) o le aziende agricole locali. Se puoi, partecipa a giornate di raccolta diretta o adotta un orto urbano: ti connetterai ancora di più con la stagionalità.
Perché la stagionalità è un atto d’amore (per sé e per il pianeta)
Seguire le stagioni non è una moda, ma un modo intelligente – e scientificamente fondato – per nutrirci meglio. Le piante raccolte nel loro periodo naturale di maturazione hanno un profilo nutrizionale migliore e meno bisogno di trattamenti chimici, non “viaggiano” per migliaia di chilometri, quindi riduci la CO₂, costano meno e supportano l’economia locale. Rispettare il ciclo della natura ci connette con i suoi ritmi e ci aiuta a vivere più in sintonia con il nostro corpo.
Gli asparagi, ad esempio, sono ricchissimi di fibre e sostanze antiossidanti; le fragole primaverili, dolci e profumate, forniscono vitamina C e polifenoli benefici. Non serve acquistare superfood esotici: abbiamo a portata di mano una vera farmacia naturale nei prodotti del nostro territorio.
Esempio: un’insalata di fave fresche, rucola e limone, abbinata a una fetta di pane integrale, può sostituire degnamente un pasto a base di cibi ultraprocessati… con un impatto ambientale 10 volte minore.
Convivialità, la vera rivoluzione mediterranea
La Dieta Mediterranea – Patrimonio dell’Umanità UNESCO – non è solo una lista di alimenti, ma un modello di vita. Al centro, ci sono la stagionalità, la condivisione e la moderazione. Fare un picnic con amici, cucinare insieme, mangiare lentamente e con gratitudine sono gesti antichi che ci riportano a un rapporto più sano e profondo con il cibo.
Alcuni gesti concreti potrebbero essere organizzare picnic con piatti semplici e condivisi, coinvolgere i bambini nella preparazione di piatti stagionali, riscoprendo insieme le ricette della tradizione: minestre di ortaggi, frittate di erbette, torte rustiche con verdure.
Vuoi un’idea creativa antispreco? Usa le foglie esterne delle verdure per farne brodi o pesti, le bucce di agrumi per aromatizzare l’acqua o preparare infusi digestivi.
> Iscriviti alla nostra newsletter compilando il form qui sotto!
Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
Mangiare bene, rispettando la natura
Essere sostenibili non significa complicarsi la vita. Al contrario: significa tornare a una semplicità consapevole. La primavera ci insegna proprio questo. Guardare cosa ci offre il campo, il banco del mercato, la nostra piccola agricoltura di prossimità. E scegliere con il cuore (e con la testa) cosa portare in tavola. Alcuni piccoli gesti possono fare differenza, come per esempio acquistare prodotti sfusi usando borse in tessuto; creando una lista della spesa per evitare acquisti impulsivi, cucinando in anticipo e con ingredienti versatili (es. cereali, legumi, ortaggi), mangiando con lentezza e attenzione ai sapori del cibo.
Alimentarsi è (anche) un atto d’amore, politico e poetico
Perché mangiare bene può davvero diventare un atto di amore verso sé stessi, verso gli altri e verso la Terra. Verso noi stessi, perché scegliamo salute, verso gli altri, perché riscopriamo la convivialità, verso il pianeta, perché riduciamo l’impatto e coltiviamo bellezza. Il cibo non è solo nutrizione. È relazione, cultura, territorio: si inizia da un piatto, si cambia tutto.
Foto Pexels
Monia Farina è Biologa e nutrizionista. Già referente provinciale per l’ordine Nazionale dei Biologi, è ideatrice del metodo Mangiaperpiacere di educazione alimentare per il benessere della persona.
©RIPRODUZIONE RISERVATA