Anche bere troppo quando si fa sport può essere pericoloso

Bere troppo quando si fa sport potrebbe condurre alla sindrome da Iponatriemia associata all'esercizio fisico ed essere pericoloso

Bere troppo durante sport pericolo

Sul fatto che bere sia essenziale per il funzionamento del nostro corpo non ci sono dubbi. Così come dubbi ce ne sono pochi sul fatto che quando fa molto caldo sia necessario bere anche per ristabilire liquidi e sali minerali persi con la naturale sudorazione. In particolare se e quando si fa sport. Ma se finora i dubbi riguardavano cosa bere – tra acqua o integratori – quando si fa sport con il caldo, ora una ricerca pubblicata sul Clinical Journal of Sport Medicine e presentata all’International Exercise-Associated Hyponatremia Consensus Development Conference mette in guardia dai rischi di bere troppo.

Già, perché se bere poco può portare alla disidratazione e ad altre conseguenze negative per il nostro organismo, ora la ricerca condotta dall’Università di Oakland dice che anche bere troppo può essere rischioso, fino a portare alla morte.

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La sindrome da Iponatriemia associata all’esercizio fisico

Assurdo? Non troppo se ben 14 atleti – tra cui maratoneti oltre che giocatori di football americano – sono morti per le conseguenze dell’eccessiva ingestione di liquidi, acqua o sport drink che fossero, durante la pratica sportiva. La sindrome è ben nota (si chiama exercise-associated hyponatremia o EAH): quando si immettono fluidi in eccesso nel nostro corpo si diluisce inevitabilmente la concentrazione di sodio, che cala repentinamente sottoponendo i reni a un sovraccarico funzionale per smaltire il carico di acqua.

Non riuscendo a smaltire i liquidi, questi si accumulano nelle cellule, gonfiandole a dismisura fino al rischio di provocare crisi epilettiche, stati comatosi e pure la morte.

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Quando bere facendo sport con il caldo

Che fare allora? Intanto sapere che normalmente durante un’attività fisica in condizioni di temperature elevate si può arrivare a perdere fino al 2% del proprio peso corporeo in liquidi, e quindi calcolare indicativamente quanta acqua può essere necessaria in funzione del proprio peso. E poi affidarsi al meccanismo della sete: secondo i ricercatori non è vero che bisognerebbe prevenire l’insorgere della sensazione di sete, ma anzi è proprio questo meccanismo innato che è in grado di avvertirci quando è il momento di bere evitando l’eccessiva assunzione di liquidi che può portare alla EAH.

Inoltre è bene saper riconoscere i sintomi di una insorgente EAH: vertigini, nausea, gonfiore, aumento di peso durante l’attività fisica e fino a vomito, mal di testa, stati confusionali, agitazione e coma sono tutti segnali di uno squilibrio di liquidi nel nostro organismo.

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Credits: Pixabay / Byrev

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