Fame o voglia di qualcosa di buono? Cè un modo per capirlo davvero

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Chi di voi ricorda la pubblicità della contessa col cappello giallo che diceva all’autista Ambrogio “la mia non è proprio fame, è più…voglia di qualcosa di buono”.
Comprendere i segnali del nostro corpo è fondamentale, specialmente quando si tratta di alimentazione. Molti di noi si trovano a dover affrontare il dilemma tra fame biologica e desiderio di qualcosa di buono. Imparare a distinguere i due bisogni può migliorare la nostra relazione con il cibo, ma soprattutto contribuire al nostro benessere psicofisico.

Perché, ricordati, tutte le volte che mangi senza che il corpo ne abbia bisogno – ovvero senza avere fame “vera” – il corpo, nella sua infinita saggezza biologica, mette nelle riserve tutto ciò che al momento non serve. E le nostre riserve di energia si chiamano “tessuto adiposo”.

La fame biologica: un segnale naturale

La fame biologica è il segnale naturale del corpo che indica la necessità di nutrienti. Il nostro organismo ha bisogno di energia, di carburante e la fame è la “spia” che lo indica. Questa forma di fame si sviluppa gradualmente e si manifesta con segnali fisici, come una sensazione di vuoto o di contrazione nello stomaco, che aumenta nel tempo oppure una diminuzione dell’energia e della concentrazione o anche un aumento della stanchezza o irritabilità.fame-nervosa

Immagina di aver saltato un pasto e di avvertire una leggera sensazione di vuoto nello stomaco. Questo è un segnale chiaro che il tuo corpo ha bisogno di energia. In questo caso, è importante ascoltare il tuo corpo e cercare di fornire nutrienti equilibrati, come una combinazione di carboidrati complessi, proteine e grassi sani.

 

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Forse la contessa della pubblicità intendeva questo: vorrei qualcosa che mi fa sentire bene. Chiediamoci allora se non ci siano altre cose che ci fanno sentire bene. Una passeggiata, un abbraccio, le risate con una persona amica, della buona musica, oppure dedicarsi a un progetto che ci fa “battere il cuore”. Forse è fame nervosa?fame-benessere

Immagina di tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro e di sentirti sopraffatto dallo stress. Potresti sentire il desiderio di mangiare qualcosa di dolce o salato per sentirti meglio. In questo caso, è utile riconoscere che forse il tuo corpo non ha realmente bisogno di cibo, ma di relax, di fare una pausa, di coccole.

Come distinguere tra fame e languorino

Fermati e rifletti

Quando senti il desiderio di mangiare, prenditi un momento per riflettere. Chiediti se hai davvero fame. Prova a valutare il tuo livello di fame su una scala da 1 a 10, dove 1 è “non ho fame” e 10 è “ho fame estrema”. Lo stomaco brontola? Ho mangiato poco oppure sono passate parecchie ore dall’ultimo pasto?languorino

Se così non fosse, chiediti allora “di cosa avrei realmente bisogno, o voglia, adesso?” e risponditi sinceramente, senza giudicarti.

Se è fame vera, mangia, in modo equilibrato e piacevole

Se decidi di mangiare, opta per uno snack, come frutta fresca, yogurt greco o una manciata di noci. Questi alimenti possono soddisfare il tuo bisogno nutrizionale senza appesantirti. Se hai saltato il pasto precedente, forse è ora di farne uno, che comprenda verdure, proteine e carboidrati complessi.

 

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Cerca sempre le “cose belle che non si mangiano”

Riempi la tua vita e le tue giornate di momenti rilassanti, di persone interessanti, di abbracci, di risate, e soprattutto di progetti che ti coinvolgono, che ti fanno “brillare gli occhi”. Trova i tuoi e nel frattempo magari parti da qui:

  • Attività fisica: una passeggiata o un allenamento possono migliorare il tuo umore. O forse anche 5 minuti in cui balli cantando la tua canzone preferita.
  • Tecniche di rilassamento: prova la meditazione, lo yoga o semplicemente respira profondamente per calmarti.
  • Scrittura: tenere un diario può aiutarti a esprimere le tue emozioni e magari la tua creatività (aggiungi foto, disegni, ritagli se ti piace) senza ricorrere al cibo.

 

 

Monia Farina è Biologa e nutrizionista. Già referente provinciale per l’ordine Nazionale dei Biologi, è ideatrice del metodo Mangiaperpiacere di educazione alimentare per il benessere della persona.

 

Foto Pexels

 

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