Perché un allenatore dura poco: questione di leadership

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Perché un allenatore dura poco e cambia spesso squadra anche se ha una forte leadership? Questione di soldi, competenze, traguardi raggiunti, variabili contingenti, ma anche di competenze: più fa migliorare i giocatori, meno questi hanno bisogno di lui. Insomma, a ‘fregarlo’ è proprio la leadership.  Una regola che vale in tutti gli sport, dal calcio al basket, dall’atletica al tennis e così via.
Proviamo a pensare agli allenatori più conosciuti del mondo del calcio e ai loro stili diversi: Pep Guardiola, Jurgen Klopp, Josè Mourinho, Carlo Ancelotti; in Italia Antonio Conte, Stefano Pioli, Gian Piero Gasperini. Come incide il loro grado di leadership sui giocatori, le squadre e sulla loro stessa carriera?
È una questione interessante, a cui per la prima volta risponde la scienza: secondo una nuova ricerca della Binghamton University, gli allenatori che riescono con successo a coinvolgere un team e a sviluppare le capacità individuali dei giocatori, finiscono per renderli indipendenti e vedono messe in discussione le proprie competenze.
Meglio quindi essere poco o molto dipendenti da un allenatore? Cerchiamo di capirne di più.

Perché un allenatore dura poco

I ricercatori americani hanno valutato circa 250 giocatori di basket universitario, cercando di capire come si sentivano nei confronti dei loro allenatori in momenti diversi nel corso di una stagione. Si sono concentrati sulla capacità di un allenatore di sviluppare una leadership forte e in grado di trascinare i giocatori in alto nelle prestazioni e sulla capacità degli atleti di sviluppare al massimo le loro potenzialità. Lo studio, condotto in collaborazione con la National Tsing Hua University e la Laurentian University, ha portato a scoprire come lo stile di leadership di un allenatore influenzi le autovalutazioni degli atleti.
“Essere sempre più necessari ai tuoi atleti con il passare del tempo non è un buon segno”, afferma Chou-Yu Tsai, assistente professore di gestione alla School of Management della Binghamton University, “Se i tuoi atleti non hanno più bisogno della tua leadership e guida con il passare del tempo, questo dovrebbe essere visto come un segno positivo che li hai aiutati nel loro sviluppo”.

Quanto dura la carriera di un allenatore

Gli allenatori cosiddetti ‘trasformazionali’ sono allenatori-mentori che riescono a plasmare i loro giocatori in modi che vanno oltre il semplice sport. E li aiutano a sviluppare indipendenza e personalità sportiva, instillando orgoglio e incoraggiandoli ad giocare sempre per il bene della squadra. Gli esempi celebri sono quelli che abbiamo citato prima, dei ‘mister’ che riescono a lavorare sulla personalità dei loro giocatori (oltre che sulle competenze tecniche).
Il lavoro di questi allenatori è talmente influente sui giocatori, che questi nel tempo finiscono per vedere la loro guida come meno importante, proprio perché sono loro stessi ad avere elevato le loro capacità grazie al coach.
Insomma, più un allenatore ispira un giocatore a raggiungere il suo pieno potenziale, meno l’atleta fa affidamento sul proprio coach. Se dal punto di vista della ricerca questo tipo di indipendenza è un segno che un allenatore ha dimostrato buona leadership, nella realtà spesso è un comportamento che gli si può ritorcere contro. “Non ha in mano la squadra”, si sente dire in questi casi. In ogni caso molti allenatori hanno fatto grandi carriere, cambiando anche spesso squadra: qui puoi scoprire quelli che hanno anche guadagnato tanto e investito bene i loro soldi, bravi coach anche in fatto di economia.

Leadership di un allenatore

Interessante anche il fatto che, spiegano i ricercatori, gli allenatori con scarse capacità di leadership trasformazionale vedono un aumento delle loro competenze percepite dai loro atleti nel corso di una stagione. Cioè i giocatori, nel tempo, finiscono per fare più affidamento su quegli allenatori inizialmente poco entusiasmanti.
Meglio quindi sviluppare un rapporto di dipendenza o indipendenza da un coach? Dipende dai punti di vista, dalle situazioni, dagli obiettivi, ma il paper, pubblicato su International Journal of Sports Science & Coaching, spiega che “Se non stai guadagnando una sorta di indipendenza dal tuo allenatore, potresti sentirti come se avessi bisogno di quell’allenatore ancora di più”. Ma i ricercatori commentano anche che “Questo probabilmente non è un buon segno”.
In ogni caso per un allenatore è importante capire il proprio stile di leadership e monitorare il modo in cui interagisce con i giocatori. Le percezioni degli atleti nel corso del tempo cambiano. Ecco perché, al di là delle offerte di mercato, difficilmente un allenatore rimane a lungo in una squadra.
[foto Di Ardfern – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=52551973]

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