Posizione delle braccia nella corsa: come tenerle per fare meno fatica

Posizione delle braccia nella corsa

La posizione delle braccia nella corsa è molto più importante di quanto si pensi: usare correttamente le braccia quando si corre può permettere infatti di aumentare la velocità, abbassando i tempi al km, ridurre il dispendio energetico e la fatica, mantenere in equilibrio il corpo e coordinati gli arti nella corretta meccanica di corsa.
Il movimento delle braccia durante la corsa è in realtà involontario, nel senso che la biomeccanica del corpo umano naturalmente produce il movimento sincrono del braccio destro con la gamba sinistra e del braccio sinistro con la gamba destra.
Già solo questo movimento quasi involontario riduce lo squilibrio del corpo, evitando problemi come il mal di schiena, e permette di mantenere il baricentro nella posizione di equilibrio, consentendo anche di effettuare “aggiustamenti” con limitato dispendio energetico.

Posizione delle braccia nella corsa: come muoverle e tenerle

Però, circa la posizione delle braccia nella corsa, ci sono anche alcuni accorgimenti che possono migliorare il modo di muoverle e tenerle. Il primo è quello di prestare attenzione all’angolo formato dai gomiti: con il braccio e il gomito allineati ai fianchi del corpo, l’angolo corretto ed ergonomico è di 90°, cioè retto tra omero e avambraccio. Quando il braccio avanza l’angolo si deve ridurre di un po’, arrivando al minimo a 70°, mentre quando il braccio oscilla indietro l’angolo si deve aprire un po’, arrivando al massimo a 120°.

Posizione delle braccia nella corsa

Detto dell’angolo dei gomiti nella corsa, poi bisogna prestare attenzione a che i gomiti non si allontanino dai fianchi del corpo: idealmente i gomiti sfiorano i fianchi e vanno verso avanti/alto e indietro/alto come se fossero su un binario parallelo alla direzione di corsa. Detto più semplicemente: le braccia non si devono incrociare davanti al corpo del runner e le mani non devono andare più indietro delle anche o del bacino (nel primo caso è stato calcolato un dispendio energetico ulteriore del 3%, nel secondo del 9%).

Al movimento delle braccia corrisponde naturalmente anche un movimento delle scapole, che lo seguono in modo fluido in avanti e indietro. Va da sé che una aumentata frequenza di oscillazione delle braccia corrisponde a un aumentato ritmo di corsa e quindi a una maggior velocità, oltre che a un maggior dispendio energetico. Infine è importante sottolineare come, per una tecnica di corsa fluida e naturale, sia importante mantenere rilassate anche le mani, senza stringere i pugni né afferrare oggetti (come il cellulare, o la bottiglietta dell’acqua).

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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!

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