Le primizie di stagione: come portarle in tavola con gusto e intelligenza biologica

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Arriva il momento delle primizie di primavera. Quando la natura si risveglia, anche il nostro organismo sente il bisogno di cambiare. In primavera, luce e temperatura aumentano, e il nostro corpo, guidato da meccanismi profondamente radicati nei cicli biologici – i cosiddetti ritmi circadiani e stagionali – inizia a funzionare diversamente rispetto all’inverno. Cambia il metabolismo, aumentano i livelli di serotonina e dopamina, sentiamo più energia e una voglia crescente di leggerezza. Ed è proprio questo il momento ideale per portare in tavola le primizie di stagione.

La scienza della cronobiologia: mangiare a ritmo con la stagione

Fragole, piselli, fave, asparagi, erbette fresche: non sono solo simboli di primavera, ma veri e propri alleati della salute. La natura, con grande “coerenza”, ci offre in ogni stagione ciò di cui abbiamo più bisogno: fibre leggere, vitamine rinnovanti, sali minerali drenanti e antiossidanti che ci aiutano ad “alleggerire” il corpo e la mente dopo l’inverno.fragole-primavera
La cronobiologia è la scienza che studia i ritmi biologici del nostro corpo. I ritmi circadiani (le 24 ore) regolano sonno, fame, ormoni e temperatura corporea. Ma esistono anche i ritmi circannuali, ovvero quelli che variano nel corso dell’anno. In primavera, ad esempio, il corpo riduce la produzione di melatonina (l’ormone del sonno) e aumenta quella di cortisolo, rendendoci più attivi, socievoli e desiderosi di movimento.
Assecondare questi cambiamenti stagionali non è moda, è biologia applicata al benessere. Ecco perché scegliere cibi di stagione significa anche aiutare il corpo a funzionare meglio.

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I benefici delle primizie di primavera

Integrare le primizie primaverili significa accompagnare con dolcezza il corpo nel passaggio tra le stagioni. È una strategia alimentare “gentile” che non chiede rinunce, ma solo attenzione e consapevolezza. Ci aiuta a prevenire disturbi da “transizione stagionale”, come stanchezza, gonfiore o fame nervosa, e ci insegna – una volta per tutte – che il cibo è molto più di ciò che mangiamo: è uno strumento per accordarci ai nostri ritmi naturali.

 

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Le primizie che ci fanno bene (e come cucinarle)

Piselli freschi
Ricchi di proteine vegetali, ferro, magnesio e vitamina C, sono perfetti per zuppe primaverili leggere ma nutrienti.
Prova la crema di piselli e menta con un cucchiaino di yogurt greco: rinfrescante e digestiva.


Asparagi

Diuretici naturali, aiutano a drenare i liquidi e supportano il fegato.
Cotti al vapore e conditi con olio evo e limone sono un contorno detox perfetto. Oppure in versione “sfiziosa”, saltati con uovo e un pizzico di Parmigiano.

 

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Fragole

Simbolo della primavera, sono un concentrato di antiossidanti, vitamina C e fibre.
Usale in insalate con spinacino e aceto balsamico, oppure in una mousse con ricotta e scorza di limone per un dolce a basso impatto glicemico.

 

Fave fresche
Contengono ferro, proteine e fibre. Ottime crude con pecorino e menta, o cotte nel farro come primo energizzante.

 

Erbette fresche e spontanee
Tarassaco, ortica, cicoria: sono depurative e ricche di clorofilla, antiossidante con molte proprietà salutari, come descritto dalla letteratura scientifica nell’articolo “Enhancing Health Benefits through Chlorophylls and Chlorophyll-Rich Agro-Food: A Comprehensive Review”, di Tânia Martins, Ana Novo Barros, Eduardo Rosa, Luís Antunes
Provale in frittate leggere o in decotti drenanti per sostenere il benessere del fegato..

Il consiglio in più

Approfitta delle giornate che si allungano: esponiti alla luce del mattino per aiutare la regolazione dei ritmi circadiani, fai attività all’aperto e prediligi pasti leggeri a cena. Con il cibo giusto, nel momento giusto, la primavera può davvero essere il tuo nuovo inizio.

 

Monia Farina è Biologa e nutrizionista. Già referente provinciale per l’ordine Nazionale dei Biologi, è ideatrice del metodo Mangiaperpiacere di educazione alimentare per il benessere della persona.

 

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