La bicicletta è parte della nostra vita. Significa libertà, avventura, natura, sport, passione, viaggio. In questo caso è la protagonista di una bella storia d’amore, che forse non rientra nei canoni del vivere ‘outdoor’ che solitamente raccontiamo, ma che ugualmente raccoglie in se’ tutti i significati che poco sopra abbiamo elencato. Un uomo innamorato incontra la donna della sua vita, ma, dopo un breve periodo insieme, tra loro si frappongono oltre 7000 km che lui percorre in bici per poterla riabbracciare. E’ la storia di Pradyumna Kumar Mahanandia, indiano, e Charlotte Von Schedvin, svedese. Una storia iniziata nel 1975 a Nuova Delhi.
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Incontro magico
PK Mahanandia è un artista di strada, per 10 rupie fa il ritratto ai tanti turisti che passano in un centro commerciale a Nuova Delhi. Charlotte, ragazza svedese che sta visitando l’India, nota il ragazzo e decide di farsi fare il ritratto. PK però si blocca e non riesce a disegnare, fissa quella ragazza e pensa a ciò che sua madre gli ha detto quando era ancora piccolo: “Un giorno sposerai una donna del segno zodiacale del Toro, che viene da una terra lontana, è una musicista e possiede una casa con un grande bosco”. Il ragazzo sente che Charlotte è quella donna e dopo aver saputo che è del segno del Toro, è una musicista e in Svezia ha una casa con un grande parco, non ha dubbi: lei sarà sua moglie.
Anche Charlotte è attratta da quello strampalato artista indiano e nelle settimane successive si frequentano sempre di più fino a sposarsi, secondo il rito indiano, nella città natale di PK. La ragazza deve fare ritorno in Svezia e vuole lasciare al suo compagno dei soldi per poter acquistare un biglietto per raggiungerla a Goteborg, ma l’indiano per orgoglio rifiuta. Dopo un anno la situazione economica di PK non era affatto migliorata, ma non intendeva rinunciare alla donna della sua vita.
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In viaggio lungo l’Hippie Trail. 7000 km e oltre 4 mesi sui pedali
La decisione era presa, doveva andare in Svezia da Charlotte. Vendute tutte le sue cose e comprata una bicicletta per 60 rupie, iniziò il suo lungo viaggio a pedali lungo l’Hippie Trail, mitico percorso che i giovani negli anni 60 e 70 facevano, specie in moto, per raggiungere l’India dall’Europa. Il 22 gennaio 1977 PK parte da Nuova Delhi e attraversando Pakistan, Afghanistan, Iran, Turchia, Bulgaria, Jugoslavia, Germania, Austria e Danimarca, dopo oltre 7000 chilometri e 4 mesi e tre settimane di durissimo viaggio, giunse a destinazione.
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L’arte come passaporto universale
“L’arte è stata la mia salvezza. – ha raccontato molto tempo dopo Mahanandia – Lungo il viaggio ho fatto ritratti alle persone e qualcuna di loro mi pagava, altri mi ospitavano e mi davano da mangiare. Incontravo gente la cui lingua mi era sconosciuta, ma il disegno diventava uno strumento universale di comunicazione”. Riabbracciò la sua Charlotte e superati i primi ostacoli della lingua e della diversa cultura, così come anche un’iniziale opposizione della ricca famiglia della moglie, la coppia si sposò anche in Svezia e la nuova vità di Pradyumna Kumar Mahanandia ha avuto inizio.
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Una bicicletta davvero speciale
Oggi PK Mahanandia è uno stimato professore d’arte e le sue opere sono esposte in diverse gallerie d’Europa, mentre la moglie ha scelto la carriera di musicista. Hanno avuto due figli e da allora non si sono più separati, così come entrambi non si sono mai separati da quella bicicletta, oggi vecchia e un po’ arrugginita, ma che è stata fondamentale nella loro bellissima storia d’amore.
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