Cosa è una splitboard, la tavola da snowboard che si divide

Cosa è una splitboard, la tavola da snowboard che si divide

Una Splitboard è una tavola da snowboard che si divide a metà in modo da poter formare due pezzi divisi e permettere agli appassionati di snowboard di risalire con le pelli di foca i pendii innevati con tecnica simile a quella dello scialpinismo. Una volta giunti alla fine della risalita si ricollegano le due metà, riformando una integrale tavola da snow con la quale praticare freeride.

Storia della Splitboard, la tavola da snowboard che si divide

La storia della Splitboard, la tavola da snowboard che si divide, inizia alla metà degli anni Novanta negli Stati Uniti per opera del fondatore di Voile, il marchio che ancora oggi è leader nella produzione e vendita di tavole Split e nella fornitura di kit anche agli altri marchi di tavole da snowboard interessate al mercato delle Split. Se in Europa il movimento Splitboard è ancora recente, in Nordamerica sono ormai vent’anni che le Split hanno conquistato il mercato, aprendo lo Snowboard al mondo del freeride.

Cosa serve per fare Splitboard

Fare Splitboard significa praticare un’attività che ha molti punti di contatto con lo scialpinismo e quindi oltre all’attrezzatura specifica composta da tavola da snowboard Split, kit di adattatori per gli attacchi, pelli di foca e rampanti per la risalita occorre dotarsi anche della indispensabile attrezzatura di sicurezza composta da pala, Artva, sonda e magari zaino antivalanga. Una dotazione sicuramente più costosa, in termini puramente economici, di quella necessaria per fare snowboard sulle piste o negli snowpark, e per la quale è anche necessaria una adeguata formazione: un corso di autosoccorso in valanga, con formazione sul corretto uso della dotazione di sicurezza, e la capacità di comprendere le condizioni della neve a partire dalla lettura del bollettino di Aineva, l’Associazione Interregionale Neve e Valanghe, è assolutamente indispensabile prima di avventurarsi nei posti isolati, con neve fresca, tipicamente frequentati dagli appassionati di freeride

I consigli per fare Splitboard

Molti dei consigli per fare Splitboard sono simili a quelli per fare scialpinismo, a partire dal fatto che la soletta della Splitboard debba essere ben asciutta prima di applicare le pelli (sagomate in precedenza!) pena il rischio che tra soletta e pelli si formi del ghiaccio davvero fastidioso durante la risalita. A differenza dello scialpinismo ci sono invece molti pezzi da maneggiare con una tavola da Splitboard, ed è importante trovare un angolo in piano e ben riparato dove eseguire tutte le operazioni di montaggio e smontaggio di tavola, pelli, attacchi, etc: il rischio di perderne anche uno solo perché scivola a valle è assolutamente da evitare.

Durante la salita è importante, come con le ciaspole, tenere i piedi un po’ più larghi del normale per evitare di toccare i ganci delle pelli, in punta e in coda, e rovinare le pelli. Anche per le Splitboard, come per le ciaspole, è utile e consigliato usare l’alzatacco durante la fase di salita, per affaticare meno le gambe, in particolare i polpacci.

Come per lo scialpinismo, anche con la Splitboard si procede per diagonali, e non in linea retta: è il modo in cui è fatto il pendio, le eventuali tracce già segnate, la condizione della neve, la lunghezza della gita e il suo dislivello complessivo a determinare la scelta del percorso più corretta.

Anche per la Splitboard è sempre essenziale portare nello zaino dei rampanti, specifici ramponcini da montare sulle piastre o sulle mezze tavole per superare i punti di neve particolarmente dura o ghiacciata.

Credits photo: FlickrCC nicospecial

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