Tutti temono il freddo, ma il vero problema è il sudore che si ferma sulla pelle quando rallentiamo o ci fermiamo. Da chi vive la neve ogni giorno arrivano soluzioni semplici: muoversi con criterio, gestire le pause, evitare il freddo umido e scegliere l’intimo giusto. Così l’inverno smette di spaventare e diventa il momento migliore per fare sport.
Con l’avvicinarsi di Milano-Cortina 2026, l’Italia sta riscoprendo gli sport invernali: non solo sci e snowboard, ma anche trekking sulla neve, corsa nei parchi gelati, camminate in quota. Eppure il grande classico resta sempre lo stesso: “Mah, io eviterei… d’inverno ti ammali subito”. Spoiler: non è correre o sciare a farti ammalare. Gli atleti che vedremo sulle piste non hanno superpoteri: oltre ad allenarsi duramente nella loro specialità, semplicemente sanno gestire freddo, pause e sudore meglio della media.
E la verità è che possiamo farlo anche noi: non serve essere professionisti, solo un po’ di strategia.
Perché l’inverno non è un nemico da evitare, ma un ambiente da capire, e da vivere. E quando impari a farlo, ti accorgi che ammalarsi non è affatto inevitabile. Ecco allora qualche consiglio pratico su come fare.
Il vero nemico non è il gelo: è l’umidità che resta attaccata addosso
Che tu stia sciando o semplicemente camminando veloce, il corpo produce calore e sudore. Il problema arriva quando ti fermi: seggiovia, pausa tè, stretching all’aperto, quattro chiacchiere dopo la corsa. È in quel momento che il sudore sulla pelle si raffredda e inizia il classico “freddo umido” che entra nelle ossa.
La cosa migliore da fare? Scegliere un primo strato davvero traspirante e i materiali tecnici moderni delle maglie presenti sul mercato sono nati proprio per allontanare l’umidità dalla pelle.
E poi… ci sono tanti altri accorgimenti che spesso ignoriamo.
6 consigli reali per fare sport d’inverno senza ammalarsi
Riscaldati davvero prima di uscire
Non si intende solo un buon stretching, ma di scaldare in modo intelligente il corpo, prima dell’attività fisica. Saltelli, mobilità, qualche squat, braccia che si muovono: cinque minuti bastano.
Uscire “freddi” significa sudare prima, e sudare peggio.
Copri testa, collo e mani
Sono tre zone che disperdono tantissimo calore. Non serve vestirsi come un palombaro: basta proteggere le zone critiche: una fascia leggera, un buff, guanti sottili ma tecnici… Riscaldano più di un giaccone in più.
Evita le partenze “a razzo”
Nei primi 5–10 minuti il corpo non è ancora in modalità termica invernale. Se parti subito forte, sudi troppo, ti affatichi prima, ti bagni e quando ti fermi, scende il gelo. Meglio un avvio soft, poi acceleri.
Gioca d’anticipo: gestisci le pause
Sembra banale, ma è una delle cose più importanti. In seggiovia, chiudi la zip, proteggi il collo. O ancora, in cima alla salita, non restare sudato fermo al vento. E infine, post corsa o sciata, cambia almeno la maglia sotto. Dieci secondi di attenzione, significano ore senza tremare.
Mantieni l’asciutto anche durante l’uscita
Non è solo questione di abbigliamento, la termoregolazione non la fa solo la maglia: la fai tu. Ecco quindi due trucchi tipici, spesso controintuitivi, degli sportivi di montagna: apri la zip quando inizi a scaldarti, per evitare sudorazione eccessiva e chiudila quando ti fermi, per non disperdere calore.
Certo, poi partire con un primo strato che ti aiuta a restare asciutto, semplifica parecchio la vita. Ed è qui che si nota la differenza tra i capi tecnici “di facciata” e quelli nati davvero per la montagna: per esempio, una maglia come la Air Dual Shield di JAAM evita compressioni e grafiche muscolari e punta tutto su come il tessuto lavora quando inizi a sudare. La sua struttura a doppio strato con rete tridimensionale in polipropilene, combinata con poliammide e poliestere, crea una piccola camera d’aria e spinge l’umidità verso l’esterno molto più velocemente rispetto agli intimi termici tradizionali, che tendono a bagnarsi e raffreddarsi. Non serve conoscerne la tecnologia: quello che senti è semplicemente che rimani asciutto più a lungo – e questo, in pieno inverno, fa tutta la differenza.
Idratati… anche se fa freddo
In inverno si sente meno la sete, ma si suda comunque — soprattutto se fai attività prolungata. Bere poco significa: raffreddarsi più in fretta, ridurre la capacità di termoregolazione e sentirsi più fiacchi. Una borraccia piccola, ma portala sempre con te.
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