Sistema Recco antivalanga: come funziona?

Sistema Recco antivalanga: come funziona

Il sistema Recco antivalanga si trova in numerose giacche, caschi e scarponi (come quello da scialpinismo di Scarpa modello F1 ma anchela Patagonia Snowdrifter Jacket) destinati a essere usati in montagna in inverno, ed è una tecnologia tutto sommato semplice e nemmeno troppo nuova che, a determinate condizioni, può rappresentare un ulteriore aiuto in caso di valanga. Il dispositivo Recco, che ora è anche venduto a se stante a circa 50 euro, è sostanzialmente una piastrina in metallo dotata di un diodo, delle dimensioni di pochi centimetri e del peso di alcuni grammi, che funziona senza necessità di alimentazione e che può permettere ai soccorritori di identificare una persona travolta da una valanga. La tecnologia del sistema Recco risale all’inizio degli anni Settanta, è commercializzata dai primi anni Ottanta ed è oggi molto diffusa, in oltre 800 stazioni alpine in tutto il mondo e nelle organizzazioni di soccorso alpino di 27 Paesi, ma è importante sapere che si tratta di un dispositivo passivo, che funziona cioè soltanto se i soccorritori accendono la parte attiva del sistema, il dispositivo rilevatore. Esistono 2 tipi di rilevatore: uno portatile, con un raggio di circa una ventina di metri (che varia in funzione delle condizioni di neve, dato che quella bagnata ne riduce la portata) che i soccorritori portano con sé perlustrando la zona della valanga, oppure il sistema Recco SAR che è più ingombrante e si attiva dall’elicottero dei soccorsi che, sorvolando la zona interessata dalla valanga, può intercettare il segnale inviato dal dispositivo delle persone travolte.

Pro e contro del sistema Recco antivalanga

Sul sistema Recco antivalanga il dibattito è acceso da tempo: vero è che il peso e le dimensioni contenutissime, oltre al fatto che l’aggravio di costo rispetto a un capo o un attrezzatura uguali è di solo il 5%, lo rendono facilmente accessibile a molti, con in più il vantaggio di averlo già inserito nell’attrezzatura e non doversi ricordare ogni volta di ricaricarlo o attivarlo. Tuttavia è da sottolineare ancora una volta come il sistema Recco sia passivo, cioè non emetta di suo un segnale, quindi non è in grado di allertare i soccorsi in caso di valanga, e non abbia un rilevatore di dimensioni e ingombro tali da essere portato con sé da chiunque, per esempio i compagni di gita. Averlo quindi male non fa, tuttavia non bisogna confidare nel fatto che in caso di valanga ci salverà la vita: se è vero, come è vero, che in caso di valanga i primi 10 o 15 minuti sono cruciali per le chance di sopravvivenza, per questo motivo scialpinisti e alpinisti puntano ad avere con sé anche altri sistemi come l’ARVA, con pala e sonda, o lo zaino airbag antivalanga.

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