Cane pastore sul sentiero: ecco cosa fare quando lo si incontra

Durante le escursioni in montagna, a piedi o in mountain bike, non è raro incontrare un cane pastore sul sentiero. E se si dimostra minaccioso è meglio mantenere la calma per non scatenare la sua aggressività

Cane pastore sul sentiero cosa fare

Girando per montagne, soprattutto a inizio e fine estate nel periodo della transumanza, non è raro incontrare un cane pastore sul sentiero. Spesso se ne incontrano anche più di uno, veri e propri branchi di cani pastore abruzzesi o pastori maremmani che da subito dimostrano un atteggiamento aggressivo. E quando ci si trova davanti a uno di questi cani da pastore di grosse dimensioni e minacciosi, a piedi o in mountain bike, è davvero difficile mantenere il sangue freddo e fare le cose giuste per non scatenare la loro reazione.

Del resto il cane pastore da sempre svolge quel compito, quello di fare da guardia alle greggi: è una razza millenaria che fin dai tempi antichi protegge capre e pecore dai predatori come lupi e orsi, e ovviamente considera anche gli umani come una minaccia a quelle che considera il “proprio” gregge. Ed è questo il motivo per cui dalle montagne Abruzzesi e dai rilievi maremmani questa razza si è diffusa un po’ ovunque e non è raro trovare cani pastore sui sentieri di tutte le nostre montagne.

Cane pastore sul sentiero: cosa fare quando è aggressivo?

Quindi che fare quando si incontra un cane pastore sul sentiero? Come prima cosa bisognerebbe (il condizionale è d’obbligo) evitare di invadere quello che considera, in quel momento, come suo territorio. Che sia in un’area recintata o meno, di fatto il cane pastore considera i dintorni del gregge come un territorio da difendere dalle minacce, e quindi quando si è in giro a piedi o in mountain bike per i sentieri di montagna è sempre bene tenere l’orecchio ben teso e, nel caso si percepisse il caratteristico scampanellio delle greggi ovine, capire dove si trova il gregge e cambiare strada per tempo.cane-pastore-sentiero

Purtroppo però cambiare strada non è sempre possibile, e può capitare di imbattersi in uno o più cani da pastore che si avvicinano minacciosi, abbaiando e ringhiando. Una situazione tutt’altro che piacevole.
La prima cosa da fare è rimanere calmi: i cani percepiscono gli stati di agitazione e anziché come paura li interpretano come aggressività. La seconda cosa da fare è non scappare: mettendoci a correre diventeremmo immediatamente ai suoi occhi una preda, scatenando in loro l’impulso a inseguirci e potenzialmente morderci. Anche perché un cane pastore sul sentiero corre molto più velocemente di qualunque umano.

Tenere la distanza giusta

Vero però che l’aggressività di un cane da pastore si riduce all’aumentare della distanza, e aumenta avvicinandoci a lui. Quindi la cosa da fare è allontanarsi tanto da lui quanto dal gregge, mostrando con il nostro atteggiamento che non abbiamo intenzioni minacciose, in particolare verso pecore e capre. Può anche bastare allontanarsi di qualche decina di metri, oltre la distanza che lo mette in allerta, e aspettare che il gregge sia passato, nel caso in cui si stiano spostando. Se invece capre e pecore sono ferme a brucare l’erba è davvero sconsigliato attraversare il gregge, a meno che non ci sia il pastore nei paraggi che può ammansire il proprio cane.

Una situazione in cui le cose si complicano ancor più è quella in cui con noi ci sono bambini o cani da compagnia. Intanto, è sempre bene che i cani “da appartamento” o “da città” non andrebbero mai lasciati liberi sguinzagliati, e in questo caso particolare la cosa da non fare è quella di sollevare in braccio bambini o cani: agli occhi del cane pastore sul sentiero diventerebbero una preda, scatenando il suo impulso a cacciare e aggredire. La cosa migliore che possiamo fare è metterci davanti al bambino o al nostro cane, facendo in modo che si calmino, e restando calmi e fermi a nostra volta per trasmettere al cane pastore il messaggio che non vogliamo né invadere il suo territorio né minacciarlo.

Come comunicare con il cane

In questa situazione di impasse è importante anche il linguaggio corporeo. Come detto i cani pastore percepiscono l’agitazione e la paura come aggressività, e possono leggere altri segnali nello stesso modo: per esempio un tono di voce minaccioso, oppure il fatto di guardarli negli occhi, o ancora il fatto di afferrare qualche oggetto come bastoni o pietre. Un cane pastore non ha come suo istinto quello di attaccare, ma quello di difendere il gregge, per cui rimanendo calmi, muovendosi lentamente senza mostrare aggressività e allontanandoci progressivamente dal suo territorio possiamo uscire senza danni, se non un comprensibile spavento, da questa antipatica situazione.
Foto di Fabio Grandis da Pixabay

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